Non è una novità che le copie dei quotidiani vendute in edicola hanno subito un crollo delle vendite. Una indagine di Repubblica, condotta da Sergio Rizzo, ha fatto una analisi puntuale del fenomeno approfondendone le conseguenze sociali. Le vendite di quotidiani nel 1992 ammontavano a 6.800.000 di copie (al traino delle vicende di Tangentopoli), a febbraio 2018 erano invece 1.832.868 (Fonte Fieg). In 26 anni si sono perse sul terreno circa 5 milioni di copie. Nel frattempo c’è stata la crisi economica e la legge Bersani che ha consentito la vendita di quotidiani e riviste in una serie svariata di esercizi. La conseguenza è stata che, nel 2001, le edicole vere e proprie (chioschi e negozi che vendono solo giornali, riviste e prodotti editoriali) erano più di 36.000 (uno ogni 1.550 abitanti); nel 2017, dicono i dati delle Camere di commercio, ne erano rimaste appena 15.876, ma, a fine 2018, se ne sono contate solo 15.126 (una ogni 4.000 residenti).
“In alcune aree del Paese ne scompaiono anche al ritmo di quattro o cinque al giorno” lamenta Andrea Innocenti, presidente del sindacato autonomo Snag legato alla Confcommercio.
Il punto è che l’edicola era in passato anche un punto di aggregazione culturale e sociale in una Italia con una struttura orografica complessa. I piccoli borghi (con meno di 5.000 abitanti) sono 5.497, il 69,5 % del totale dei comuni. Quasi 2.000 (1.934 per l’esattezza), non arrivano a mille residenti. In quei paesi l’edicola era uno dei pilastri della vita civile, con l’ufficio postale, la caserma dei carabinieri e la chiesa. Un presidio d’informazione per la popolazione sempre più anziana che non ha facile accesso a Internet come nelle città. Nei piccoli centri la televisione e i giornali sono le principali fonti di informazione e, quando scompare l’edicola, è come se sparisse un pezzo di democrazia. Quando si pensa all’integrazione sociale degli anziani e alla necessità di combattere la loro solitudine bisognerebbe riflettere sulla opportunità di arginare questo fenomeno che impoverisce zone già isolate e scarsamente servite del Paese.
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