L’invecchiamento dei Supereoi? Secondo uno studio australiano, dopo i 60 anni affronteranno gravi conseguenze sulla salute psico-fisica a causa della loro vocazione a difensori dell’umanità. Ma allo stesso tempo trarranno vantaggio dalle loro abitudini più virtuose.
Dopo una vita trascorsa sulle pagine dei fumetti, Iron Man, Capitan America e Spiderman sono sbarcati al cinema. I film che li vedono uscire vittoriosi dall’eterna lotta contro il male sono garanzia di successo al botteghino. E come non invidiare la loro immagine di giovani eroi senza paura dotati di poteri eccezionali… Eppure c’è un “ma”. Parrebbe infatti che gli acciacchi dell’età non risparmino neanche i migliori. Almeno secondo quanto sostiene un recente studio australiano.
Perché proprio loro?
La geriatra Ruth Hubbard, autrice principale, spiega alla CNN che l’idea le è venuta durante il lockdown tra il 2020 e il 2021. Per distrarre i suoi 3 figli, ha pensato di guardare con loro la lista completa dei film della Marvel. Poi, complice la sua “etica professionale”, si è chiesta come tutti quei personaggi, invincibili e scattanti sullo schermo, avrebbero affrontato la loro vecchiaia. Le 25 pellicole visionate, realizzate tra il 2008 e il 2021, hanno come protagonisti Capitan America, Spiderman e Hulk (per citarne alcuni). Dall’analisi delle loro caratteristiche Ruth e il suo team hanno tratto interessanti conclusioni. Prima fra tutte che un’attività fisica regolare e forti legami sociali sono al primo posto per garantire, a loro come ai comuni mortali, una vecchiaia serena.
L’invecchiamento dei supereroi
I supereroi scoppiano di salute ma devono anche fare i conti con una vita sregolata segnata da eventi traumatici. Gli studiosi volevano indagare se e quali effetti avrebbe comportato nella tarda età. Il team ha infatti spiegato che “Spiderman e Hulk hanno più probabilità della gente comune di vivere a lungo, ma è comunque il caso di ragionare sul loro stato di salute associato al fattore età”. La vecchiaia, come recita un famoso detto, si costruisce da giovani. Senza eccezioni.
Un super esempio
Quindi, come dicevamo, in generale l’attività da supereroe comporta un’intensa attività fisica con effetti positivi nella silver age. Inoltre il “ruolo” richiede un’elevata coesione di gruppo e sociale (i rapporti si fondano su solidarietà e amicizia) che contribuisce a ridurre il rischio di demenza. Infine, i supereroi sono famosi per avere un approccio alla vita positivo e ottimistico, accompagnato da un alto tasso di resilienza e dalla volontà di centrare l’obiettivo. Quasi nessuno di loro fuma o beve in eccesso. Tutti fattori associati, come noto, alla longevità e ad un invecchiamento salutare.
I rischi del mestiere
Ma i ricercatori hanno anche esaminato quei comportamenti negativi – tipici della missione dell’eroe – che al contrario comportano conseguenza dannose dal punto di vista psicofisico. Hanno così scoperto che l’esposizione ai rumori molto alti (esplosioni, combattimenti furiosi…), i cambi gravitazionali legati alla capacità di volare e gli scontri fisici con i nemici, contribuiscono allo sviluppo di condizioni ideali per la demenza e la disabilità.
L’invecchiamento dei supereroi: Iron Man, Hulk, Black Widow, Black Panther e Spiderman
Hanno poi esaminato i tratti personali e comportamenti di 5 di loro: Iron Man, Hulk, Black Widow, Black Panther e Spiderman. Hanno osservato che Black Panther e Iron Man godono di un elevato benessere fisico e sono dotati di un’intelligenza brillante, con un effetto protettivo dalla demenza. Black Panther in particolare sembrerebbe avere una marcia in più perché vegetariano. Mentre Iron Man potrebbe trarre grande beneficio dal suo fair play e dal suo notevole conto in banca. Condizioni necessarie per una futura assistenza sanitaria a 5 stelle.
La rabbia? Fa invecchiare male anche Hulk
Il giovane Bruce Banner si trasforma nel personaggio verde chiamato Hulk solo quando il suo battito cardiaco raggiunge 200 battiti al minuto. Ciò suggerisce, affermano i ricercatori, “una predisposizione alle aritmie, indice di una malattia cardiaca sottostante”. Oltre a ciò, a causa della sua ingombrante fisicità ha un elevato indice di massa corporea. Senza contare che provare una rabbia quasi costante potrebbe comportare un aumento dell’infiammazione e della comorbilità in età avanzata.
L’eroina più sfortunata e l’eroe più amato
La storia più triste è quella di Black Widow, la Vedova Nera per eccellenza. Sottratta alla sua famiglia da piccola per essere duramente addestrata come assassina, vivrà infatti una vecchiaia segnata dal peso di disturbi psico-fisici. Al contrario, Spiderman sembrerebbe essere il più fortunato di tutti. Nonostante sia orfano è circondato da persone che lo amano. Inoltre, la sua forza e la sua agilità dovrebbero metterlo al riparo dalle cadute tipiche della terza età. Anche se la sua abitudine di combattere il crimine di notte gli impedisce di dormire le 8-10 ore raccomandate agli adolescenti per evitare obesità, scarsa attenzione mentale e difficoltà di equilibrio. Un’ipoteca sulla vecchiaia.
Semplici regole per una vecchiaia salutare
Lo studio è in realtà uno spunto per ricordare, afferma Ruth Hubbard, che siamo tutti artefici del nostro invecchiare. Da un lato la genetica e la predisposizione svolgono un ruolo importante nel passare degli anni. Dall’altro praticare una regolare attività fisica, godere di una buona rete sociale, mantenere abitudini alimentari salutari, evitando alcol e fumo, sono regole semplici che permettono a chiunque di affrontare una terza età in salute e benessere. Basta prendere esempio dai Supereroi.
© Riproduzione riservata