Aumenta l’insicurezza alimentare nel mondo: una persona ogni undici non ha cibo sufficiente per sfamarsi
Siamo ancora estremamente lontani dall’obiettivo 2030 “Fame zero”. Nel mondo troppe persone sono vittime dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione. A dirlo è il Rapporto annuale di Fao, Ifad, Unicef, Pam e Oms – Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo – che fa il punto sulla situazione a livello globale.
I numeri
Nonostante alcuni progressi ottenuti in aree specifiche come il ritardo della crescita e l’allattamento al seno, un numero altissimo di persone compreso fra i 713 e i 757 milioni continua a essere vittima dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, con un aumento dei casi pari a circa 152 milioni rispetto al periodo pre-pandemia.
Le differenze geografiche
A livello regionale si notano differenze significative fra l’Africa, dove la popolazione malnutrita rappresenta il 20,4%, e l’Asia dove la percentuale si ferma all’8,1%. L’America Latina, con l’eccezione dell’area caraibica, registra invece un miglioramento, con 5,4 milioni di persone uscite dalla fame. In generale, nel 2023, 2,33 miliardi di persone nel mondo hanno subito una forma di insicurezza alimentare da moderata a grave.
Il problema del cibo riguarda principalmente i Paesi a basso reddito, dove il 71,5% della popolazione non ha accesso a una dieta sana, rispetto al 6,3% di quelli ad alto reddito. Il ritardo nella crescita dei bambini con meno di cinque anni, anche se è diminuito in termini numerici, resta comunque attorno al 22,3%; al contempo, le nuove stime relative all’obesità nella popolazione adulta evidenziano un incremento nel corso degli ultimi dieci anni, dal 12,1% del 2012 al 15,8% del 2022. La coesistenza di obesità e malnutrizione ha subito una crescita in tutte le fasce d’età della popolazione mondiale.
Le cause dell’insicurezza alimentare
Il mancato accesso a una dieta sana è dovuto principalmente a ragioni economiche, a causa degli aumenti dei prezzi dei beni primari, delle condizioni climatiche, e dei conflitti in atto. Il Rapporto sollecita interventi economici a sostegno della sicurezza alimentare, per colmare il divario nell’accesso al cibo fra le persone. I Paesi che necessitano di maggiori risorse sono quelli a basso reddito: del 119 considerati, il 63% lamenta un accesso ai finanziamenti limitato o modesto, e la maggior parte, il 74%, subisce l’impatto di più fattori che concorrono alla malnutrizione della popolazione.
La storia del Rapporto
Il Rapporto Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo (SOFI) viene redatto ogni anno dal 1999 per analizzare i progressi compiuti, a livello globale, in fatto di sicurezza alimentare e miglioramento della nutrizione. Viene sviluppato da cinque diverse agenzie internazionali: Fao, Organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura, Ifad, Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, Unicef, Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, Pam, Programma alimentare mondiale e Oms, Organizzazione mondiale della sanità.
© Riproduzione riservata