Oggi, in Giappone, ricorre il “Keiro no Hi”, la tradizionale Giornata del Rispetto per gli anziani. Una festa per esprimere riconoscenza al loro contributo e onorarne la lunga vita.
La storia di questa festività inizia nel 1947, quando Masao Kadowaki, sindaco di Nomatanimura, sceglie il 15 settembre come “Giornata degli anziani” per la sua comunità. Il successo dell’iniziativa è tale che nel 1966 diventa festa nazionale. Le celebrazioni si svolgono ogni anno in quella data – fino al 2003 – quando sono spostate al terzo lunedì del mese. L’intento è di poter contare su un fine settimana di tre giorni per favorire le visite agli anziani lontani. Il “Keiro no Hi” non è una semplice festa dei nonni. Sebbene sia recente, rispecchia il millenario rispetto del Paese verso la sua popolazione anziana. Che si esprime nei modi più impensati.
“Quanti anni ha?”
Ad esempio, in Giappone non è raro sentirsi domandare la propria età, una richiesta che ad un occidentale potrebbe risultare indiscreta ma che ha una motivazione ben precisa. Le persone, infatti, vogliono così essere certe di esprimersi nel modo più adeguato. Il giapponese ha infatti tre diverse forme di linguaggio: casuale, educato e onorifico. Parlando con chi ha molti anni alle spalle, nella maggior parte dei casi si userà il “keigo”, ovvero il linguaggio onorifico. E, ovviamente, la società giapponese identifica l’anzianità con la saggezza e l’esperienza. Gli anziani possiedono un patrimonio di conoscenza e sono pronti a condividerlo, particolarmente in questa ricorrenza.
Un giorno speciale
Se gli anziani giapponesi di norma godono di una speciale considerazione, questo momento è tutto per loro. Dalle interviste nei talk show ai reportage, per un giorno diventano il fulcro della vita sociale, televisiva e pubblica. L’imperativo è la gentilezza. Si incentivano piccoli gesti, come aiutare a portare la busta per la spesa. Vengono promosse attività di volontariato, dalle visite nelle case di riposo ai cesti del pranzo per i meno abbienti. Si organizzano festival cinematografici per vecchi film e concerti di musica di altri tempi. Il lungo weekend agevola poi gli spostamenti per incontrare amici e parenti lontani. Nei villaggi è il momento dei “keirokai”, spettacoli di canti e balli offerti agli over 65 dai bambini delle scuole. Gli anziani partecipanti, ospiti d’onore, vengono intrattenuti anche con il pranzo o con la tradizionale cerimonia del tè.
Una tazza d’argento per i centenari
Tra i riconoscimenti che spettano agli anziani in Giappone, uno è decisamente particolare. Si tratta di una speciale tazza per bere il sakè, recapitata a chiunque compia 100 anni nei 12 mesi precedenti la Festività. Il riconoscimento è nato nel 1963, anno in cui il governo asiatico ha inviato 153 coppe d’argento commemorative. Erano il segno che allora diventare così anziani fosse un evento eccezionale. Ma oggi i centenari nel Paese non sono più così rari, tanto che – per motivi di costi – si è scelta giocoforza un’opzione più economica. E dall’argento massiccio si è passati alla semplice placcatura.
Record di centenari
Secondo il Ministero della Salute giapponese, sono ormai 86.510 i centenari in Giappone con una netta prevalenza di donne (88,4%). In aumento anche i maschi, che per la prima volta hanno raggiunto quota 10mila. Il Ministero attribuisce questi numeri ai progressi della ricerca medica, grazie alla quale le aspettative di vita in Giappone sono le più alte al mondo: 87,74 anni per le donne e 81,64 per gli uomini. La popolazione giapponese è anche quella che invecchia più rapidamente al mondo e per oltre un terzo è costituita da over 60.
Un futuro Age-Tech
Con le nascite in calo, l’invecchiamento rappresenta però un serio problema. Il governo incentiva i servizi per gli anziani e il Giappone è all’avanguardia nell’Age-Tech, la tecnologia per migliorare la qualità della vita delle persone anziane e dei caregiver. Grazie all’Intelligenza Artificiale sono in aumento i robot per l’assistenza nelle case di cura, al punto che, per rivitalizzare il Paese, si parla di una nuova rivoluzione industriale guidata proprio dalle macchine.
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