Avete sempre desiderate buttarvi con il paracadute, ma pensate di non avere più l’età? Niente paura, Irene O’Shea l’ha fatto a 102 anni!
In paracadute a 102 anni
Una vicenda accaduta nel 2018, ma di cui si continua a parlare. L’immagine della bisnonna australiana che si incammina verso il portellone dell’aereo che l’avrebbe portata a più di 4mila metri, infatti, è diventata iconica. Anche perché si trattava del terzo salto di Irene O’Shea. Una passione che è arrivata solo negli ultimi anni della sua vita, visto che i primi due “voli” sono avvenuti quando aveva 100 e 101 anni. Ed è proprio su questo che scherza Irene quando le chiedono come si sia sentita: «Mi sembrava tutto normale, più o meno come nei salti precedenti», ha detto ridendo al quotidiano australiano The Advertiser.
Un salto per beneficenza
Ma tutta questa adrenalina che la pluricentenaria va cercando non è un diletto. Il suo scopo, infatti, è quello di sensibilizzare la popolazione e raccogliere fondi per beneficenza. «Ho perso mia figlia a causa di una terribile malattia 10 anni fa e mi manca», ha detto O’Shea parlando di Shelagh, scomparsa all’età di 67 anni a causa della SLA. Una vicenda dolorosa che ha cambiato le sorti di tutta la famiglia e ha portato alla ricerca di specialisti in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, con la speranza di trovare una cura. «È stato un percorso tormentato – ha sostenuto Irene -. Abbiamo speso decine di migliaia di dollari, mettendo insieme le forze, ma non c’è stato nulla da fare».
Il Guinness dei Primati
Così, con la speranza di aiutare a trovare una cura per questa malattia, O’Shea si è data al paracadutismo nel 2017 raccogliendo circa 12mila dollari australiani (circa 7.400 €) e aggiungendone altri 10mila l’anno successivo. Un gesto che non è passato inosservato per il suo altruismo e soprattutto per la sua età. Irene O’Shea, infatti, si è aggiudicata in poco tempo anche il titolo di “Tandem Sky Jumper” più anziana del mondo. Un traguardo che spetta a coloro che si lanciano con il paracadute accompagnati da un istruttore esperto. Prima di lei, la donna più anziana ad aver fatto un “volo” di questa categoria era Estrid Geertsen che, nel 2004, si era buttata da 4mila metri sui cieli danesi. Mentre un coetaneo di Irene, Ken Meyer, ha provato l’ebrezza del salto nel 2017.
Il supporto della famiglia
A fare il tifo per Irene ci sono state tante persone, ma soprattutto la sua famiglia e Jed, l’istruttore di 24 anni che l’ha accompagnata in tutti e tre i suoi voli. “Irene e Jed hanno completato una bellissima caduta libera, cadendo a 220 km/h attraverso nuvole sottili, prima di un’apertura regolare del paracadute”, si legge su The Advertiser. E mentre lei scendeva, suo figlio Skully, cinque nipoti e undici pronipoti erano pronti ad aspettarla, preoccupati e meravigliati. «Quando mi ha detto che si sarebbe buttata a 100 anni, ho iniziato a preoccuparmi e volevo fermarla», ha raccontato il figlio. «Ma poi mi ha raccontato di quanto avesse sempre desiderato farlo e il motivo che l’aveva spinta. Così l’ho assecondata e sono davvero orgoglioso del suo coraggio!».
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