Kurchatov è una cittadina della Siberia del Kazakhstan, nel nord est del paese, dove oggi vivono all’incirca 8 mila persone. Ai tempi dell’Unione Sovietica non se ne trovava traccia sulle mappe perché era una delle città chiuse. Un sito inaccessibile dall’esterno utilizzato come sito di test nucleari, in cui venivano “collaudati” gli ordigni.
Dal 1949, anno del primo esperimento, al 1989, furono condotti oltre 600 test nell’area, disperdendo radiazioni che si stima abbiano contaminato almeno un milione e mezzo di persone. Con danni gravissimi alla salute riscontrabili nell’immediato, ma anche conseguenze nel lungo periodo come mutazioni genetiche e diverse forme di tumore. Eppure una parte della popolazione di allora, ormai anziana, continua a vivere qui. Sopravvissuta ad un’esposizione massiccia di radiazioni, al crollo dell’Urss con la crisi che ne seguì, fino all’indipendenza del proprio paese.
Kurchatov oggi
Oggi Kurchatov ha ripreso lentamente a vivere. Non è più un luogo secretato e inaccessibile e molti edifici sono stati ricostruiti e adibiti a scopi civili. La popolazione di oggi resta comunque un terzo di quella degli anni Cinquanta e Sessanta, quando gran parte degli abitanti erano militari legati al lavoro nel sito dei test nucleari.
Le testimonianze di Valentina e Zhumakeldi, anziani di Kurchatov
Cittadini come Valentina e Zhumakeldi, legati indissolubilmente alla loro città, raccontano la propria esperienza di vita. La “fortuna” di essere invecchiati qui senza essersi ammalati a causa del vissuto di questi luoghi, dove ancora oggi la presenza di radiazioni non è stata azzerata.
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