I residenti in Italia al primo gennaio 2023 sono 58 milioni e 851 mila persone, 179 mila in meno rispetto all’anno precedente (-3%). A dirlo sono gli indicatori demografici pubblicati dall’Istat che registrano un calo delle nascite e un aumento della popolazione over 65.
Si evidenzia, quindi, la tendenza alla diminuzione della popolazione, ma con una minore intensità rispetto al 2021 (-3,5%) e soprattutto al 2020 (-6,7%). Cresce, però, la popolazione di altre cittadinanze alla stessa data con un aumento di 20 mila unità rispetto al 1° gennaio 2022. Quasi il 60% di questi risiede al Nord e l’incidenza dei cittadini stranieri sul totale dei residenti è dell’8,6% (nel 2022 era dell’8,5%).
Differenze territoriali
Il calo di popolazione più importante si è verificato al Sud con -6,3%, rispetto al -2,6% del Centro e al – 0,9% del Nord. A livello regionale, i residenti risultano in aumento solo in Trentino Alto Adige (+1,6%), in Lombardia (+0,8%) ed Emilia-Romagna (+0,4%). Le regioni in cui si è persa più popolazione sono la Basilicata, il Molise, la Sardegna e la Calabria, con tassi di decrescita più bassi del -7%.
Le nascite al minimo storico
I decessi sono stati 713 mila, mentre le nascite solo 393 mila. Un nuovo minimo storico secondo l’Istat, dato che per la prima volta dall’unità d’Italia si è scesi sotto la soglia delle 400 mila unità. L’ultimo anno in cui è stato registrato un aumento delle nascite è stato il 2008. Da allora la diminuzione è stata di 184 mila nati, dei quali 27 mila dal 2019 in poi.
Aspettativa di vita in crescita per gli uomini e stabile per le donne
La speranza di vita alla nascita nel 2022 è stimata in 80,5 anni per gli uomini, con un aumento di due mesi e mezzo circa rispetto al 2021. Per le donne, invece, è di 84,8 anni, un dato che è rimasto stabile. I livelli di sopravvivenza del 2022 risultano ancora inferiori a quelli del periodo pre-pandemico, registrando valori di 6 mesi inferiori rispetto al 2019 per tutta la popolazione. A livello territoriale, il Trentino Alto Adige è la regione con la speranza di vita più alta. Il Friuli Venezia Giulia, invece, è la regione che ha registrato il maggior guadagno rispetto all’anno precedente, circa sei mesi per uomini e donne. Il Centro è l’unica parte del paese con un incremento rispetto al 2021 in tutte le regioni. Complessivamente anche nel Mezzogiorno c’è stato un aumento, ma con differenze regionali importanti fra la crescita di Molise e Puglia e il calo in Sardegna e Campania, dove la speranza di vita è inferiore di circa un anno.
Prevenzione e aspettative di vita
Sebbene il rallentamento della speranza di vita delle donne rispetto agli uomini costituisca un processo ravvisabile già in anni precedenti la pandemia, quest’ultima può aver acuito la tendenza. L’impatto della crisi sul sistema sanitario, con le maggiori difficoltà nella programmazione di visite e controlli medici, potrebbe essere stato più forte per le donne, più inclini alla prevenzione. Infatti, si stima che tra il 2019 e il 2021 la percentuale di popolazione femminile che ha rinunciato a prestazioni sanitarie sia aumentata di 5 punti percentuali, dal 7,5% al 12,7%.
Aumento della popolazione over 65: uno su quattro è over
Nonostante l’aumento dei decessi fra la popolazione anziana avvenuto negli ultimi tre anni, principalmente a causa della pandemia, il processo di invecchiamento della popolazione è proseguito. L’età media della popolazione italiana si è così alzata da 45,7 a 46,4 anni tra il 2020 e l’inizio di quest’anno. Gli over 65 sono complessivamente 14 milioni e 177 mila, rappresentando il 24,1% dell’intera popolazione contro il 23,8% del 2022. Gli ultraottantenni, invece, sono 4 milioni e 530 mila, il 7,7% della popolazione.
Il Centro e il Nord hanno una percentuale di over 65 leggermente più alta di quella nazionale, pari rispettivamente al 24,7% e 24,6%. Al Sud, invece, è il 23%. La regione più anziana d’Italia è la Liguria, con il 28,9% di over 65 e il 10,4% di over 80, seguita dal Friuli Venezia Giulia (con il 26,9% e 9,1%) e l’Umbria (con il 26,8% e il 9,2%). La regione più “giovane” è la Campania, dove gli over 65 sono il 20,6% dei residenti e gli over 80 il 5,6%, seguita dal Trentino Alto Adige (con il 21,8% e il 7%) e dalla Sicilia (con il 22,9% e il 6,7%).
Gli ultracentenari
Le persone che nel 2022 hanno raggiunto o superato i 100 anni sono state 22 mila, oltre 2 mila in più rispetto al 2021. Nel corso degli ultimi vent’anni l’incremento è stato di 15 mila unità.
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