Tra gli impieghi dell’Intelligenza artificiale c’è anche la ricerca di nuovi farmaci, grazie alla quale è stato da poco scoperto un nuovo antibiotico.
La molecola è in grado di debellare l’Acinetobacter baumannii, uno dei batteri più resistenti al mondo, individuato dall’algoritmo tra quasi 7.000 in appena due ore. I risultati di questa importante scoperta sono pubblicati sulla rivista Nature Chemical Biology. I ricercatori della McMaster University del Canada ritengono che possa aprire la strada all’individuazione di nuovi antibiotici utili contro altri microrganismi. L’intelligenza artificiale ha selezionato le sostanze chimiche da testare in laboratorio fra le migliaia che gli sono state sottoposte e ne è risultato proprio questo farmaco sperimentale, l’abaucina, che sarà sottoposto a ulteriori test.
Un aiuto contro la farmacoresistenza
Negli ultimi anni i batteri stanno diventando sempre più resistenti e difficili da trattare con i farmaci finora utilizzati. Inoltre, più di un milione di persone all’anno sono a rischio a causa di infezioni che non rispondono ai trattamenti. Nel caso di questo studio, gli studiosi canadesi si sono concentrati su una delle specie più difficili (l’Acinetobacter baumannii). Un batterio responsabile di circa l’80% delle infezioni e definito “minaccia critica” dall’OMS. Le manifestazioni più frequenti della sua presenza sono le infezioni respiratorie che si verificano generalmente in pazienti con gravi patologie e ospedalizzati, in particolare nelle unità di terapia intensiva.
L’addestramento dell’Intelligenza artificiale
Per trovare il nuovo farmaco, i ricercatori hanno prima testato manualmente sul batterio migliaia di medicinali. Questo ha permesso loro di vedere quali potevano essere in grado di rallentarlo o eliminarlo. Le informazioni raccolte sono state poi inserite nell’Intelligenza artificiale: in questo modo ha appreso le caratteristiche chimiche dei farmaci capaci di attaccare l’Acinetobacter. L’algoritmo ha rapidamente analizzato 6.680 composti di efficacia sconosciuta e in un’ora e mezza ha prodotto un elenco ristretto di sostanze valide per debellare il batterio. Fra queste, i ricercatori ne hanno testato 240 in laboratorio, selezionando 9 potenziali antibiotici, fra i quali l’abaucina.
I test in laboratorio
Gli esperimenti in laboratorio hanno dimostrato che l’abaucina può curare le ferite infette nei topi ed è in grado di uccidere i campioni di Acinetobacter baumannii nei pazienti. Il prossimo passo sarà quello di perfezionare il farmaco per poi eseguire studi clinici. Si stima che nel 2030 i nuovi antibiotici potrebbero già essere prescritti e somministrati ai pazienti. Gli studiosi hanno anche evidenziato che questo farmaco non ha effetto su altre specie di batteri e proprio la sua precisione potrebbe essere un dato positivo perché renderebbe più difficile lo sviluppo di una farmacoresistenza e potrebbe portare anche minori effetti collaterali nella somministrazione.
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