Uno studio nato dalla collaborazione tra l’Università di Bologna e di Padova mostra che la convivenza con i nonni solleva le mamme dai lavori domestici faticosi e routinari, favorendo la parità di coppia.
Era intuitivo, ma ora è dimostrato ufficialmente: la convivenza tra generazioni migliora la vita coniugale. In particolare sono le madri a beneficiare dell’aiuto fornito dalla presenza dei nonni in casa, che spinge la coppia ad una più equa suddivisone nella gestione dei lavori domestici. La conferma arriva da un’indagine condotta da due studiosi italiani, Marco Albertini e Marco Tosi (rispettivamente dell’Università di Bologna e di Padova), basata sui dati Istat (“Famiglie e soggetti sociali”). I risultati hanno avuto grande risalto internazionale dopo la pubblicazione dello studio sulla rivista Genius, con il titolo “Grandparents, family solidarity and the division of housework: evidence from the Italian case”. Letteralmente “Nonni, solidarietà familiare e divisione dei lavori domestici: prove dal caso italiano”.
La convivenza con i nonni: tre generazioni sotto un tetto
Con le recenti tendenze socio-demografiche e le trasformazioni del mercato del lavoro, il ruolo di aiuto dei nonni è diventato fondamentale per le famiglie. Nei paesi dell’Europa meridionale come l’Italia, in particolare, la loro disponibilità influisce sulla partecipazione delle giovani coppie al mercato del lavoro e sulle decisioni di fertilità. La ricerca dimostra che tale sostegno familiare produce un ulteriore risultato, legato alla disponibilità dei nonni co-residenti ad eseguire quei lavori casalinghi tradizionalmente in carico alla donna. Si tratta di una divisione dei lavori domestici più equa per genere. Un effetto paragonabile a quello dell’assunzione di una governante retribuita e superiore all’assunzione di una baby sitter.
I nonni nelle società dell’Europa meridionale
Il ruolo dei nonni nelle società europee, e ancor più in quelle meridionali, è sempre più saliente. Da un lato, la percentuale crescente di famiglie di tre e quattro generazioni e il miglioramento dell’aspettativa di vita permettono di trascorrere sempre più tempo in compagnia di nonni in salute e attivi. Da un altro è diventato molto frequente che i bambini crescano in famiglie in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno e, a causa dell’insufficiente disponibilità dei servizi per l’infanzia, siano regolarmente accuditi dai nonni.
Il ruolo dei nonni nelle famiglie italiane
Se però l’assistenza dei nonni è onnipresente nei diversi paesi europei è pur vero che l’intensità di questo sostegno varia considerevolmente, a seconda del welfare. In questo senso l’Italia è di grande interesse. Per le sue caratteristiche istituzionali, sociali e demografiche il ruolo sociale dei nonni è infatti ancora più centrale che altrove. In particolare, il welfare è caratterizzato da una scarsa erogazione di servizi di custodia dei bambini tra 0 e 3 anni, da un livello ridotto di assegni per figli e dalla scarsità di lavoro part time. Tutte queste caratteristiche rendono più difficile per i genitori conciliare lavoro e figli, aumentando la necessità del sostegno dei nonni. Questi ed altri fattori, specifici del sistema familiare italiano, contribuiscono ad accrescere la rilevanza dei nonni nell’educazione dei nipoti rispetto a quanto accade in altri paesi europei. E a creare legami familiari forti.
La divisone dei lavori domestici
In Italia tuttavia, prosegue lo studio, lavori domestici come cucinare, pulire, stirare, lavare e fare la spesa, nonostante i progressi nella parità, restano ancora, tradizionalmente, appannaggio della donna, che spesso lavora anche fuori casa. Esiste dunque una diseguaglianza all’interno della vita coniugale che sembra ancora resistere ai cambiamenti sociali. Sebbene l’uguaglianza di genere sia aumentata negli ultimi decenni e una nuova idea di padre stia emergendo in molte società occidentali, la maggior parte dei compiti domestici ricade ancora sulle spalle femminili, anche quando le coppie sono altamente istruite e addirittura quando gli uomini sono disoccupati.
Il caso italiano: disponibilità dei nonni e lavoro domestico
L’Italia in questo senso rappresenta un osservatorio interessante. Qui infatti i cambiamenti nel contributo relativo degli uomini al lavoro familiare non retribuito sono stati meno marcati che in altri paesi europei. Secondo una ricerca solo il 7% delle coppie italiane condivide equamente i compiti di routine. Lo squilibrio resta anche quando altri membri, oltre al nucleo familiare, sono presenti nella famiglia. In tal caso il tempo dedicato ai lavori domestici diminuisce sia per i partner maschi che per le femmine, ma rimane lo squilibrio di genere nella sua distribuzione.
I nonni in casa? Sostengono la parità di coppia
Solo la presenza in casa dei nonni porta ad un cambiamento rivoluzionario. Nella società italiana il loro ruolo – concludono i ricercatori – è talmente centrale nella famiglia da influenzare gli equilibri all’interno della coppia, favorendo l’eguaglianza di genere. Infatti, affermano i ricercatori, coloro che ricevono aiuto dei nonni hanno meno necessità di dividere il lavoro domestico. Il loro apporto casalingo consente alle coppie di esternalizzare i compiti più intensi e routinari, che gravano spesso sulle spalle delle donne. E se il carico del lavoro domestico diminuisce, le coppie hanno meno necessità di discutere sulla suddivisione dei compiti e meno possibilità di suddividerli in modo disuguale.
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