Shirley ha ottantatré anni e vive in Virginia (USA), Hamako ne ha novanta e vive a Chiba, in Giappone. Isabel di anni ne ha ottantadue ed è argentina. Ad accomunarle ci sono tre aspetti: sono donne, sono anziane e sono conosciute in tutto il mondo grazie alle loro grandi abilità con i videogiochi.
Un mondo per donne adulte
Se dovessimo tracciare l’identikit dell’appassionato di videogiochi diremmo senz’altro che è giovane e presumibilmente maschio. Da qualche anno, però, i dati ci regalano un’altra visione. Secondo uno studio condotto dall’ESA (Entertainment Software Association), infatti, il 48% dei gamer è rappresentato da donne adulte. In particolare, da donne che hanno superato i 36 anni. È senza dubbio il caso di Shirley, Hamako e Isabel: le tre senior che hanno conquistato il web con la loro passione per i videogiochi.
I videogame per comunicare
Un interesse che nasce dall’amore per la famiglia, almeno nel caso di Isabel Martinotti. Originaria dell’argentina, l’ottantaduenne ha iniziato a giocare ai videogiochi insieme al nipote, trovando da subito uno svago e una valvola di sfogo. «Mio nipote vive con me da quando era piccolo. Da ragazzino giocava continuamente ai videogiochi e io ero curiosa di sapere come funzionasse», ha raccontato Isabel durante un’intervista. «Ha iniziato ad insegnarmi e mentre giocavamo mi raccontava cosa succedeva a scuola o con gli amici. Era un modo diverso per comunicare con lui». Una modalità innovativa che le ha permesso di stringere un legame fortissimo che non si è mai affievolito. «Ormai è un uomo – ha detto Isabel. – Ma se vedeste la faccia che fa quando lo batto in qualche gioco, sembra che non sia passato nemmeno un giorno».
La abuela gamer
Grazie a questa passione, Isabel ha anche raggiunto una certa notorietà e spesso gira il mondo per partecipare come ospite ad alcuni raduni di appassionati. «Una volta ho giocato contemporaneamente con altre ventidue persone», ha raccontato divertita. Nota a tutti come la “abuela gamer” (nonna gamer), il suo scopo però è principalmente quello di rilassarsi. «Per me giocare è davvero importante», ha affermato. «Quando sento le notizie in tv e succede qualcosa di brutto, mi intristisco e sto male. Giocare mi allontana da tutto questo, dai brutti pensieri». Inoltre, la abuela gamer è convinta che questa sua attività non possa che farle bene: «I medici dicono di fare le parole crociate, di leggere, per esercitare la memoria. Ma io sono sicura di esercitarla molto con i miei videogame», ha sostenuto. Una tesi confermata anche da numerosi studi.
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