L’arcipelago di Okinawa in Giappone è noto alle cronache per essere una Blue Zone. Si tratta ovvero di uno dei luoghi con la più alta concentrazione di centenari al mondo. Nelle 160 isole che lo compongono, i legami e le relazioni tra famiglia e comunità sono estremamente importanti.
Ovunque aleggia lo spirito del Yuimaru, che in dialetto di Okinawa significa “cerchia di riferimento”. In breve: ogni individuo fa parte di un nucleo, una comunità, a cui è legato da un vincolo di mutuo soccorso. Del resto, proprio a Okinawa, c’è un’espressione usata molto frequentemente: Ichariba chodee. Tradotta suonerebbe più o meno così: «Una volta che ci incontriamo, diventiamo fratelli e sorelle». Molti la attribuiscono al senso di ospitalità e solarità degli abitanti del posto.
Il “tempo di Uchinaa”
Okinawa è chiamata anche l’isola del divertimento per lo spirito festoso dei suoi abitanti. Non è raro infatti vedere nei parchi gruppi di persone ballare e cantare insieme. Un’attività benefica non solo per il corpo ma anche per la mente.
Si dice che qui non ci sia spazio per la frenesia e la puntualità maniacale giapponese. Il “tempo di Uchinaa” è l’unità di misura che scandisce tutti i momenti della giornata. Le persone qui non amano affrettarsi e i ritardatari sanno di poter contare su una certa condiscendenza. Un lusso nel resto del Paese.
Vivere in simbiosi con la Natura
Certo, l’ambiente naturale contribuisce non poco ad uno stile di vita rilassato. Okinawa è famosa per il clima tropicale, le ampie spiagge e le barriere coralline. Un luogo paradisiaco dove ogni aspetto dell’esistenza umana è connesso ai ritmi della Natura. Dove tutto ciò che è “naturale” equivale a “giusto” e “migliore”. E detta ogni scelta, anche a tavola.
Una tavola a km zero per vivere più a lungo
Per la gente del posto il cibo è considerato kusuimun che significa “medicina”. Verdure fresche e nutrienti, conosciute come nuchigusui ossia “medicina della vita”, dominano la cucina. Il piatto tipico è a base di goya, un vegetale che – grazie alla momordicina – stimola la digestione e migliora l’appetito. La patata viola dolce è utilizzata in molti piatti tradizionali.
Ricca di vitamine e minerali, contiene antociani, un colorante con un elevato potere antiossidante. Non mancano il taro, un tubero ad alto contenuto di ferro, calcio e potassio e l’handama, una sorta di spinacio ricco in magnesio e ferro. Il pasto si chiude con lo shibui, un melone invernale utilizzato come digestivo.
Una cucina diversa dal resto del Giappone e unica al mondo
Per la sua vicinanza geografica a Taiwan l’alimentazione degli abitanti dell’arcipelago differisce da quella del resto del Giappone. E rappresenta un unicum della cucina orientale. A colazione al tè verde si accompagnano pane integrale, formaggio fresco e frutta. A pranzo si consumano verdure in quantità: poche calorie e un alto potere saziante. Un classico dal Giappone è la zuppa di miso, a base di soia e verdure, oltre naturalmente a sushi e sashimi. Le proteine si concentrano a cena, preferendo il pesce alla carne. Uova, yogurt naturale e formaggi freschi sono sempre molto graditi. Tra un pasto e l’altro non mancano salutari spuntini spezza-fame, come frutta e verdura freschi.
I benefici: molte vitamine vegetali e basso contenuto calorico
Il principale beneficio di questa dieta è la sua alta concentrazione di vitamine vegetali, minerali e fibre associata ad un basso contenuto calorico. Inoltre, l’elevata presenza in cucina di alimenti contenenti principi anti ossidanti protegge l’organismo dalle malattie, allungando la durata della vita stessa.
È solo merito della dieta?
Quello di Okinawa è un regime alimentare che prevede poco o nessun cibo raffinato o “trasformato”, proprio per il bisogno di naturalezza che contraddistingue gli abitanti. Gli isolani inoltre hanno un’altra preziosa regola: sono abituati ad alzarsi da tavola ancor prima di percepire il senso di sazietà. La regola è mangiare solo l’80% di quello che il loro appetito li spingerebbe a fare.
Di sicuro alla longevità degli abitanti contribuiscono una base biologica e una sana filosofia di vita, ma la “dieta di Okinawa”, associata a un minor rischio di malattie croniche, contribuisce a fare di questi luoghi un modello di vita e di invecchiamento.
© Riproduzione riservata