Se abbiamo la possibilità di proteggerci perché non sfruttarla? Molti batteri lasciano infiammazioni latenti nel nostro corpo anche a distanza di anni, mettendo in serio pericolo la nostra salute. Ecco perché vaccinarsi è la scelta più giusta da fare
Se non incontra ostacoli, nessuna barriera, nessun intralcio sul suo percorso, il fuoco avanza, brucia, e lascia il segno inconfondibile del suo passaggio. Non è un caso che l’herpes zoster, venga comunemente chiamata “fuoco di Sant’Antonio”: le fiamme ardono all’interno dell’organismo provocando dolori forti e debilitanti, sono difficili da spegnere e possono procurare danni a lungo termine anche gravi. Soprattutto nelle persone over 65 che hanno un sistema immunitario indebolito. Non tutti sanno che esiste un modo efficace per evitare di “finire sul rogo” acceso dalla riattivazione di un virus, quello della varicella, rimasto a lungo silente: il fuoco di Sant’Antonio si può prevenire con un vaccino gratuito a carico del Servizio Sanitario Nazionale e fortemente raccomandato per chi ha superato i 65 anni di età. Il vaccino può essere somministrato in maniera indipendente in qualsiasi stagione dell’anno oppure co-somministrato in concomitanza con il vaccino contro l’influenza stagionale, con il vaccino contro lo pneumococco e con il vaccino contro tetano-difterite-pertosse.
Secondo Italia Longeva, l’associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute, circa 1 adulto su 3 è a rischio di sviluppare la dolorosa infezione. Il virus della varicella avuta da bambini resta latente nell’organismo, a livello del sistema nervoso, e può tornare in azione quando le difese immunitarie si abbassano, come accade con l’avanzare dell’età. È allora che si è più esposti al rischio di ammalarsi anche con complicanze gravi. Il 25% dei pazienti sviluppa infatti la nevralgia post-erpetica, caratterizzata da un dolore talmente intenso da comportare anche una perdita permanente di indipendenza. Se l’infezione colpisce il nervo ottico, poi, c’è il rischio di una riduzione permanente della vista, mentre il coinvolgimento del nervo facciale, vicino all’orecchio, può causare paralisi facciale e perdita dell’udito.
«Sull’herpes zoster c’è un enorme vuoto comunicativo che si traduce in una bassa percezione del rischio di ammalarsi e della potenziale gravità della malattia, nella scarsa conoscenza dell’esistenza di vaccini efficaci e gratuiti per i 65enni. Dinanzi alla minaccia dell’herpes zoster sulla salute e l’autonomia degli anziani, il vaccino rappresenta uno strumento “salva-qualità di vita”, e per questo importante al pari delle più note vaccinazioni raccomandate per i soggetti fragili», spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva.
Sono 6 in tutto le malattie contro cui ci si può proteggere in età avanzata grazie ai vaccini, perché il Covid non è l’unica minaccia alla salute di una persona anziana (è bene ricordare comunque che la quarta dose è fortemente raccomandata per questa fascia di popolazione).
“Se aveste a disposizione una robusta armatura, andreste in guerra senza indossarla? È ora di non rinunciare a difendersi!”. Con questa provocazione si apriva la campagna di informazione sui vaccini di Italia Longeva dello scorso novembre. Oltre all’herpes zoster, le infezioni che possono essere evitate grazie alla vaccinazione sono influenza, polmonite pneumococcica, difterite, tetano e pertosse. Vediamo nel dettaglio come e quando vaccinarsi.
L’influenza, è vero, colpisce per lo più i bambini. Ma le complicanze sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio come, ad esempio, il diabete, le malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. Le complicanze respiratorie sono le più comuni, in particolare le polmoniti batteriche, seguite dalle complicanze cardiache che possono essere anche molto gravi. Per gli ultra 65enni è raccomandata (e gratuita) la vaccinazione antinfluenzale per ridurre complicanze, ospedalizzazioni e morti dovute all’infezione. Il vaccino deve essere somministrato ogni anno nel periodo tra ottobre-dicembre.
In contemporanea alla vaccinazione antinfluenzale può essere effettuata la vaccinazione pneumococcica, che però può essere anche somministrata indipendentemente e in qualsiasi stagione dell’anno. Anche perché mentre l’antinfluenzale deve essere ripetuta ogni stagione, l’anti-pneumococcica viene somministrata, secondo le attuali indicazioni, in dose singola una sola volta nella vita. Lo pneumococco è in assoluto il principale responsabile delle polmoniti (causa del 30-50% di tutte le polmoniti), colpisce prevalentemente due fasce di età: i bambini fino ai 5 anni e gli adulti a partire dai 50 anni, perché le loro difese immunitarie sono, rispettivamente, immature e indebolite. I primi rischiano la meningite, i secondi la polmonite. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale prevede l’offerta gratuita della vaccinazione antipneumococcica per tutti i soggetti a rischio, indipendentemente dall’età, ma è raccomandata negli over 65.
E, infine, c’è il vaccino trivalente contro difterite, tetano e pertosse.
La difterite è una patologia infettiva acuta provocata principalmente dal batterio Corynebacterium diphtheriae che rilascia una tossina che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani. Può insorgere da ferite contaminate dal batterio che non invade i tessuti, ma rilascia una tossina che, attraverso il sangue e il sistema linfatico, raggiunge il sistema nervoso centrale, interferendo con il rilascio di neurotrasmettitori che regolano la muscolatura, causando contrazioni e spasmi diffusi. La pertosse è una malattia infettiva di origine batterica altamente contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis; colpisce in particolare i bambini, ma anche gli adulti e gli anziani non vaccinati sono esposti al rischio di contrarre la malattia che può avere gravi conseguenze respiratorie. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale offre gratuitamente la vaccinazione DTpa (difterite-tetano-pertosse) a partire dai 19 anni in poi. È necessario un richiamo ogni 10 anni perché gli anticorpi indotti dal vaccino diminuiscono nel tempo.
«I vaccini sono l’armatura che ci protegge dagli attacchi di nemici particolarmente temibili, consentendo di evitare morti, che per il 90% riguardano gli anziani, e di non sovraccaricare gli ospedali – commenta Roberto Bernabei. Serve un nuovo “patto sociale” per rilanciare l’adesione consapevole alle vaccinazioni ordinarie previste dal Piano Vaccinale e offerte gratuitamente dal SSN, evitando che pregiudizi e atteggiamenti antiscientifici distolgano l’attenzione dalla pericolosità di malattie infettive comuni ma non per questo banali».
OVER 65, QUALI VACCINI?
Vaccino antinfluenzale: 1 dose ogni anno nel periodo ottobre-dicembre.
Vaccino anti tetano-difterite-pertosse: 1 dose ogni 10 anni dai 19 anni in poi.
Vaccino anti pneumococco: va effettuata una dose di vaccino coniugato, seguita da una dose di vaccino polisaccaridico, in qualunque periodo dell’anno, anche in concomitanza con il vaccino antinfluenzale. Una volta nella vita.
Vaccino anti herpes zoster: una dose senza richiamo in qualunque periodo dell’anno.
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