Dall’Istat ancora record al ribasso: nel 2023 le nascite sono 379.890, 13mila in meno rispetto al 2022 (-3,4%); anche le coppie straniere fanno meno figli. I nomi italiani e stranieri più amati
La fotografia delle nascite arriva dall’Istat con il Report sulla natalità della popolazione residente nel 2023 da cui emerge che per ogni 1.000 residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini. Un dato sconfortante che si inserisce in una tendenza di lungo corso. Infatti, guardando più indietro, osserviamo che rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi superava le 576mila unità, si riscontra una perdita complessiva di 197mila nascite (-34,1%). La novità è che l’andamento al ribasso interessa anche le coppie di stranieri residenti in Italia.
Perché calano le nascite
Il calo delle nascite, oltre che dalla ormai stabile bassa tendenza ad avere figli (1,2 figli per donna nel 2023), è anche causato dai mutamenti strutturali della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra i 15 e i 49 anni. Le donne comprese in questa fascia di età sono sempre meno numerose. Oggi, quelle nate negli anni del baby-boom (dalla seconda metà degli anni Sessanta alla prima metà dei Settanta) hanno ormai superato la soglia convenzionale dei 49 anni. Gran parte di quelle che ancora sono in età fertilr appartengono all’epoca del cosiddetto baby-bust, ovvero sono nate nel corso del ventennio 1976-1995 durante il quale la fecondità scese da oltre 2 al minimo storico di 1,19 figli per donna.
In calo anche le nascite da genitori stranieri
La diminuzione dei nati è attribuibile per la quasi totalità al calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani, che costituiscono oltre i tre quarti delle nascite totali. I nati da genitori italiani, pari a 298.948 nel 2023, sono circa 12mila in meno rispetto al 2022 (-3,9%) e 181mila in meno rispetto al 2008 (-37,7%). Diminuiscono anche le nascite da genitori entrambi stranieri, in calo del 3,1% sul 2022 e del 35,6% nel confronto con il 2012 (-28.447 unità). La regione con la più alta incidenza di nati stranieri è l’Emilia-Romagna (21,9%), seguono Liguria, Lombardia e Veneto (18,6%). Al Centro spicca la Toscana (18,1%), mentre al Sud la percentuale è decisamente più contenuta. Per il complesso dei nati con almeno un genitore straniero, al primo posto ci sono i nati da coppie in cui almeno uno dei genitori è rumeno (11.450 nati nel 2023), seguono quelli con almeno un genitore marocchino (9.943) e albanese (9.218).
Sempre meno primogeniti
Nel 2023 le nascite di primo ordine, pari a 186.613 unità, diminuiscono del 3,1% rispetto al 2022. I secondi figli diminuiscono del 4,5% e quelli di ordine successivo dell’1,7%. La diminuzione dei primi figli riguarda tutte le aree del Paese, con il Nord che nel 2023 registra il calo minore sul 2022 (-2,8%) e il Centro quello più intenso (-3,6%). Dal 2008 a oggi, i primogeniti sono diminuiti del 34,4%, i secondi figli del 36,3% e quelli di ordine successivo del 26,5%. Non solo, dunque, persistono le difficoltà nel passaggio dal primo al secondo figlio, emergono anche criticità importanti nell’avere il primo figlio. L’allungarsi dei tempi di formazione e di uscita dal nucleo familiare di origine da parte dei giovani, le loro difficoltà nel trovare un lavoro stabile, il problematico accesso al mercato abitativo, non ultima la scelta volontaria di rinunciare, o comunque rinviare al futuro il voler diventare genitori, sono tra i fattori che contribuiscono alla contrazione dei primi figli.
“Come lo chiamiamo?” Leonardo e Aron, Sofia e Ayesha i nomi più amati
Il nome maschile più scelto è Leonardo, seguono Edoardo e Tommaso al terzo posto e Francesco al quarto. Per le bambine Sofia è in prima posizione, Aurora in seconda, terza Ginevra, quarta Vittoria. I bambini stranieri si chiamano prevalentemente Adam, Ryan (o Rayan), Amir, ma anche Matteo e Leonardo. Tra le bambine straniere il primato spetta a Sofia, seguito da Sara e Amira. La tendenza a scegliere per i propri figli un nome italiano è più alta nella comunità rumena. Qui troviamo Matteo, Leonardo e Luca, Sofia, Emma e Amelia. I genitori albanesi scelgono nomi del paese di origine per i figli maschi (Aron, Liam e Amar), meno per le femmine (Emily, Chloe e Aurora). I bambini maschi marocchini si chiamano soprattutto Adam, Amir e Rayan; le bambine marocchine Amira, Sara e Nour. I genitori del Bangladesh scelgono per i figli maschi Anas, Abdullah e Rayan, per le bambine Inaya, Arisha e Ayesha.
TUTTI GLI ARTICOLI SU FAMIGLIA E SOCIETA’
© Riproduzione riservata