Per ottenere il riconoscimento è necessario rispettare una serie di parametri tra cui la qualità delle acque di balneazione, gestione dei rifiuti, l’accessibilità per persone con disabilità, servizi igienici e dispositivi di sicurezza
L’Italia, con le coste bagnate dal Mediterraneo, è da sempre una meta privilegiata per gli amanti del mare. I paesaggi mozzafiato, le acque cristalline e le spiagge incontaminate fanno della penisola italiana una destinazione ambita per turisti provenienti da tutto il mondo. A certificare la “grande bellezza” dei nostri lidi c’è la “Bandiera Blu”, attestazione assegnata dalla Foundation for Environmental Education (FEE), che rappresenta un segno distintivo di eccellenza per le località costiere capaci di soddisfare rigidi criteri di qualità. In tal senso è importante sottolineare che non solo le spiagge marine, ma anche molte aree lacustri italiane possono fregiarsi del prestigioso riconoscimento. Per ottenere la Bandiera Blu, le spiagge e i laghi devono rispettare una serie di parametri che vanno dalla qualità delle acque di balneazione alla gestione dei rifiuti, dall’accessibilità per persone con disabilità ai servizi igienici e ai dispositivi di sicurezza. E non è tutto. Le località premiate devono dimostrare di avere una politica di gestione ambientale sostenibile e di promuovere l’educazione ambientale tra i visitatori. Un lavoro costante di collaborazione Stato-Regioni che dura tutto l’anno e che riconosce l’impegno per la tutela ambientale e la conservazione delle bellezze naturali.
Nell’estate 2023, in Italia potranno fregiarsi del riconoscimento 458 spiagge appartenenti a 226 comuni, con 17 nuove entrate rispetto allo scorso anno. Al primo posto di questa speciale classifica si trova la Liguria, con 34 tratti di costa premiati, seguita dalla Puglia con 22. Diciannove “Bandiere” vanno a Campania e Toscana, 18 alle Marche, mentre la Sardegna conferma le sue 15 dello scorso anno; l’Abruzzo resta a 14, la Sicilia a 11, Lazio e Trentino a 10. Emilia-Romagna e Veneto possono vantare 9 località certificate, poco più giù, la Basilicata rimane a 5. Chiudono la classifica – ma solo per ovvi motivi geografici – il Piemonte, con due nuove spiagge d’acqua dolce, la Lombardia, regione senza mare che però si aggiudica 3 Bandiere Blu, 2 per il Friuli-Venezia Giulia e 2 per il Molise. Tanti premi che rappresentano un ottimo spot pubblicitario per il nostro Paese, con il risultato positivo di stimolare il turismo nazionale oltre che favorire lo sviluppo economico delle comunità locali. Nulla di scontato, specialmente dopo il periodo risalente al Covid, che aveva dato un duro colpo al turismo internazionale penalizzando in maniera ancor più importante l’Italia che vanta un sistema ricettivo ben strutturato proprio per valorizzare un patrimonio culturale unico al mondo. Ma se serviva una ripresa, una ripresa c’è stata. Lo fotografa l’Istat che, estrapolando solo i dati relativi al periodo estivo luglio-settembre 2022, conta la cifra rilevante di circa 196 milioni di turisti (seppure col lieve calo del 4,7% rispetto alla cifra record pre-pandemia di circa 205 milioni raggiunta nel 2019). Nonostante i movimenti altalenanti del turismo, il Belpaese rimane per molti sinonimo di mare, sole e relax con alcune località balneari che hanno riscosso, durante lo scorso anno, un grande successo. Secondo l’indagine Panorama Turismo-Mare Italia 2022 dell’Osservatorio di Jfc, prendendo in considerazione 116 luoghi di villeggiatura ed assegnando a ciascuno un punteggio in base alle prenotazioni, Rimini si dimostra la regina della villeggiatura marittima. Secondo posto per la veneta Jesolo e al terzo posto un’altra destinazione della riviera romagnola, Milano Marittima – Cervia. La toscana Forte dei Marmi si attesta in quarta posizione, seguita da un’altra destinazione della riviera romagnola, Cattolica. È interessante notare che la forte presenza di turisti italiani in queste località è dovuta anche ad altri fattori. Ad esempio, Capri, Budoni e l’Isola d’Elba sono considerate eccellenze in tema di relax e tranquillità. Alghero, seguita da Sabaudia ed Eraclea, sono viste come mete “green” per gli amanti delle escursioni e della natura, mentre la già citata Rimini, con Jesolo e San Benedetto del Tronto, sono considerate perfette per le famiglie con bambini. Ancora Rimini torna, insieme a Riccione e Gallipoli, come una delle destinazione marittime più alla moda della scorsa estate. Ce n’è per tutti e per tutti i gusti.
In Emilia-Romagna l’estate non è a rischio
La devastante alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna lo scorso maggio continua a far danni, stavolta colpendo l’economia locale. Dopo il comprensibile sgomento dato dall’emergenza, secondo gli operatori turistici romagnoli è stata fatta, da parte dei media nazionali, una narrazione non corretta del disastro ambientale. I toni catastrofisti utilizzati starebbero alimentando timori, soprattutto sui mercati esteri, a recarsi sulla riviera romagnola nei mesi estivi, generando una spirale di disdette e mancate prenotazioni per le molte strutture turistiche della zona. Va però considerato che i danni sono stati contenuti e molte funzionalità ripristinate. Inoltre, le spiagge che si estendono per 110 chilometri da Comacchio fino a Cattolica non hanno subìto forti danni e bar, chioschi, ristoranti – e anche i musei – sono pronti ad accogliere i visitatori. Infine, è bene ricordare che l’Emilia-Romagna non è solo mare ma propone una vasta offerta culturale con le sue città d’arte, in primis Ravenna, poi Ferrara, il delta del Po, le saline di Cervia e tanti percorsi da attraversare, con la bici o a piedi (c’è la via Francigena), perfetti per il trekking.
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