Una nuova ricerca conferma che una visione positiva del mondo allunga la vita, soprattutto quella delle donne. Ma l’ottimismo si può coltivare?
“Scegli di essere ottimista, ti sentirai meglio”, raccomanda il Dalai Lama Tenzin Gyatso, Nobel per la pace nel 1989. E se lo dice lui c’è sicuramente da crederci. Che l’ottimismo aiuti ad affrontare meglio le avversità della vita è un dato di fatto. Ma da tempo la scienza concorda su un altro aspetto: il famoso bicchiere mezzo pieno è ormai una strategia a lungo termine per prevenire le malattie e vivere più a lungo. L’ultima ricerca sull’argomento ribadisce l’assunto di base, ma introduce almeno un paio di novità.
L’importanza del Think Pink
La Scuola di Salute Pubblica di Harvard ha appena pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society i risultati di uno studio che ha suscitato molto interesse. Non è il primo a trovare un forte legame tra una vita longeva e l’attitudine a guardare al lato positivo della vita. Una ricerca del 2019 aveva già dimostrato che l’ottimista ha più probabilità di vivere fino a 85 anni di chi non lo è. Finora però tutte le indagini sull’argomento sono state condotte senza distinzione di genere. Inoltre l’ottimismo in sé non era stato ancora considerato come un elemento decisivo per la longevità. Piuttosto come un coadiuvante di altri fattori, come l’alimentazione sana, il movimento e una vita sociale.
Le novità dello studio
Stavolta gli studiosi di Boston hanno analizzato un campione tutto al femminile (160mila donne di etnie diverse tra 50 e 79 anni) ma, soprattutto, si sono concentrati sull’effetto diretto tra longevità e ottimismo. E hanno scoperto che i fattori di uno stile di vita sano, come la dieta, l’attività fisica, l’indice di massa corporea, il fumo e l’alcol, rappresentano meno di un quarto dell’associazione tra i due elementi. E che, nelle donne in particolare, a livelli più elevati di ottimismo corrisponde una vita più lunga e una maggiore possibilità di vivere oltre i 90 anni. Ma come fare per entrare nel novero?
Una vita in rosa
Essere ottimisti non significa ignorare gli inevitabili fattori di stress che affollano la vita, sottolineano gli esperti. Ma è indubbio che davanti agli eventi negativi, le persone ottimiste hanno minori probabilità di autoincolparsi e più capacità di considerare ogni ostacolo alla felicità come temporaneo o addirittura positivo, una volta superato. Gli ottimisti sono anche convinti di essere in grado di mantenere il controllo sul proprio destino e di poter agire per garantirsi un futuro roseo e sereno. E, a questo punto aggiungiamo, longevo.
Chi vuol essere ottimista…
Certo, il momento storico non è dei migliori: guerre ed epidemie nutrono il senso di ansia e incertezza che a lungo andare rischia di minare anche il più incallito dei fiduciosi. Molti studi inoltre dimostrano che la speranza nel futuro è una questione genetica ed avere genitori pessimisti non è di grande aiuto. Così come circondarsi di persone problematiche e negative. Ma l’ottimismo è anche un’attitudine e come tale può essere alimentata grazie a semplici esercizi di training.
Esercizi di ottimismo: uno sforzo ben ripagato
Esistono diversi modi per rafforzare i sentimenti positivi. Ad esempio tenere un diario dedicato solo alle esperienze positive vissute nella giornata. Nel tempo, affermano gli esperti, questa pratica può migliorare la visione della vita. Un’altra strategia è quella che suggerisce Aparna Iyer, psichiatra dell’Università del Texas: il reinquadramento positivo. “C’è sempre un altro modo di vedere gli eventi”, afferma Iyer. “Se la pioggia impedisce di prendere il sole in terrazza, perché non cogliere l’occasione per leggere sul divano?”. Certo all’inizio bisogna impegnarsi per trovare il lato positivo, ma poi, assicura, tutto diventa automatico. Funziona anche pianificare progetti piacevoli, come una vacanza o una cena con gli amici (possibilmente ottimisti). Purché però si realizzino in concreto. Insomma allenare la mente al think positive è come allenare il corpo in palestra: richiede costanza e impegno. Ma una vita più lunga, più felice e più serena non vale lo sforzo?
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