L’inquinamento atmosferico influisce sul funzionamento del cervello. Secondo i risultati di una ricerca del King’s College di Londra, pubblicati sulla rivista BMJ Mental Health, la presenza di una cattiva qualità dell’aria è in relazione diretta con l’aumento dell’uso dei servizi di salute mentale.
Se già in passato erano emerse evidenze scientifiche su un possibile legame tra inquinamento e aumento del rischio di sviluppare la demenza, oggi gli scienziati si sono concentrati sull’esposizione a biossido di azoto e particolato delle persone che già ne sono affette, per capire quale sia l’impatto di queste sostanze nei casi di patologia già diagnosticata.
Uno studio lungo nove anni
Gli studiosi hanno esaminato l’utilizzo dei servizi di salute mentale da parte di un campione di 5mila persone over 65, per un periodo di 9 anni, nei distretti a sud di Londra (Croydon, Lambeth, Lewisham e Southwark). Tutti i soggetti analizzati avevano ricevuto una diagnosi iniziale di demenza tra il 2008 e il 2012.
Lo studio ha misurato quindi la funzione cognitiva e la salute in tre momenti diversi: fino a 12 mesi, cinque anni e nove anni dalla diagnosi. Per gli stessi periodi i ricercatori hanno anche esaminato i dati trimestrali sull’inquinamento, nelle aree dove vivevano i partecipanti, e si è visto che con l’aumentare delle particelle inquinanti, è aumentata anche la probabilità delle persone con demenza di dover ricorrere ai servizi di salute mentale.
I risultati su biossido di azoto e particolato
Coloro che vivevano nelle aree con livelli più alti di biossido di azoto, hanno mostrato il 27% in più di probabilità di utilizzare i servizi di salute mentale rispetto a chi risiedeva in aree meno inquinate. I più esposti al particolato mostravano invece il 33% in più di probabilità.
Gli effetti degli agenti inquinanti sull’accesso ai servizi di salute mentale
Gli effetti dell’esposizione si sono mostrati più forti nelle persone con demenza vascolare rispetto ad altre forme della patologia, e i risultati suggeriscono come la riduzione dell’esposizione sia raccomandabile per i pazienti affetti da patologie neurodegenerative ma anche per i soggetti in salute, a scopo di prevenzione.
Come suggerisce l’Alzheimer’s Research Uk, se il livello annuale di particolato venisse ridotto, il numero di accessi ai servizi di salute mentale, almeno nei dintorni di Londra, calerebbe del 13%.
(Foto apertura: BalkansCat/Shutterstock.com)
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