L’Europa investe nella ricerca con oltre 4 milioni di euro per il progetto Union, sulle nuove frontiere dell’invecchiare in salute. Previsti nelle università 17 nuovi dottorandi specializzati
Invecchiare in salute, ossia mantenendo il benessere psicofisico, è un obiettivo della società. Il progetto Union, finanziato dall’UE, adotta un approccio multidisciplinare per studiare i meccanismi della longevità. Biologi, immunologi ed esperti di cellule staminali (molti dei quali italiani) lavoreranno per sviluppare terapie innovative. Tutti questi esperti formeranno inoltre 17 dottorandi nei prossimi 4 anni nell’ambito di progetti per rallentare l’invecchiamento. Il progetto Union è realizzato grazie ai fondi (3,5 milioni di euro e 1,3 milioni di sterline) messi a disposizione dall’UE con il programma Marie Curie. L’obiettivo è sostenere le carriere dei ricercatori da tutto il mondo e promuovere l’eccellenza nella ricerca favorendo nuovi dottorandi.
La rivoluzione dell’anti-aging: l’IA svela i segreti della longevità
Utilizzando l’intelligenza artificiale e altre tecnologie all’avanguardia, la ricerca si sta concentrando nell’identificazione dei primi segnali biologici della senescenza. L’età, spiegano, non si può modificare, mentre è possibile agire sui cosiddetti “red flags”, segnali biologici che indicano l’ingresso nella senescenza. Una volta individuati si potranno sviluppare nuovi trattamenti in grado di rallentare il processo di invecchiamento e migliorare la qualità della vita nelle età più avanzate.
Le tre aree chiave per invecchiare in salute
Il progetto Union si articola in tre filoni di ricerca interconnessi. Il primo analizza le cellule immunitarie e staminali per identificare i meccanismi molecolari alla base dell’invecchiamento e individuare potenziali bersagli terapeutici. Il secondo studia le vescicole extracellulari. Minuscole particelle con il ruolo di biomarcatori dell’invecchiamento in salute e dunque potenziali vettori per nuove terapie. Infine, i ricercatori useranno l’analisi di dati clinici e l’applicazione di algoritmi di IA, per identificare biomarcatori precoci di invecchiamento.
Multimorbilità: il gancio per comprendere e contrastare l’invecchiamento
Per Davide Vetrano, uno dei ricercatori italiani di Union, il fulcro di questa sfida è la fragilità. Lo spiega in un’intervista sulle pagine del Sole 24 ore illustrando i suoi progetti. Il primo studia il ruolo che ha la multimorbilità (avere almeno due malattie croniche insieme) nell’invecchiare in salute. L’altro si concentra sui biomarcatori, in cerca di eventuali terapie in caso di specifiche combinazioni di malattie croniche. Come infiammazione, metabolismo, neurodegenerazioni. Il presupposto è che gli stessi meccanismi responsabili dell’invecchiamento sono alla base delle malattie croniche. Pertanto, identificando i processi alla radice sarà possibile prevenire molte patologie legate all’età, favorendo così l’obiettivo di invecchiare in salute.
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