È in uscita il terzo volume nato dalla collaborazione tra 50&Più e Fondazione Leonardo ed edito da Il Mulino: “Età anziana: tempo di diritti e responsabilità”. Un’opera curata dal presidente nazionale di 50&Più, Carlo Sangalli, e dal presidente di Fondazione Leonardo, Marco Trabucchi, e a cui hanno lavorato 20 autori ed esperti del settore
«Il volume che abbiamo l’onore di introdurre è testimonianza concreta di un impegno culturale e operativo in difesa degli spazi vitali delle persone anziane, non sempre adeguatamente rispettati». Sono le parole con cui Carlo Sangalli, presidente nazionale di 50&Più, e Marco Trabucchi, presidente di Fondazione Leonardo, aprono l’introduzione al volume Età anziana: tempo di diritti e responsabilità. Un’opera che vuole offrire spunti e analisi ai cambiamenti che stanno scuotendo la società e in particolare la popolazione over 65. Se nel 2020 era una priorità trattare il tema del lavoro e del pensionamento in un mondo in cui andava affermandosi sempre più lo smart working, nel 2021 si è dimostrato necessario trattare il rapporto che intercorre tra senior e tecnologie: dalla telemedicina all’uso sociale fino al loro supporto in ottica di autonomia.
È tempo di diritti e responsabilità
Quest’anno, proprio a poca distanza dall’approvazione del disegno di legge sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, sembra quantomai imprescindibile trattare il tema dei diritti dei senior e delle responsabilità che è necessario assumersi. «Il volume affronta il problema dei diritti partendo da un’affermazione che apparentemente potrebbe sembrare banale: il passare degli anni non incide su nulla che riguardi un possibile cambiamento della cittadinanza. Purtroppo, in questi anni di difficoltà sociali sono comparse tendenze che collocano i vecchi in una prospettiva particolare, amati e rispettati a parole e oggetto di retorica buonista, purché non costino, non disturbino l’organizzazione delle comunità, non impongano sacrifici alle famiglie», sostiene il professor Marco Trabucchi. «La crisi economica ha ridotto i finanziamenti al sistema sanitario, come una scarsa attenzione sociale lo ha fatto con quelli riservati al sistema dell’assistenza, la crisi demografica fa ipotizzare a breve una grave difficoltà del sistema pensionistico, la crisi culturale e psicologica di fatto ha escluso dagli stili di vita dominanti quelli adottati dagli anziani: un insieme di dinamiche che, in modo più o meno palese, ha determinato un diffuso “pensiero diverso” attorno alla vita di chi ha superato il confine per entrare nella vecchiaia», sottolinea il presidente Carlo Sangalli.
Dai bisogni ai diritti
È così che il volume parte da una disamina dei bisogni di questa fascia di popolazione che devono diventare via via diritti inviolabili. Questa prima parte si apre proprio con un capitolo ad hoc a cura di Davide Lucantoni, Giovanni Lamura e Andrea Principi, ricercatori all’IRCCS-INRCA (Istituto di Ricerca a Carattere Scientifico -Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani) di Ancona, e prosegue con un’indagine di Format Research, analizzata dal presidente della società di ricerca Pierluigi Ascani, sulla percezione che gli anziani hanno dei loro diritti. Un aspetto indagato anche nel capitolo scritto dalle giornaliste Linda Russo e Anna Grazia Concilio, le quali hanno realizzato le interviste a vari over 65 che ricoprono ruoli di caregiver o sono assistiti in prima persona per conoscerne le impressioni in merito alla libertà di scelte e all’espressione dei diritti. Due temi sapientemente affrontati da Leo Nahon, psichiatra, psicoterapeuta e membro del direttivo dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria.
I diritti fondamentali
La seconda parte del libro, invece, analizza nello specifico i diritti fondamentali dei senior. A partire da quelli sociali trattati da Valerio Maria Urru, coordinatore del Servizio Informazione e Studi 50&Più, a quelli economici a cura di Luca Giustinelli, direttore delle attività presso il Patronato 50&PiùEnasco, e quelli legati alla fragilità e alla tutela esaminati da Antonio Caputo, avvocato cassazionista e difensore civico della Regione Piemonte, passando per una proposta di welfare del futuro espressa da Cristiano Gori, ideatore e direttore del Network Non Autosufficienza (NNA).
Gli attori e i contesti che rendono fruibili i diritti
Continua poi con la terza parte dedicata agli attori e ai contesti che rendono fruibili i diritti partendo da un contributo di Pietro Checcucci, primo ricercatore presso l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP). Segue una disamina sul ruolo delle diverse istituzioni economiche, sociali e politiche per la costruzione di un welfare efficiente ed efficace a cura di Marco Musella, professore ordinario di Economia Politica presso l’Università Federico II di Napoli e direttore della collana Welfare, economia sociale e sviluppo. Per passare poi al tema del volontariato come espressione dei diritti, grazie al racconto di Domenico Giani, presidente nazionale della Confederazione delle Misericordie d’Italia, e alla famiglia come luogo in cui si esprimono i diritti e i doveri con un intervento a firma di Michela Floris, docente di Economia e Gestione delle Imprese presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi di Cagliari.
Dall’io al noi: dai doveri individuali all’impegno collettivo
L’opera si chiude con un’ultima parte dedicata all’impegno collettivo grazie al contributo di Claudio Falasca, direttore dell’associazione “Abitare e Anziani” e coordinatore dell’ufficio studi di Auser, seguito da un contribuito sull’esperienza internazionale di AARP (Associazione americana dei pensionati) riportata nelle parole di Marijke De Pauw, ricercatrice statunitense di dottorato e membro del gruppo di ricerca sui diritti fondamentali e costituzionali dal 2012 al 2017. A chiudere il volume il capitolo redatto da Gabriele Sampaolo, segretario generale di 50&Più, all’interno del quale è esaminato il ruolo delle organizzazioni sindacali e di categoria nella difesa dei diritti e dei doveri dei senior.
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