Cresce la percentuale di chi giudica la propria vita abbastanza o molto soddisfacente. In particolare fra gli anziani; non fra i giovanissimi che però, a conti fatti, restano la quota maggiore di più soddisfatti. Fra gli aspetti della nostra vita, penalizzati dalla pandemia soprattutto famiglia, amicizie, tempo libero.
Cresce la percentuale di italiani soddisfatti della propria vita, soprattutto fra gli over 75, anche se la quota di soddisfatti resta maggiore nelle giovani generazioni. Famiglia, amici, tempo libero gli aspetti della vita su cui c’è meno ottimismo rispetto al passato. Questo, in sintesi, il risultato dell’indagine dell’Istat sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita 2021.
Sempre più italiani “molto soddisfatti” della propria vita nel complesso
Nel 2021 è aumentata dell’1,7% la percentuale di italiani dai 14 anni in su che si dichiarano soddisfatti della propria vita. I ricercatori Istat hanno chiesto agli intervistati di dare un punteggio alla soddisfazione provata, da 0 “per niente soddisfatto” a 10 “molto soddisfatto”. Ebbene, il 46% delle persone si dice abbastanza o molto soddisfatto della propria vita (punteggi da 8 a 10); il 39,5% la giudica mediamente soddisfacente (6-7) mentre il 12,7% la valuta con i punteggi più bassi (0-5). Rispetto al 2020, aumenta dal 44,3% al 46% la percentuale dei più soddisfatti. Un’ondata di positività che non si raggiungeva dal 2012 e che coinvolge soprattutto categorie socio-economiche storicamente “deboli” della popolazione.
Cresce l’ottimismo fra gli over 75, anche se la quota di soddisfatti resta la più bassa. Per i giovani succede l’opposto
La soddisfazione cresce sia fra gli uomini (dal 45,5% al 47,7%) che fra le donne (dal 43,1% al 44,3%) e in tutte le fasce di età con una eccezione non da poco: sono i giovani fra i 14 e i 19 anni, fra i quali la quota di molto soddisfatti scende dal 55,8% del 2020 al 52,3% del 2021. Invece, la crescita è stata più elevata della media tra le persone di 75 anni e più (dal 36,4% al 39,4%). Tuttavia, la soddisfazione diminuisce comunque con il progredire dell’età: nonostante il calo fra i giovanissimi – spiega l’Istat – la quota di molto soddisfatti è più elevata nella fascia 14-19 anni e più bassa fra gli over 75.
Più soddisfatte le persone disoccupate, casalinghe, con la licenza elementare
Se diamo uno sguardo alle caratteristiche socio-economiche degli intervistati, sembra scontato aspettarsi che chi studia o lavora, chi ricopre posizioni lavorative generalmente più remunerative (dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, quadri e impiegati), chi ha titoli di studio superiori esprima giudizi più positivi. La vera novità – rileva l’Istat – è invece la crescita dell’ottimismo fra chi è in cerca di un’occupazione (dal 31,3% del 2020 al 35,5% del 2021); fra le casalinghe (dal 39,9% al 43,6%); fra chi possiede al massimo la licenza elementare (dal 36,5% al 39,6%). Anche in queste fasce di popolazione, la positività aumenta soprattutto fra gli anziani.
Si riduce il tradizionale divario fra Nord e Sud Italia
Cosa succede nell’Italia a più velocità? Anche qui, ci sono conferme e novità: il Nord è l’area in cui le persone esprimono una soddisfazione elevata (48,3%), ma è al Centro e ancora di più nel Mezzogiorno che si registra invece la crescita della quota di “molto soddisfatti” (rispettivamente 45,8% e 43,0%).
Si riduce dunque il tradizionale divario con il Nord. Emblematici i casi di Sicilia (43,2%) e Campania (40,6%): nel 2020 erano il fanalino di coda; ora sono le regioni dove la crescita è più marcata.
Famiglia, amici, tempo libero vittime del lockdown
Fra le vittime del lockdown, ci sono la famiglia e le amicizie. Le relazioni familiari sono sempre state la dimensione della vita più soddisfacente, ma dopo la pandemia perdono appeal. Nonostante ciò, nel 2021 l’87,1% delle persone di 14 anni e oltre le valuta con molta o sufficiente soddisfazione. Anche in questo ambito, come nella vita nel suo complesso, gli uomini sono più soddisfatti delle donne (87,8% contro 86,5%) e la soddisfazione è inversamente proporzionale all’età; quindi, più elevata nella fascia 14-17 anni (91,0%) per poi decrescere lentamente fino agli over 75 (85,3%). È proprio fra i più anziani che decresce maggiormente la quota di soddisfatti: un segnale per l’Istat di quanto gli anziani siano stati colpiti dalle restrizioni anti-Covid.
Un vero e proprio crollo è quello della soddisfazione per le amicizie: dall’81,6% al 72,1% la percentuale di chi si dichiara molto o abbastanza soddisfatto. I cali più consistenti rispetto all’anno precedente riguardano la classe di età 55-59 anni, dove si tocca il minimo del 70,4% (era l’82,5% nel 2020).
Inoltre, per l’Istat resta forte l’impatto della pandemia anche sulla percezione del tempo libero. In media, si dichiara molto o abbastanza soddisfatto il 56,5% della popolazione. Nel 2020 era il 69,3%. In questo ambito, l’andamento della soddisfazione non è però proporzionale all’età: se, nella prima fase della vita, si riduce all’aumentare dell’età, poi torna ad aumentare tra gli over 60 a seconda del lavoro e delle responsabilità familiari. “Le giovani generazioni – commenta l’Istat – hanno infatti subito un disagio maggiore per le limitazioni che hanno coinvolto le relazioni sociali e le attività del tempo libero fuori casa”. Tra i 14 e i 19 anni, la quota degli insoddisfatti cresce e passa dal 12,9% del 2020 al 33,6% del 2021.
Peggiora anche la soddisfazione per la salute
Diminuiscono anche gli italiani soddisfatti del proprio stato di salute, anche se di poco: si passa dall’81,6% di persone over 14 molto o abbastanza soddisfatte nel 2020 all’81,0% nel 2021. Il peggioramento si avverte in particolare nelle classi di età 45-54 anni (dall’86,0% all’84,0%) e 65-74 anni (dal 74,4% al 71,9%), per arrivare al minimo nella classe dei 75enni e più (59,1%).
Più insoddisfatti del proprio lavoro, soprattutto al Sud e fra le donne
Nel 2021 si dichiara molto o abbastanza soddisfatto del proprio lavoro il 77,5% degli occupati; nel 2020 era il 79%. Al Sud si è passati dal 78,2% nel 2020 al 75,4% del 2021. A calare è soprattutto la soddisfazione delle donne: scende al 76,6% contro il 78,2% degli uomini.
Stabili invece gli italiani soddisfatti della situazione economica personale. Nei primi mesi del 2021 si mantiene al 58,3% ed è crescente per la classe degli over 75 (dal 61,8% al 64,5%), specialmente se donne (dal 58,6% al 62,6%). In relazione alla condizione professionale, come per la soddisfazione lavorativa si registra un decremento rilevante tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti.
Anche la maggioranza delle famiglie giudica invariata la propria situazione economica negli ultimi 12 mesi. Ciononostante, rispetto all’anno precedente si registra un lieve calo (il 61,5% contro il 62,8% del 2020). I segnali di peggioramento della situazione economica familiare sono più diffusi al Centro e nel Mezzogiorno.
Quanto ci fidiamo del prossimo?
Per il 72,7% degli intervistati, infine, “bisogna stare molto attenti” al prossimo. Solo il 25,5% è orientato a un atteggiamento di fiducia, ma era il 23,2% nel 2020. In relazione all’età, la quota maggiore di fiduciosi è tra gli adulti di 55-64 anni (28,3%), mentre la crescita maggiore è tra chi ha 65-74 anni (dal 22,3% al 26,2%). I più fiduciosi sono dirigenti, imprenditori e liberi professionisti, chi ha un lavoro e un titolo di studio più elevato, chi vive nelle regioni settentrionali. Nell’ipotesi si smarrisse il proprio portafogli, il maggior grado di fiducia va alla restituzione da parte delle forze dell’ordine (86,0%), seguite dai vicini di casa (75,8%). Soltanto il 17,2% si fida degli estranei, ma nel 2020 era il 15,7%.
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