In Italia, circa 60.000 persone ogni anno subiscono un arresto cardiaco. Una nuova sperimentazione dimostra come l’Intelligenza Artificiale possa fornire supporto immediato nelle manovre di rianimazione, migliorando le possibilità di intervento e sopravvivenza.
Ogni anno, in Italia, circa 60.000 individui vengono colpiti da arresto cardiaco. In questi momenti critici, chi si trova nelle vicinanze può fare la differenza, ma la risposta immediata non è sempre garantita. Attualmente, solo il 58% delle persone presenti in situazioni di emergenza interviene tempestivamente, e nel 28% dei casi si utilizza un defibrillatore.
Tuttavia, un recente studio pubblicato sulla rivista specializzata Resuscitation suggerisce che l’Intelligenza Artificiale, in particolare ChatGPT (versione 4-o) , potrebbe migliorare significativamente queste statistiche.
I risultati della sperimentazione
La ricerca, condotta dagli esperti Federico Semeraro, presidente dell’European Resuscitation Council ed Elena Giovanna Bignami, presidente della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), ha esaminato l’efficacia delle voci avanzate di ChatGPT, come Cove e Soul, nel fornire istruzioni a soccorritori non formati.
Durante la sperimentazione, i ricercatori hanno simulato situazioni di arresto cardiaco, in cui i partecipanti, dopo aver contattato il 112, chiedevano assistenza vocale per eseguire le manovre di rianimazione. Le risposte fornite sono risultate chiare e tempestive, evidenziando il potenziale di tali strumenti per ridurre il tempo di intervento e migliorare il supporto emotivo.
Semeraro ha sottolineato come l’Intelligenza Artificiale possa trasformare, adesso come mai accaduto prima, il modo in cui affrontiamo le emergenze mediche. I risultati hanno mostrato che le risposte delle quattro voci testate erano generalmente di alta qualità e capaci di adattarsi a diverse esigenze culturali e linguistiche.
Nonostante ciò, è cruciale ricordare che ChatGPT non deve sostituire i professionisti del soccorso, piuttosto integrarsi nel loro lavoro.
La presentazione dello studio
La sperimentazione, è in programma per essere presentata al congresso nazionale dell’Italian Resuscitation Council (IRC) a Bologna (13-14 dicembre), ha anche messo in luce l’importanza della formazione nel primo soccorso. Bignami ha enfatizzato come la preparazione dei cittadini possa triplicare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Attualmente, solo l’8% dei soggetti colpiti sopravvive, un dato che potrebbe migliorare drasticamente con un’adeguata educazione sulle manovre salvavita.
L’esempio della Danimarca
In Danimarca, per esempio, dove la rianimazione cardiopolmonare è obbligatoria per ottenere la patente di guida, la percentuale di soccorritori occasionali è passata dal 27% all’80% in quattordici anni, e la sopravvivenza a 30 giorni dall’arresto è aumentata dal 4,5% al 14%.
In questo contesto, l’IRC propone di integrare corsi di primo soccorso nei programmi di patente, formando così un nuovo gruppo di giovani capaci di intervenire rapidamente in caso di emergenza.
Costruire una cultura del supporto
Semeraro ha anche evidenziato l’importanza di campagne di sensibilizzazione e dell’uso della tecnologia, come le applicazioni di geolocalizzazione dei defibrillatori, per migliorare la risposta alle emergenze. Con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, l’obiettivo è costruire una cultura del soccorso che possa beneficiare la salute pubblica.
Dunque, anche se l’Intelligenza Artificiale rappresenta un promettente alleato nel campo del primo soccorso, la formazione continua e l’educazione della popolazione rimangono essenziali per aumentare le possibilità di sopravvivenza in situazioni di arresto cardiaco. La sperimentazione di ChatGPT segna un passo verso un futuro in cui tecnologia e preparazione umana lavoreranno insieme per salvare vite.
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