Gli over 50 continuano a cercare forme di impegno che esprimano senso di comunità e identità. È quanto emerge dalla ricerca condotta dal Centro Studi 50&Più. L’indagine è anche parte del volume promosso da Fondazione 50&Più e Fondazione Leonardo
Cosa spinge gli italiani over 50 a mettersi in gioco per la propria comunità? Quali barriere impediscono loro di partecipare attivamente alla vita civile e sociale? Cosa accomuna coloro che si impegnano attivamente? Attraverso l’indagine La partecipazione sociale il Centro Studi 50&Più, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Format Research, ha analizzato a fondo questi temi interrogando un campione rappresentativo di 1.000 ultracinquantenni. Una ricerca contenuta anche nel volume Partecipazione, fondamento per il benessere e la coesione sociale (Ed. Il Mulino).
Secondo i dati il 63,5% degli intervistati non appartiene ad alcuna associazione. Le forme di partecipazione più comuni includono le associazioni di volontariato e quelle culturali, suggerendo che eventi con un forte impatto sociale e che offrono gratificazione personale risultano particolarmente attraenti per questa fascia d’età. Emerge una disparità di impegno tra i generi. In particolare, le donne tendono a partecipare meno attivamente rispetto agli uomini. Questo divario non è solo quantitativo: la partecipazione femminile sembra anche diminuire con l’aumentare dell’età, il che può riflettere una serie di fattori, come impegni familiari o una minore esposizione a opportunità di coinvolgimento.
Tuttavia, tra coloro che decidono di partecipare alle associazioni, sia donne che uomini manifestano un forte senso di identità e connessione con il gruppo. Questo suggerisce che le associazioni non sono solo luoghi di attivismo, ma anche spazi dove si possono creare legami comunitari significativi. Le persone che vi partecipano spesso sviluppano relazioni profonde e un senso di appartenenza, che contribuiscono al loro benessere sociale e psicologico. In particolare, per gli individui oltre i 74 anni, emerge una maggiore propensione a identificarsi con i partiti politici. Ciò indica che, per le persone anziane, le associazioni possono fungere da importanti punti di riferimento, offrendo supporto sociale e opportunità di coinvolgimento politico. Le associazioni non solo aiutano a mantenere attivo il dibattito politico, ma forniscono anche un senso di comunità che può essere particolarmente prezioso in età avanzata. In questo contesto, il ruolo delle associazioni si rivela cruciale nel sostenere la partecipazione attiva e il coinvolgimento civico degli over 50.
Una grande parte degli intervistati (62,1%) crede che il coinvolgimento in cause comuni migliori il senso di appartenenza alla comunità. Inoltre, per il 78,6% l’associazionismo è un rimedio efficace contro la solitudine, evidenziando un bisogno intrinseco di socializzazione in questa fase della vita. Le motivazioni che spingono a impegnarsi nelle associazioni sono legate al desiderio di contribuire al benessere della comunità e al bisogno di sentirsi utili.
L’indagine mette in luce una crisi della partecipazione: fattori come la perdita di fiducia nelle istituzioni politiche (indicato come molto influente dal 44,5% degli intervistati) e un crescente individualismo contribuiscono a questo fenomeno. Barriere sociali ed economiche, insieme all’assenza di competenze e alla mancanza di tempo, si rivelano ostacoli significativi. Nonostante ciò, il 76,1% afferma che la partecipazione attiva migliorerebbe la loro qualità della vita.
Tra i luoghi di partecipazione preferiti troviamo centri culturali, biblioteche e scuole, considerati spazi fondamentali per l’apprendimento e l’interazione sociale. La necessità di una comunicazione chiara e accessibile emerge come una prestazione cruciale per facilitare l’impegno civico, con il 67,4% degli intervistati che concorda sull’importanza di un linguaggio trasparente.
Nonostante la percezione di un calo nella partecipazione civica, gli over 50 continuano a cercare forme di impegno che esprimano un senso di comunità e identità. Le difficoltà legate al tempo, alla mancanza di supporto e alla sfida di equilibrare vita personale e impegno civico sono comuni. Tuttavia, il 94,9% concorda sull’importanza dell’appartenenza a associazioni per ridurre l’isolamento fisico e sociale.
In conclusione, l’indagine presenta un quadro complesso della partecipazione sociale degli over 50, evidenziando un calo nelle forme tradizionali di impegno, come l’appartenenza a associazioni formali o a gruppi organizzati. Al contrario, emerge una preferenza per attività più informali e spontanee, che possono risultare più accessibili e gratificanti per questa fascia d’età. Questa situazione sottolinea la necessità urgente di riformare le modalità di partecipazione e coinvolgimento civico. Inoltre, è importante accompagnare queste riforme con iniziative di sensibilizzazione ed educazione. È cruciale considerare le specifiche esigenze degli over 50 e le delicate dinamiche demografiche attuali, come l’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nei contesti sociali. In questo modo si potrà favorire un coinvolgimento attivo e significativo, contribuendo a creare comunità più coese e solidali.
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