L’aumento dell’aspettativa di vita e la diminuzione del tasso di natalità sono alla base del rapido invecchiamento della popolazione di Singapore. Si stima che entro il 2035 circa il 32% dei suoi abitanti avrà un’età pari o superiore a 65 anni. Nonostante i provvedimenti presi dal governo, sono oggi le donne a dover pagare il prezzo più alto del cambiamento demografico della piccola repubblica asiatica.
Le risposte del governo
Nel 2015, il Governo ha introdotto The Pioneer Generation Package per aiutare i cittadini nati prima del 1950 a far fronte alle spese sanitarie. Quindi, nel 2019 è stata la volta del Merdeka Generation Package a sostegno della generazione dei baby boomer. Infine dal 2017 l’età del reimpiego è stata innalzata da 65 a 67 anni, con una forte ricaduta sul fronte lavorativo in particolare della ‘silver economy’. Mentre dal 2011 lo Special Employment Credit sostiene i datori di lavoro che assumono cittadini senior.
Invecchiare: una questione di costi
Ma invecchiare a Singapore si traduce in un aumento del costo della vita. Un rapporto governativo del 2019 ha rilevato che la spesa media di un over 65 che vive solo è pari a circa 1.100 euro al mese. Cifra che sfiora i 1.400 euro per la fascia tra i 55 e i 64 anni con il risultato che molti temono di non riuscire ad affrontare economicamente la vecchiaia.
Il prezzo delle donne
Ma sono le donne oggi a pagare il prezzo più alto. Kris Foo aveva 16 anni quando ha cominciato a versare a sua madre un ‘assegno’, una pratica comune nei paesi asiatici come segno di devozione e pietà filiale. Oggi ne ha 53 e il suo impegno è aumentato dal punto di vista economico e assistenziale. Kris è tornata a vivere nella vecchia casa, sacrificando carriera e risparmi, ma non ha figli che un domani faranno lo stesso per lei.
Caregiver: una differenza di genere
Le donne costituiscono il 60% dei caregiver di Singapore. Il 35% di loro non è sposato e la maggior parte ha un’età compresa tra i 45 e i 59 anni. Molte rinunciano a un impiego o riducono le ore di lavoro man mano che aumentano le esigenze dei genitori. Secondo uno studio del 2019 di AWARE, un’organizzazione per i diritti di genere, una badante in media perde il 63% del suo reddito. Molte carriere restano ‘congelate’ a tempo indeterminato, con effetti immaginabili sulle pensioni.
Se la pietà filiale è stabilita per legge
Inviare denaro a genitori che non possono mantenersi da soli non è però solo un’usanza culturale. È la legge. Il Maintenance of Parents Act del 1996 consente infatti ai genitori che non sono in grado di sostenersi da soli di portare i propri figli in tribunale per richiedere un’indennità mensile. Contando sui caregiver familiari, il Governo spinge gli anziani a rimanere in casa il più a lungo possibile. Offre fino a 13.000 euro di sovvenzioni per chi sceglie di risiedere entro 5 km dai propri genitori.
Rapporto figli e genitori, tra dovere e riconoscenza
“Siamo un po’ diversi dagli occidentali”, spiega Eddy Lim. Il 52enne assicuratore single si prende cura di sua madre colpita da demenza. “Non considererei mai l’idea di una struttura, a meno che occuparmi di lei non vada oltre le mie capacità”.
Lim prova un debito di gratitudine nei confronti di sua madre, che ha faticato per mantenere cinque figli. Oggi provvede a lei finanziariamente, mentre sua sorella, anche lei nubile, si occupa dell’assistenza.
L’importanza della comunità
Per aiutare i caregiver, il governo sovvenziona asili nido, spese mediche e domestiche e prevede borse di studio fino a 140 euro per chi si occupa di persone disabili. Molti familiari fanno affidamento sui gruppi di supporto in cui i caregiver offrono suggerimenti sostenendosi emotivamente a vicenda. E se a Singapore c’è il detto “ci vuole un villaggio per crescere un bambino”, probabilmente, oggi, lo stesso vale per accudire un anziano.
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