L’invidia è un sentimento inconfessabile. Difficile sfuggirne davanti al confronto sociale. Si può essere invidiosi di una qualità, di una posizione sociale, del denaro. Persino delle emozioni e dei sentimenti. Per il Cattolicesimo è uno dei sette vizi capitali, per la morale comune un sentimento esecrabile.
Nell’immaginario collettivo, poi, l’invidia è rappresentata come un’anziana donna, dallo sguardo arcigno, che prova risentimento verso la gioventù trascorsa. Eppure questa immagine non corrisponde alla realtà. Secondo una ricerca statunitense, questa emozione negativa si attenua in terza età. Tanto che “i più invidiosi” sembrano essere proprio i giovani sotto i 30 anni.
Un vizio comune
Indagini precedenti sembrano aver già dimostrato che – in generale – i senior mantengono un maggiore controllo sulle emozioni negative rispetto ai più giovani. Come afferma Christine Harris, la ricercatrice dell’Università della California a capo del progetto, il nuovo studio ha scelto di concentrarsi proprio sull’invidia. Un’emozione comunemente vissuta come negativa, causa di innumerevoli eventi fin dai tempi più antichi.
La ricerca include i dati di due studi separati. Il primo ha intervistato 987 persone sul loro provare invidia per gli altri. Il secondo ha chiesto a 843 partecipanti di ricordare tutte le volte che si erano sentiti oggetto di invidia. Entrambi gli studi riguardavano un range di età tra i 18 e gli 80 anni.
Risultato: l’invidia è un’esperienza comune. Più di tre quarti dei partecipanti riferisce di averla provata nell’ultimo anno, con una leggera maggioranza di donne (79,4%) rispetto agli uomini (74,1%). Ed è un sentimento che si rivolge principalmente contro persone dello stesso sesso e della stessa età.
Un sentimento che cambia con il tempo
Ma la scoperta più interessante è che più si invecchia meno si è invidiosi. Se infatti, circa l’80% dei giovani sotto i 30 anni ammette di averla provata nell’ultimo anno, per le persone di età pari o superiore a 50 anni, tale cifra scende al 69%.
Di fatto, poi, l’oggetto dell’invidia cambia a seconda dell’età. I giovani sono più invidiosi per l’aspetto, le relazioni sentimentali, i risultati scolastici ed il prestigio sociale. Il 40% degli under 30 ammette di provare rabbia per il successo altrui in campo sentimentale, una percentuale che scende sotto il 15% quando si tratta degli over 50.
Tuttavia, mentre l’invidia per il successo finanziario e professionale colpisce tutte le fasce d’età, risulta che sono proprio questi gli unici due ambiti più spesso invidiati dai senior.
Una conquista del passare degli anni
Un altro risultato interessante riguarda la bellezza. Poco meno di un quarto del campione femminile ammette di invidiare l’aspetto di un’altra donna, contro il 13,5% degli uomini. Sorprendentemente, sono proprio le donne ad abbandonare col tempo la gelosia per l’aspetto altrui, che resta un’emozione “relegata” alle più giovani.
I ricercatori non sono stati in grado di determinare se le differenze osservate con l’età siano dovute a cambiamenti nel corso della vita o a differenze tra le generazioni. «La mia impressione, però – ha spiegato la professoressa Harris – è che la presa dell’invidia sull’animo delle persone diminuisca con il tempo. Anche se non sappiamo cosa spinga questo sentimento a “regredire”, credo che si possa considerare un lato positivo dell’invecchiare».
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