James Harrison è australiano, ha 82 anni, ed è conosciuto come “l’uomo dal braccio d’oro”. Nel suo sangue è presente, infatti, un rarissimo anticorpo che ha consentito di salvare due milioni di bambini: in sessant’anni si sarebbe sottoposto ad oltre un migliaio di trasfusioni. Non è difficile dunque immaginare perché, in Australia, venga considerato un eroe nazionale, e l’eco della notizia del suo “pensionamento”, all’età di 81 anni, si è propagata ben oltre la terra dei canguri.
Tutto inizia nel 1951: James (nella foto, in alto) ha appena 14 anni quando viene sottoposto ad un delicato intervento ad un polmone, la sua condizione è critica. Una donazione di 13 litri di sangue, da parte di ignoti, gli salva la vita. Lui decide di ricambiare quel gesto diventando, a sua volta, un donatore. Mai avrebbe immaginato però che sarebbe stato un donatore speciale: nel suo sangue viene scoperto un rarissimo anticorpo capace di prevenire la malattia “Rh”, una malattia che colpisce le donne in gravidanza. Si presenta quando la madre ha un gruppo sanguigno Rh- (negativo), e il bambino un Rh+ (positivo, ereditato dal papà): in questi casi è possibile che il sistema immunitario materno attacchi le cellule del feto, arrivando anche a provocare un aborto o causando danni cerebrali ai neonati. L’anticorpo presente nel sangue di James ha dato la possibilità di mettere a punto la cosiddetta iniezione “anti-D”, in grado di evitare che l’Rh-negativo delle madri sviluppi anticorpi RhD che rischino di danneggiare il bambino nell’utero. Il sangue di James è stato utilizzato per fare un farmaco salva-vita.
I medici non sono riusciti a capire cosa abbia causato questa rarità nel sangue di Harrison, ma con molta probabilità potrebbe essere dovuta alle trasfusioni ricevute da bambino. In sessant’anni ha fatto più di mille donazioni, eppure, in un’intervista alla Cnn, ha confessato di avere paura degli aghi e di cercare in tutti i modi di distrarsi (guardando il soffitto o l’infermiera) al momento del prelievo.
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