Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Sara Errani e Jasmine Paolini sono solo alcuni dei campioni che hanno risvegliato la passione per questo sport. A Parigi il duo femminile conquista il podio più alto per la prima volta nella storia
Lo chiamano “effetto Sinner” questo ritrovato amore per il tennis che muove gli italiani negli ultimi anni. Un po’ come accadde con Alberto Tomba per lo sci o con Luna Rossa per la vela, da quando il campione altoatesino – che ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi per una tonsillite – domina le scene, gli appassionati della racchetta sono sensibilmente aumentati, che siano spettatori o giocatori. Sarà anche per questo che la medaglia d’oro al collo di Jasmine Paolini e Sara Errani ai Giochi Olimpici di Parigi ha fatto scoppiare di gioia il cuore di tifosi, sportivi e simpatizzanti. Da cento anni, l’Italia non saliva sul gradino più alto del podio in questa disciplina. I dati pubblicati dalle federazioni sportive nel 2024 parlano chiaro. Se il calcio conta 1,4 milioni di calciatori tesserati in Figc, la Fitp (Federazione italiana tennis e padel) vanta 660mila tesserati a fine 2023 contro i 129mila del 2001 (lo stesso anno in cui è nato Jannik Sinner, ndr). Sarebbero 4,5 milioni i praticanti (di cui un milione di ‘padelisti’) rispetto a 1,3 milioni del 2001; 12mila maestri contro i 1.700 del 2001. Una macchina che porta anche introiti notevoli – tra chi lo guarda, chi lo pratica, gli sponsor, il turismo inerente – stimati in 266 milioni di cui 21 milioni mossi dal solo “effetto Sinner”. Lo si è visto anche all’edizione record di quest’anno degli Internazionali di Roma. L’appuntamento al Foro Italico è stato seguito dal vivo da 356.424 spettatori. Di questi, il 10,8% è arrivato dall’estero, mentre gli spettatori paganti sono cresciuti di 132mila, per un incasso totale di 28,5 milioni soltanto dai biglietti venduti. Un entusiasmo così in Italia non si respirava dagli anni Settanta-Ottanta, quelli di Adriano Panatta e della prima Coppa Davis vinta. Quasi vent’anni prima di lui, a dominare la scena era Nicola Pietrangeli, considerato uno dei più grandi tennisti italiani di tutti i tempi. Due volte vincitore nel 1959 e nel 1960 del Roland Garros (l’importante torneo di tennis che si tiene allo Stade Roland Garros di Parigi, ndr) e approdato in finale in numerosi altri tornei del Grande Slam. Ma fu Panatta, con la vittoria agli Internazionali d’Italia del 1976 e il trionfo al Roland Garros nello stesso anno, a consacrare una tra le pagine più luminose della storia tennistica italiana. Dopo di loro, alcuni momenti di successo – come la vittoria di Francesca Schiavone al Roland Garros nel 2010 – hanno riacceso nuovamente la passione per questo sport. Negli anni seguenti, anche Flavia Pennetta e Roberta Vinci hanno regalato momenti di gloria al tennis italiano, con la storica finale tutta italiana agli US Open del 2015, vinta da Pennetta. Ma il nuovo trend sembra essere iniziato con Matteo Berrettini finalista a Wimbledon nel 2021 ed esploso poi con Sinner. C’è da dire che il merito è anche di Lorenzo Musetti e delle sue performance agli Internazionali d’Italia e agli Open di Francia, conquistando un bronzo a Parigi, di Jasmine Paolini, finalista al Roland Garros e a Wimbledon e vincitrice delle Olimpiadi insieme a Sara Errani. Sono loro a dimostrare che la passione per il tennis va ben oltre Sinner. Un sogno tutto italiano che avrà ancora lunga vita.
© Riproduzione riservata