Uno studio inglese condotto su persone fra 55 e 75 anni ha dimostrato che usare Internet durante il lockdown è stato un bene per tenere a freno la depressione. Ma non sempre. Ecco perché la Rete può essere “croce e delizia”.
Internet: una panacea per gli over 55 durante i mesi di lockdown. A dimostrarlo, una ricerca inglese pubblicata sulla rivista Healthcare e realizzata da un gruppo di ricercatori dell’Università del Surrey, nel Regno Unito. Per gli studiosi, un uso più frequente di Internet ha preservato la salute mentale degli over 55 isolati dagli affetti più cari nei mesi più duri della pandemia da Covid-19.
Più Internet durante il lockdown, meno depressione
Gli esiti dello studio inglese, riportati dalla Fondazione Veronesi, sono molto interessanti. Le persone fra 55 e 75 anni di età che hanno usato più spesso Internet durante il lockdown hanno sofferto meno la depressione e preservato una migliore qualità della vita. Dunque, Internet è stato un mezzo di comunicazione essenziale per chi è stato costretto a isolarsi in casa. Ma non sempre.
Non tutto quello che si cerca su Internet è un bene
I ricercatori del Surrey hanno evidenziato un aspetto non secondario dei benefici dell’uso della Rete per chi si trova in una condizione di isolamento involontario. Più felici, infatti, sono i senior che hanno comunicato almeno una volta al giorno o di più con i propri familiari o amici. Mentre chi ha dichiarato di avere usato Internet per cercare informazioni sulla pandemia da Covid-19 – spesso anche in modo compulsivo – ha invece ottenuto l’effetto opposto: più paura, meno speranza, quindi un peggioramento della propria condizione mentale.
Quasi 3.500 i senior intervistati
Nello studio inglese sono stati coinvolti quasi 3.500 inglesi fra 55 e 75 anni di età. Agli intervistati sono state poste domande sulle loro abitudini su Internet ai tempi del Covid-19: quante volte ti connetti? Cosa cerchi? Che tipo di informazione scambi sulla Rete? Chi ha risposto di utilizzare Internet soprattutto per tenersi in contatto con i propri affetti, anche più volte al giorno, è riuscito a tenere a freno i sintomi della depressione post Covid-19 e ad avere quindi una migliore qualità della vita anche nell’isolamento. Paradossalmente, invece, cercare di tenersi informati sull’andamento della pandemia e sulle precauzioni da utilizzare è stato un male, almeno per la propria mente.
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