La Commissione Musicale di Italia in…Canto è al lavoro per la selezione dei 21 finalisti che si esibiranno sul palco del Teatro Ariston di Sanremo il 16 maggio 2020. Dovranno ripercorre le esibizioni dei 50 semifinalisti, valutarne la voce, l’interpretazione generale e la presenza scenica. Insomma, sarà necessario seguire una serie di criteri e regole per giungere al verdetto finale.
«È una selezione difficilissima, i cantanti sono arrivati molto preparati. Noto, inoltre, che la qualità degli interpreti, nel corso degli anni, sia migliorata e di molto». Chi meglio di Maurizio Merolla può fare questa affermazione? Conduttore, attore e regista teatrale, direttore artistico, showman, che in 18 edizioni di Italia in…Canto ha incontrato e selezionato centinaia di autentici appassionati del canto. «Vogliamo offrire a tutti una possibilità, cercando di dare il massimo della rappresentanza a livello nazionale. Per questo – spiega – seguiremo il criterio dell’interregionalità. È proprio nello spirito della 50&Più quello di coinvolgere tutta l’Italia e di dare un respiro nazionale a questo evento. Nelle edizioni 2016 e 2018 siamo riusciti ad avere 19 cantanti di 19 regioni diverse. Inoltre, vorrei sottolineare – prosegue – che questo evento non ha nessuna finalità commerciale, non è un trampolino di lancio per creare un futuro lavorativo. Questa manifestazione è nata per offrire agli over 50, cantanti dilettanti, ognuno con il proprio percorso di vita, la possibilità di poter realizzare il proprio sogno nel cassetto: cantare dal vivo dove la canzone è nata. Ora, quel sogno, si è trasformato da sogno napoletano a sogno sanremese». Un altro palco, un’altra città della canzone: per la prima volta, infatti, la finale di Italia in… Canto da Napoli, dove nel 2000 si tenne la prima edizione voluta e trainata dal presidente provinciale della 50&Più di Napoli, Vincenzo Cozzolino, si sposta a quello dell’Ariston di Sanremo.
Ad accompagnare Merolla nella selezione dei finalisti ci sono anche Chiara Padellaro (cantautrice, docente di canto moderno e jazz, arrangiatrice, musicista), Gaetano Raiola (direttore d’orchestra, docente di musica e di canto corale), Gennaro Carbone (musicista e docente di pianoforte).
«Non mi aspettavo un livello così alto – afferma la Padellaro – non sono professionisti, ma sicuramente professionali vista la loro preparazione. È bello vedere persone con più di 50 anni che hanno trovato nella musica la loro grande passione. Personalmente – faccio musica per mestiere – mi hanno dato una grande forza».
La qualità dei cantanti sta dando del filo da torcere a tutti i componenti della Commissione: «Abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta – afferma Gennaro Carbone -, c’è bisogno di tutto il nostro impegno. Mi è piaciuto il fatto che i cantanti non la prendano poi troppo sul serio. Sono tutti amici, si sostengono e si danno anche consigli. Tutto questo mi ha colpito molto!».
Infine, il Maestro Gaetano Raiola che, anche per la XVIII edizione, dirigerà l’orchestra che accompagnerà i cantanti. Dal palco del Teatro Mediterraneo di Napoli a quello di Sanremo, gli chiediamo se è emozionato: «In realtà – sorride – non sono nuovo a Sanremo, del Festival ho curato alcuni arrangiamenti. Ma, a parte la mia esperienza personale sanremese, l’impegno più arduo ora è nella selezione dei finalisti: è molto difficile perché abbiamo a che fare con i migliori, quelli che hanno superato le audizioni. Insomma, ci aspetta un duro lavoro».
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