Italia In… Canto 2020: i nomi e i volti dei 22 finalisti

Alla sua prima esperienza a Italia in… Canto, Giò Calabria vive a Marigliano (Na) e nella vita fa il dentista. «Canto per hobby e per puro divertimento, essere arrivato in finale è stata una vera sorpresa soprattutto considerando il livello degli altri cantanti. Per la Commissione musicale che ci ha selezionati non deve essere stato semplice. Ho sempre sognato di cantare a Sanremo e non avrei mai creduto di riuscirci a 62 anni. È proprio vero il detto “Non è mai troppo tardi”! La canzone che interpreterò è Resta Cu’ Mme di Domenico Modugno, ma in versione swing».

Prima volta a Italia in… Canto e subito in finale. «La fortuna dei principianti!», commenta Fabio Ciccoli di Fermo (Fm), nella vita geometra. «Non vedo l’ora di esibirmi sul palco dell’Ariston e cantare Jesce juorno. Amo immensamente Pino Daniele e questa canzone la canterò in pubblico per la prima volta. È un brano che rispecchia un momento particolare della mia vita. Canto in un gruppo pop/rock, ci esibiamo nei locali facendo anche dei mini tour nei teatri della nostra provincia. Non ho mai cantato, però, con un’orchestra e questo mi mette un po’ in agitazione».

Casalinga, Pierangela Colombo vive a Dairago (Mi). Alla sua prima esperienza a Italia in… Canto interpreterà E penso a te di Lucio Battisti. «Ci speravo tanto di arrivare in finale. Mi sarebbe bastato esibirmi su un palco qualunque purché ci fosse l’accompagnamento di un’orchestra. Questo è da sempre il mio sogno più grande e realizzarlo a Sanremo sul palco dell’Ariston è qualcosa di grandioso, immenso. Devo tutto a una mia amica conosciuta in un karaoke che mi ha fatto conoscere questo Concorso e a mia figlia che mi ha iscritto. Sono al settimo cielo».

Tra i finalisti di Italia in… Canto c’è anche un duetto ed è formato da Marie Antoinette Di Bellonia, torinese, e Lorenzo Barbieri, di Masi Torello (Fe). Canteranno Vorrei incontrarti fra cent’anni, brano interpretato da Ron e Tosca, proprio sul palco di Sanremo. Entrambi commercianti, si sono conosciuti nel 2018 in occasione della precedente edizione del Concorso. Da lì l’idea di esibirsi insieme. Tra loro, raccontano, è nato un bel rapporto di amicizia. «Lorenzo mi dà sicurezza, mi sostiene. È una garanzia averlo vicino. E poi è una persona molto simpatica!». Tra lavoro e famiglia Marie Antoinette ha frequentato una scuola di canto, oggi prosegue prendendo lezioni private di pianoforte e canto. «Sono diventata nonna e con la mia nipotina suono il pianoforte e cantiamo insieme». Lorenzo Barbieri, invece, ha ripreso a cantare diciotto anni fa «con la mia compagna, Simona Natali, facciamo diverse serate e condividiamo questa passione comune. Recentemente ho scritto un brano inedito dal titolo Controvento nel quale racconto il cammino della mia vita. È possibile ascoltarlo su tutte le piattaforme digitali». Ma ora è tempo di pensare a Italia in… Canto versione sanremese che «sarà un’esperienza emozionante!».

Romano, Fabio Fravolini nella vita è un tecnico informatico. «Sono contentissimo di essere stato selezionato per la finale, è la prima volta che partecipo a questo Concorso. È un sogno per chi come me canta a livello amatoriale. Mi sono esibito nei locali, ma cantare sul palco dell’Ariston accompagnato da un’orchestra è un altro paio di maniche. Ci credo molto in questa finale ed il brano che interpreterò, Più su di Renato Zero, mi dà molta carica, è una canzone che sento mia ed è molto amata dal pubblico. E chissà dove mi porterà…».

In finale anche nel 2018, Pietro Giovenco, di Palermo, è alla sua seconda partecipazione a Italia in…Canto. «Da giovane sognavo di cantare a Sanremo e ci sono riuscito a 70 anni. Ancora non ci credo!». Pensionato, la musica e il teatro lo accompagnano da una vita. Si definisce un “nonno sitter”, «ho cinque nipoti, sono anche uno sportivo, non mi fermo mai». La canzone che interpreterà, L’istrione di Charles Aznavour «mi rappresenta in pieno», afferma. «Sono un istrionico in tutte le cose che faccio, mi piace essere al centro dell’attenzione. Amo il palco».

Alla sua terza partecipazione a Italia in…Canto, nel 2016 ha vinto il Disco d’Argento. Finalista nel 2018, Umberto Lo Sapio è un sottoufficiale dell’Aeronautica in pensione. «Mai nella vita avrei pensato di potermi esibire sul palco di Sanremo. È un sogno che si realizza! La canzone che canterò, Mi manchi di Fausto Leali, è un brano di grande attualità. A chi non manca qualcuno o qualcosa? Io abito a Verona, ma sono originario di Napoli: mi manca la mia famiglia, i miei fratelli. La canzone napoletana fa parte del mio repertorio. E ora che ho più tempo libero, partecipo a diversi concorsi canori sia nazionali che regionali».

Alla sua seconda partecipazione a Italia in… Canto, già finalista nell’edizione 2018, Paolo Malvini è di Firenze e lavora al teatro Verdi nel ricevimento di sala. «Ancora non ci credo di essere arrivato in finale e di esibirmi sul palco dell’Ariston. È un sogno per molti cantanti famosi, figuriamoci per chi canta a livello amatoriale come me. Mi esibirò con la canzone di Riccardo Cocciante Bella senz’anima. È un brano che amo, che sento dentro di me. Ma la interpreterò a modo mio».

Alla sua seconda finale di Italia in… Canto, Vincenzo Marcianò è di Reggio Calabria e nella vita è un farmacista. «Esibirmi a Sanremo è quanto di più bello mi sia mai capitato dopo gli affetti della mia famiglia. Ringrazio 50&Più per questa opportunità e la Commissione musicale che mi ha scelto. La musica mi fa sognare ed è un motivo di vita, una grande emozione. Canto da sempre, e molto spesso il sabato mi esibisco nelle case di riposo per portare un po’ di gioia e spensieratezza. La canzone che interpreterò, Il Tuo Mondo, di Claudio Villa, è particolarmente profonda, racconta il desiderio di poter tornare indietro nel tempo per rivivere con gli affetti più cari». Almeno “solo per un momento”.

Alla sua prima partecipazione a Italia in…Canto, Giuseppe Marinello, di Aversa (Ce), è insegnante alle scuole medie. «Sono emozionatissimo di essere arrivato in finale e di esibirmi sul palco del Teatro Ariston a 63 anni. Canto sin da ragazzino, tentai anche un concorso canoro, sono stato sempre nel mondo della musica anche come deejay. Ora faccio delle serate e condivido la mia passione per la musica anche con i miei studenti. La canzone Se bruciasse la città di Massimo Ranieri che interpreterò fa parte del mio repertorio e non vedo l’ora di cantarla a Sanremo».

È stato il vincitore di Italia in…Canto nel 2016 e nel 2018 in coppia con Gabriella Bellocchio. Torna in finale Natale Munaò, messinese. Nella vita è un impiegato amministrativo presso un centro per disabili e lungodegenti. Abituato a stare in contatto con il pubblico, in gioventù come disc jockey, poi come cantante tra serate e spettacoli (il 14 marzo sarà in scena al Cine Teatro Savio di Messina con Tributo a Massimo Ranieri), pensando a Sanremo dice: «Mi tremano le gambe. È come entrare in un santuario». Interpreterà Accanto a Te, canzone di Alberto Urso, vincitore di Amici 2019. «È una bella canzone di un ragazzo messinese, un mio conterraneo. Sono molto felice di cantarla a Sanremo. Sarà un’esperienza ancora più emozionante di quelle vissute finora».

In finale per la terza volta, Maria Antonella Nenni, di Avezzano (Aq), nel 2012 si è classificata terza con un brano di Mia Martini. «È un’artista che amo particolarmente. E anche quest’anno interpreterò un suo brano, La nevicata del ’56». Maria Antonella Nenni, casalinga, canta da sempre, suona il pianoforte e si esibisce in diversi contesti. «Ma il palco di Sanremo proprio non me lo aspettavo! È qualcosa di grandioso, difficile da descrivere. Sono semplicemente onorata. Una grande emozione che condividerò con gli altri colleghi e amici, tutti hanno delle bellissime voci. Quest’anno il livello è particolarmente alto!».

Alla sua prima partecipazione a Italia in… Canto, Michele Pesci, di professione infermiere, vive ad Argenta (Fe). «Ho cantato al Casinò di Sanremo ed ora penso tutti i giorni a come sarà cantare sul palco dell’Ariston. Cantare è la mia vocazione. Ho studiato e studio ancora canto, faccio concerti, serate, mi esibisco nei teatri. Non posso fare a meno di cantare. La canzone che canterò all’Ariston il Guardastelle di Bungaro, non è tra i brani più noti, ma io mi ci rispecchio molto. È una sorta di inno alla fantasia, all’immaginazione, che accomuna tutte le età».

Finalista nel 2018, Giorgio Primicerio, di Genova, è alla sua seconda finale di Italia in…Canto. Sul palco di Sanremo si esibirà con Il cielo in una stanza, grande successo di Gino Paoli. «Sarà un’esperienza unica, più di così non avrei mai potuto desiderare. Riguardo al brano che interpreterò non sarà una esibizione scontata, ma punterò sull’originalità». Giorgio Primicerio ha scoperto la sua passione per il canto e la musica in età matura, a 45 anni. In gioventù è stato un calciatore, poi un dirigente di banca e oggi continua a lavorare nel mondo della finanza. Coltiva la sua passione per la musica esibendosi spesso nei teatri: «Eseguo un repertorio di nicchia con supporti multimediali».

«È la prima volta che partecipo a questo Concorso anche perché sono un neo cinquantenne. È stata mia madre, socia 50&Più, che mi ha convinto. Sono felicissimo». Stefano Ragusa, di Spotorno Noli (Sv), nella vita è un impiegato, responsabile qualità, appassionato della musica e del canto sin da ragazzino. «Per un anno ho frequentato il conservatorio e ho iniziato a suonare il violino e l’organo. Poi mi sono appassionato al sax che ho imparato da autodidatta. Per alcuni anni mi sono esibito con un gruppo, oggi mi accompagnano il sax, la mia voce. Canto musica leggera in particolare degli Anni ’70 e ’80. La canzone che porterò a Sanremo Perdere l’amore, di Massimo Ranieri, fa parte del mio repertorio. Sono molto emozionato al pensiero di esibirmi sullo stesso palco dove sono passati artisti di caratura internazionale».

«Tre finali consecutive sono una grande soddisfazione, significa che qualche emozione riesco a trasmetterla!», commenta Graziella Rizzari, impiegata part-time, di Catania. «Cantare sul palco dell’Ariston è un sogno, sarò elegantissima! La canzone che interpreterò Portati via di Mina è molto intensa e la sento nelle mie corde. La passione per il canto è sempre stata dentro di me. A due anni cantavo Lisa dagli occhi blu. Oggi a 50 anni sto vivendo una rinascita, la possibilità di riprendermi il mio tempo, di recuperare la mia passione per il canto e di coltivarla. Quando salgo su un palco e canto, non penso più a niente, tutto passa. E poi, il bello di questo Concorso è il clima che si respira, le amicizie che nascono, la condivisione della passione per la musica».

Torna a Italia in… Canto per la seconda finale consecutiva e più entusiasta e emozionata che mai, Aida Scamarcio. Effetto Sanremo e palco dell’Ariston. Impiegata amministrativa, vive a Cassano delle Murge (Ba). «Quando ho appreso la notizia di essere tra i finalisti, tutti in famiglia abbiamo lanciato grida di gioia. Non riesco nemmeno ad immaginarmi su quel palco. Ho da sempre la passione per il canto e prendo anche lezioni. Cantare è un dono, è l’espressione più alta di condivisione di sentimenti ed emozioni con il pubblico». Per questa edizione si esibirà con una delle canzoni più belle cantate da Mina, Amor mio.

«Si tratta di cantare nel tempio della musica. L’emozione è enorme. E sento una adrenalina pazzesca!». Minenna Stangoni, di Badesi (Ss), è titolare di un ristorante ed è solita cantare anche per i suoi clienti. Inizia sempre con Luci a Sansiro di Roberto Vecchioni. Ed è proprio questo il brano che canterà all’Ariston. «Mi aiuta a scaldare la voce, sul piano emotivo va benissimo, mi sento sicura con questa canzone, è nelle mie corde. La conosco a memoria così non dovrò preoccuparmi di dimenticare le parole, visto che mi esibirò sul palco di Sanremo». E già, non è proprio cosa di tutti i giorni.

«È la prima volta che partecipo a un Concorso. Mi hanno convinto la serietà dell’Associazione 50&Più e la professionalità organizzativa». Alessandro Taddia, di Portamaggiore (Fe), è un ingegnere libero professionista, polistrumentista, compositore, arrangiatore e con esperienza di direttore d’orchestra. «Attualmente sono impegnato nella preparazione di un tour musicale dal titolo Con te partirò che inizierà la prossima estate ed in cui eseguirò le più belle canzoni di Andrea Bocelli, e non solo. E proprio sul palco dell’Ariston porterà il brano Miserere di Zucchero interpretato con Luciano Pavarotti. Canzone inizialmente destinata proprio a Bocelli. «Mi alternerò come solista nelle due voci, quella pop e quella tenorile. Quasi tutti i giorni faccio le mie prove di canto, mi esercito anche in macchina. Mi sono iscritto a questo Concorso per gioco, non pensavo di riuscire ad entrare in finale e di cantare addirittura a Sanremo!».