Un’indagine condotta da SWG per Sanofi ha messo in luce quanto la disabilità metta ancora a disagio gli italiani.
Nonostante quattro cittadini su cinque abbiano un’esperienza diretta o indiretta e uno su cinque abbia un familiare con disabilità. Molti non sanno come reagire di fronte a una persona diversamente abile, e provano un senso di disagio e impaccio. Questo è quello che emerge da una ricerca della SWG per Sanofi in occasione della prossima Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Una ricerca sul disagio e la disabilità
La ricerca è stata condotta su un campione di mille persone nell’ambito del progetto Make to Care, che premia i progetti innovativi per migliorare le condizioni di vita e l’inclusione delle persone che convivono con una forma di disabilità.
Approfondire l’approccio alla disabilità sotto diversi punti di vista, ha evidenziato un aspetto paradossale. I portatori di disabilità infatti si sentono più spesso inclusi di quanto siano riconosciuti dal totale del campione. Allo stesso tempo però percepiscono come peggiorata la loro condizione rispetto a 10 anni fa.
Più di un soggetto del campione su tre ha dichiarato di non sapere come comportarsi se si trova di fronte a una persona con disabilità. Se si tratta di problemi psichici, un soggetto su due dichiara di trovarsi impreparato ad affrontare la situazione, in una sorta di inabilità sociale verso una condizione differente dalla propria.
Le opportunità della tecnologia
Secondo gli intervistati la tecnologia può essere un aiuto importante all’integrazione delle persone con disabilità nella società. Le innovazioni considerate più utili sono quelle che consentono di comunicare e sentire per l’89% del campione, che consentono di muoversi in autonomia (88%) e di restare in contatto con amici e parenti (90%).
Le tecnologie sono state ritenute fondamentali da tutti i partecipanti, con un impatto considerato minore sulle disabilità psichiche e cognitive. Il 50% degli intervistati ha dichiarato che le priorità della politica e degli incentivi economici nel campo dell’accessibilità dovrebbero concentrarsi sugli strumenti innovativi e tecnologici.
Una riflessione sull’inclusività
“Make to care porta avanti da anni una ricerca sull’open innovation nell’ambito della salute- ha dichiarato Marcello Cattani, presidente di Sanofi Italia e Malta – che nasce e si sviluppa anche fuori da ospedali, centri di ricerca, università ed è guidata da nuovi soggetti. Siamo entrati in contatto con decine di pazienti-innovatori che ci hanno condotto in una riflessione importante sull’universo della disabilità in tutte le sue sfumature e derivazioni, come impatto sociale, dinamiche di inclusione e politiche sanitarie. Con questa indagine abbiamo voluto porre un ulteriore contributo e comprendere più a fondo sfide e necessità”.
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