Una cascina abbandonata del Settecento, immersa nel verde, sul Monte di Brianza, ad Airuno, in provincia di Lecco, a cui la Cooperativa Sociale Liberi Sogni ha deciso di dare una nuova vita.
Tre ettari di terrazzamenti da coltivare e sei ettari di bosco da curare, per far sì che il rapporto con la natura possa tornare ad assumere un carattere quotidiano, e non solo settimanale o stagionale.
É questa la sfida dei ragazzi di Liberi Sogni che, dopo aver lavorato per anni a contatto con il verde tra torrenti, boschi e sentieri di montagna, hanno finalmente trovato un posto tutto loro. Un luogo da recuperare per accogliere tutte le progettualità messe in campo. E sono tante.
Nei primi sei mesi di attività “in loco” hanno organizzato eventi sulle erbe selvatiche, l’orto, la cesteria ed esperienze di osservazione delle stelle e degli animali notturni.
Hanno costruito una Yurta che si sposa perfettamente con l’ambiente circostante. Un modo per avvicinarsi alla natura, attraverso un’esperienza immersiva, tutto nel segno della sostenibilità (ci sono anche i pannelli solari!).
Organizzano progetti nelle scuole, si occupano delle fragilità, ma diventano anche un punto di riferimento per le famiglie. Anche per tutti quei nonni che desiderano trascorrere dei pomeriggi all’aria aperta con i loro nipoti, lontano dallo smog e dal traffico cittadino.
Transizioni, ritorno alla Terra
Ed è proprio dalla necessità di tornare a fare esperienze autentiche e in luoghi reali nasce il progetto “Transizioni”. In partenariato con le cooperative sociali Vecchia Quercia e Solleva, l’associazione Agricoltori Valle San Martino, i Centri di formazione professionale di Lecco e di Casargo, il Gruppo di Azione Locale Quattro Parchi Lecco Brianza con il contributo della Fondazione Cariplo.
Il progetto “Transizioni” prevede la realizzazione, tra il 2021 e il 2023, di esperienze diffuse di ritorno alla terra. Con il coinvolgimento di soggetti fragili e di tutti coloro, grandi e piccoli, che desiderano scoprire, o riscoprire, il contatto con la natura.
Un lavoro di rete nato e progettato a distanza, nella primavera del 2020, in pieno lockdown. Non solo agricoltura, ma anche socialità e cultura. Perché tornare al contatto con la terra significa anche riscoprire saperi e tradizioni, nel rispetto degli equilibri che caratterizzano gli ecosistemi naturali e umani.
Alcune immagini delle attività fatte a Cascina Rapello da Liberi Sogni
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