Cosa spaventa di più nel futuro? Crescono il timore per il cambiamento climatico, l’instabilità geopolitica e i rischi cyber. Resta alta la fiducia nelle forze dell’ordine e nella prevenzione
Il Future risks report di Axa elabora annualmente una classifica dei rischi globali che il mondo potrebbe affrontare in futuro. In testa (per il terzo anno) il cambiamento climatico legato ai disastri degli ultimi mesi, tra alluvioni e siccità. Seconda l’instabilità politica terzo il cyber risk. Seguono i rischi legati all’innovazione tecnologica, alle tensioni sociali, le preoccupazioni legate alle risorse naturali e alle biodiversità. In settima posizione i rischi legati all’energia, in ottava le minacce alla sicurezza e il terrorismo. Chiudono la classifica dei primi dieci i rischi legati alle malattie infettive e alla stabilità finanziaria.
I rischi del climate change
Il rapporto- che si basa su un sondaggio condotto su esperti e cittadini di 50 paesi nel mondo – evidenzia dunque un bisogno globale di sicurezza. Il cambiamento climatico rimane la preoccupazione principale degli esperti in ogni continente. Nel frattempo, la consapevolezza popolare del suo impatto continua ad aumentare: il 77% del pubblico in generale che ha individuato questo rischio tra i primi cinque afferma di sentirsi vulnerabile. (+73% del sondaggio dell’anno scorso). I rischi maggiori per il futuro? Siccità e inondazioni.
L’instabilità nel mondo
L’instabilità geopolitica preoccupa esperti e cittadini, guadagnando il secondo posto in assoluto (lo scorso anno era terza). Il 16% dei primi lo ha classificato come rischio principale dal 16% degli esperti rispetto al 9% nel 2023. Questo aumento è legato alla crisi in corso in Medio Oriente, al conflitto in Ucraina e alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, in un’atmosfera globale accentuata di tensioni, sfida e protezionismo. La preoccupazione riguarda soprattutto gli esperti americani. Alla domanda se si sentono vulnerabili a questo rischio nella loro vita quotidiana, il 54% di loro ha risposto affermativamente. Solo il 16% ritiene che le autorità pubbliche siano pronte a gestire questo rischio.
Combattere i rischi informatici
Sebbene sia scesa al terzo posto dal secondo dell’anno scorso, la sicurezza informatica continua a essere vista come una minaccia acuita dai progressi dell’intelligenza artificiale. Quest’ultima è anche responsabile di una pericolosa disinformazione per combattere la quale la maggioranza dei cittadini (il 70%) è a favore di interventi governativi, come restrizioni su Internet o la rimozione diretta di contenuti durante le situazioni di crisi. L’82% degli esperti e il 75% del pubblico in generale concordano poi sull’uso dell’intelligenza artificiale per identificare e combattere le fakenews.
I nuovi rischi globali
Per la prima volta compare il timore di future tempeste solari. Queste potrebbero avere un impatto significativo non solo sui sistemi di navigazione satellitare, come già accaduto nel 2017 e nel 2021, ma anche sui sistemi di comunicazione e sulle reti elettriche. I rischi correlati ai cambiamenti demografici sono in aumento: gli over 65 saranno da qui al 2080 la fascia d’età in più rapida crescita, dato che l’aumento dell’aspettativa di vita continua a superare il calo della fertilità. Cresce la consapevolezza del dialogo e della collaborazione intergenerazionale, minacciati dagli scarsi finanziamenti per l’assistenza e le pensioni.
La fiducia nella scienza e nella prevenzione
Se il timore dei futuri rischi globali scuote le coscienze, non tutto però è perduto. La grande maggioranza degli esperti e dei cittadini è infatti certa che gli scienziati abbiano la soluzione per affrontare e limitare le conseguenze di una eventuale crisi globale. Entrambi i gruppi guardano poi con fiducia crescente all’azione di tutela, sicurezza e prevenzione svolta da esercito e forze dell’ordine. Alla domanda: “Quando pensi ai rischi che ti preoccupano di più, pensi che potrebbero essere evitati con la prevenzione?” l’88% degli esperti e l’84% dei cittadini comuni ha risposto “sì”.
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