Dai dati provvisori del Rapporto annuale Istat 2019 si ricava un dato che evidenzia la situazione di vera e propria “recessione demografica” in atto nel Paese. Nel 2018 si registra l’iscrizione all’anagrafe di circa 439.000 bambini (circa 140.000 in meno rispetto al 2008). Nel contempo quasi una donna su due (dato al 2016), tra i 18 e i 49 anni, non ha ancora avuto figli.
Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell’Istat, ha sostenuto che, se la componente demografica ha dato, in passato, un impulso allo sviluppo economico dell’Italia, oggi, paradossalmente, potrebbe avere un “effetto frenante”. La questione demografica è stata messa al centro della presentazione del Rapporto con l’evidenza che l’Italia è davanti ad un bivio riassunto così dal prof. Blangiardo “viene da chiedersi se siamo (e saremo ancora) un popolo che guarda avanti e investe sul suo futuro o se invece dobbiamo per lo più sentirci destinati a gestire il presente”.
Questo calo demografico è attutito dal saldo migratorio che nel 2018 è positivo di oltre 190.000 unità. Sempre dal Rapporto annuale Istat si ricava che i cittadini stranieri residenti in Italia al gennaio 2019 sono 5,2 milioni (l’8,7% della popolazione). I minori di seconda generazione sono circa 1,3 milioni, pari al 13% della popolazione minorenne; di questi, il 75% è nato in Italia (991.000).
I giovani passano sempre più tardi nella condizione adulta ed hanno percorsi di vita “meno lineari del passato”. Più della metà de 20-34enni (5,5 milioni), celibi e nubili, vive con almeno un genitore. Alcuni espatriano direttamente cosicché il saldo migratorio degli italiani con l’estero è negativo dal 2008 e ha prodotto una perdita netta di circa 420.000 residenti. Circa la metà (208 mila) sono giovani da 20-34 anni. Quasi due su tre hanno un’istruzione medio-alta.
Il processo di invecchiamento degli italiani è caratterizzato, per l’Istat, da un’evoluzione positiva. Tra gli over 65 c’è una maggiore diffusione di stili di vita e abitudini salutari. Aumenta la pratica di sport, dall’8,6% del 2008 al 12,4% del 2018 e la partecipazione culturale (cinema o teatro) cresce. Se si conferma questa tendenza ne beneficeranno le generazioni del baby boom, che diventeranno ‘anziane’ sempre più tardi. In aumento i ‘grandi anziani’: a inizio 2019 gli over 85 sono circa 2,2 milioni. Italia e Francia detengono il record europeo del numero di ultracentenari, circa 15.000. L’Istat stima che, nel 2018, gli uomini possono contare su una vita media di 80,8 anni e le donne di 85,2 anni; nel tempo, le differenze di genere si sono ridotte a vantaggio degli uomini. Secondo il Rapporto “a livello mondiale l’Italia contende al Giappone il record di invecchiamento: 165 persone over 65 ogni 100 giovani under 15 per l’Italia e 210 per il Giappone” (dato all’1/1/ 2017).
© Riproduzione riservata