Negli ultimi 30 anni la popolazione over 65 del Quebec, la provincia francofona del Canada, è più che raddoppiata. È passata infatti dal 12 al 29%. Proprio per questo le politiche di invecchiamento attivo, intese a valorizzare il ruolo degli anziani, hanno visto un incremento notevole grazie all’intervento mirato del Governo canadese. La piccola città di Châteauguay è un perfetto osservatorio di realtà urbana a misura di anziano.
Un nuovo modello per l’invecchiamento attivo
Nel 2018 il Governo canadese ha approvato il piano “Un Quebec per tutte le età”. Destinato a concludersi nel 2023, il piano include 85 misure di intervento suddivise in tre macro-aree. Si tratta più precisamente di: partecipazione nella comunità; vivere in salute; creazione di un ambiente sano, sicuro e accogliente. Ovviamente, in un’ottica di invecchiamento attivo, ampio spazio è stato dato agli interventi per la terza età.
Due sono gli aspetti originali da sottolineare. Anzitutto la volontà di individuare, attraverso la collaborazione col Ministero della Famiglia, le pratiche innovative in materia di invecchiamento attivo. In secondo luogo, un approccio concreto con le municipalità “amiche degli anziani”, ossia le comunità locali più “virtuose” pronte ad adeguare l’ambiente fisico, sociale ed economico ai bisogni degli over. Un quadro perfetto per l’iniziativa “Città amica degli anziani“.
Una città amica degli anziani, Châteauguay
Nato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2007, il progetto “Città amica degli anziani” ha trovato larga applicazione proprio nel Quebec. Secondo l’Oms, un comune age-friendly deve prendere in considerazione le esigenze degli anziani in termini di ambiente fisico (pianificazione del territorio, alloggio, sicurezza, verde), sociale (partecipazione dei cittadini, rispetto e inclusione, vita comunitaria, svago) ed economico.
Negli ultimi anni nella Provincia francofona il numero dei Comuni partecipanti ha continuato a crescere. Fra questi c’è anche Châteauguay. Come il resto del Quebec, la popolazione di Châteauguay è particolarmente coinvolta nel fenomeno dell’invecchiamento demografico. Gli over 65 rappresentano il 16,6% e, negli ultimi anni (2004 – 2014), il numero di persone di 85 anni è quasi raddoppiato. Secondo le proiezioni, nel 2031 poco più di una persona su cinque (22,3%) avrà 65 o più anni.
Se l’alloggio è un problema e il trasporto pubblico va migliorato
L’abitare è una delle questioni più sentite dalla popolazione anziana. A Châteauguay la situazione non è delle peggiori. Quasi un quarto (24,5%) degli anziani e quasi un terzo (32%) delle persone di 75 anni e più vive da solo. Il 91,5% degli anziani vive in una famiglia privata e l’8,5% vive in una residenza.
Châteauguay ha numerose unità di edilizia popolare e sociale, ma c’è comunque una criticità che va affrontata. Molte di queste non sono adeguate a un residente con problemi di mobilità. Inoltre, la maggior parte di questi alloggi si trova nel centro cittadino, così che le persone anziane vengono “sdradicate” dal loro quartiere di origine, con conseguenze immaginabili.
Anche i trasporti sono fondamentali per garantire un invecchiamento attivo. Il sistema che serve la città di Châteauguay ad un primo sguardo è efficiente, ma presenta alcune carenze. Per gli anziani interpellati, gli spostamenti sono difficili, i mezzi inefficienti e gli orari pessimi (ad esempio, il servizio è migliore nelle ore di punta, il che non soddisfa le esigenze dei pensionati). Oltre ad intervenire su questi punti la municipalità si è impegnata ad aumentare cordoli e marciapiedi e a migliorare le piste ciclabili. Inoltre, la città prende parte ad un progetto pilota per sperimentare l’uso di ausili per la mobilità – come le sedie a rotelle motorizzate – su marciapiedi, alcune strade e le ciclabili.
Vita sociale e volontariato
Châteauguay si distingue soprattutto per la ricchezza della sua vita comunitaria e la partecipazione cittadina. In tutto vi operano oltre 120 organizzazioni di volontariato con un’alta partecipazione degli over 65 (40%). Diverse associazioni per anziani inoltre offrono un contributo positivo alla vita sociale. L’impegno per favorire il coordinamento tra le parti è far confluire tutti gli attori ad un unico tavolo con l’amministrazione. L’istituzione di un comitato ristretto, cui partecipano anche due cittadini anziani, ha il compito di monitorare l’andamento delle buone pratiche.
In conclusione, il piccolo centro canadese può vantare a buon diritto il titolo di città a misura di anziano. Grazie alla partecipazione di tutta la comunità e delle Istituzioni, nella Comunità sta prendendo forma un ambiente inclusivo, che, nel mettere al centro la persona, tiene conto anche delle preoccupazioni e dei bisogni degli anziani. Perché l’invecchiamento attivo ha bisogno di una rete solida per crescere.
(Foto apertura: Andriy Blokhin/Shutterstock.com)
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