L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) divulga i dati della percezione dello stato di salute degli italiani: positivo per 75 adulti su 100.
Per l’Istituto Superiore di Sanità, la gran parte della popolazione adulta italiana (tra i 18 e i 69 anni) giudica positivamente il proprio stato di salute, dichiarando di sentirsi “bene” o “molto bene”. Una piccola percentuale (meno del 3%) riferisce di sentirsi “male” o “molto male”; la restante parte degli intervistati dichiara di sentirsi “discretamente”.
Per quanto riguarda gli over 65, il 91% della popolazione anziana giudica positivo il proprio stato di salute (“discreto” il 45%, “bene” o “molto bene” il 46%). Il restante 9% invece ne dà un giudizio negativo, riferendo che la propria salute “va male” o “molto male”. I dati si riferiscono alle interviste condotte dai due sistemi di sorveglianza del servizio sanitario, Passi (per gli adulti da 19 a 69 anni) e Passi d’Argento (per gli over 65).
Salute e qualità di vita della popolazione adulta
Età e qualità della vita svolgono naturalmente un ruolo importante nella percezione dello stato di salute. I più soddisfatti sono infatti i giovani (il 90% dei 18-34enni riferisce di star bene vs il 62% dei 50-69enni), gli uomini (78% vs 71% nelle donne), le persone con un livello socio-economico più elevato, per istruzione o condizioni economiche, i cittadini stranieri rispetto agli italiani e chi è libero da patologie croniche. Il fattore geografico gioca un ruolo relativo ma gli italiani più soddisfatti della propria salute risiedono principalmente nel Meridione e a Nord nella Provincia di Bolzano.
I dati di Passi d’Argento sugli over 65
Anche alzando l’asticella dell’età il discorso non cambia. Sono maggiormente soddisfatte della propria salute le fasce meno anziane (92% fra i 65-74enni vs 86% fra gli ultra 84enni), gli uomini rispetto alle donne (93% vs 89%), le persone senza difficoltà economiche (95% vs 72% tra chi ne riferisce molte), le persone più istruite (93% vs 86% fra quelle con basso livello di istruzione). Le regioni del Sud, i cui abitanti prima della pandemia si ritenevano in prevalenza meno sodisfatti del loro benessere psico-fisico, raggiungono i livelli rilevati nelle regioni del Nord.
Cadute e uso dei farmaci negli anziani
Questi sono chiaramente due indicatori importanti dello stato di salute degli over 65. Dai dati di Passi d’Argento, emerge che l’8%% degli intervistati è caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista e, nel 13% dei casi, è stato necessario il ricovero ospedaliero. Le cadute avvengono per lo più in casa (64%) e meno frequentemente in strada (19%), in giardino (13%) o altrove (4%). Sull’uso dei farmaci negli anziani, l’87% degli intervistati riferisce di aver fatto uso di farmaci nella settimana precedente l’intervista e quasi la metà di loro riferisce di averne assunti di almeno 4 diverse tipologie. L’uso di farmaci e di 4 o più diversi medicinali, cresce con l’età (28% fra i 64-74enni, 45% fra i 74-84enni e 61% fra gli ultra 85enni).
Un segnale di benessere da non sottovalutare
La percezione del proprio stato di salute è una dimensione importante della qualità della vita, indice del grado di soddisfazione dell’esistenza. Nelle persone anziane, in particolar modo, avere anche solo l’impressione di non stare bene può comportare un aumento del rischio di declino complessivo delle funzioni fisiche, indipendentemente dalle patologie presenti e dalla loro gravità. La buona notizia è che oggi, leggendo questi dati, si ha la sensazione che ovunque in Italia si assista ad un trend in miglioramento, cioè ad una riduzione di giorni vissuti in cattiva salute fisica o psicologica (i cosiddetti unhealthy days).
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