Ogni giovedì mattina, anziani e giovani possono incontrarsi presso “Il Giardino” di Figline Valdarno: qui tengono in esercizio il cervello e costruiscono relazioni. Isabella ha “allargato il suo giro” e oggi le sue colazioni della domenica sono ancora più affollate.
Isabella guida l’auto e coltiva la sua passione: il cucito. E non rinuncia ai piccolo grandi piaceri della vita, come la colazione con le amiche, la domenica mattina. Difficile crede che Isabella abbia 92 anni compiuti, mentre confeziona con le proprie mani il vestito che ha pensato per sé. Isabella è un modello esemplare di “invecchiamento attivo”: frequenta gli incontri dedicati a questo, ma potrebbe essere una delle insegnanti. Ma questi incontri le sono certamente serviti per “allargare il giro” e avere nuovi amici da invitare a colazione, puntualmente la domenica mattina.
Giovedì mattina: appuntamento con la mente
Gli incontri sono organizzati dalla Cooperativa Sociale Nomos a Figline Valdarno, in Toscana. Sono parte di un progetto sull’invecchiamento attivo finanziato dalla Società della Salute fiorentina Sud Est. La formula è semplice: ogni giovedì mattina, per due ore e mezzo (9.30-12), presso il centro sociale “Il Giardino”, vengono proposti laboratori creativi, giochi cognitivi ed esercizi per la memoria. Insomma, tutto ciò che possa servire a raggiungere l’obiettivo del progetto: mantenere vive le capacità cognitive e sociali degli anziani. Il gruppo è aperto e flessibile: chiunque voglia partecipare può farlo, senza vincoli anagrafici. Non servono iscrizione e non ci sono costi di adesione. E non è obbligatorio essere anziani!
Dare valore alle esperienze
Spiega Claudia Gatteschi, psicologa e responsabile del progetto per conto di Nomos: “Gli incontri sono pensati per essere divertenti e coinvolgenti, ma anche per dare valore alle esperienze e alle storie di vita dei partecipanti. Non si tratta di un training cognitivo rigido, ma di un percorso che favorisce la condivisione e lo scambio tra persone che, sebbene appartenenti a diverse fasce d’età, trovano molto in comune”.
Isabella è un esempio vivente di quanto questa formula possa essere vincente: a poche settimane dall’inizio degli incontri, ha ascoltato e accolto il bisogno di amicizia dei compagni. Diversi di loro si sono uniti alle colazioni della domenica mattina. Si sono create anche belle amicizie tra giovani e anziani, grazie alla scoperta di interessi e passioni comuni. Perché “il progetto non solo stimola le capacità cognitive – aggiunge Gatteschi – ma favorisce anche il benessere sociale e la creazione di nuove amicizie. È incredibile vedere quanto si possa imparare dalle esperienze altrui e quanto le persone possano scoprire di avere in comune”.
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