Se fosse una nazione si piazzerebbe ai primi posti per capacità di inquinamento. Il mondo digitale è tutt’altro che a basso impatto. Entro il 2040 le sue emissioni di CO2 voleranno a +775%. Uno scenario che esige nuove risposte.
In un mondo sempre più connesso, ogni click lascia un segno. E quel segno non è solo digitale, ma anche di inquinamento. La navigazione online, lo streaming e perfino le e-mail contribuiscono, silenziosamente, alle emissioni di CO2. Secondo le stime, entro il 2040 l’impronta ecologica del settore digitale è destinata a crescere del 775%, arrivando a rappresentare il 14% delle emissioni globali al punto che, se fosse una nazione, si posizionerebbe tra i maggiori inquinatori del pianeta.
Ogni azione online contribuisce silenziosamente all’inquinamento digitale
«Il web lascia un’impronta: ogni azione online contribuisce silenziosamente all’impatto ambientale. Si deve cambiare rotta, con pratiche sostenibili per ottimizzare i siti e ridurre i consumi energetici, per abbattere le emissioni e ridurre i costi, con benefici reali per le aziende e il pianeta», dichiara Andrea Pizzato, CEO di Spider 4 Web, agenzia digitale friulana che ha scelto di farsi portavoce di questa sfida per un web più verde.
Web design sostenibile: la possibile risposta
Questo scenario esige nuove risposte. Il web design sostenibile rappresenta una delle strade percorribili per ridurre l’impatto ambientale. «La sostenibilità non può essere solo una scelta etica, ma deve diventare una pratica concreta, fin dalla progettazione dei siti web – dice Andrea Pizzato -. Il nostro obiettivo è creare soluzioni digitali non solo belle ed efficaci, ma anche sostenibili: siti web che rispettino il pianeta, riducendo al minimo l’energia necessaria per essere fruiti, grazie a tecniche mirate e innovazioni che abbracciano i principi del green web design».
Come e dove intervenire per ridurre l’impatto dell’inquinamento digitale
Ridurre peso delle pagine e ottimizzare le immagini e i media rappresentano un primo passo per diminuire l’impronta ecologica. «L’intervento su codice e struttura dei contenuti, l’adozione di server alimentati da energie rinnovabili e il miglioramento dell’user experience sono interventi concreti che consentono non solo di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di migliorare le performance del sito web. Abbiamo testato questi interventi anche in progetti complessi e, ottimizzando immagini e codice, abbiamo ridotto il peso della homepage del 50% e le emissioni di CO2 di oltre 1 g per visualizzazione. Con migliaia di accessi mensili, questo significa un impatto reale».
Avere un sito web sostenibile: ogni dettaglio conta
Per verificare i risultati, esistono oggi strumenti come EcoGrader, che misurano e analizzano le emissioni di un sito web, confermando l’efficacia di questi interventi «in cui ogni dettaglio conta: dalle immagini compresse e caricate solo quando necessario, all’eliminazione di risorse non indispensabili, fino all’adozione di green hosting che sostenga le energie rinnovabili. Solo così possiamo contribuire a un futuro digitale che sia innovativo e rispettoso dell’ambiente.
Curare l’impatto ambientale rende migliore il web stesso
Il vantaggio di un sito web sostenibile non si ferma al rispetto per l’ambiente. Porta a una migliore user experience che aumenta la soddisfazione dell’utente. Riduce inoltre i costi di hosting grazie a un minore consumo di risorse e a una maggiore visibilità online. I motori di ricerca, infatti, premiano i siti ottimizzati per la velocità e l’efficienza. I consumatori di oggi, poi, sono sempre più attenti ai temi ambientali, cercano marchi che condividano i loro valori.
Sette vantaggi di avere un sito web in ottica green
«Ogni linea di codice e ogni decisione di design rappresentano un tassello importante verso un ecosistema digitale sostenibile», sottolinea Pizzato. Sono sette i vantaggi nel progettare fin da subito un nuovo sito web in un’ottica green: 1) implementare le più recenti tecnologie eco-friendly: utilizzare framework e linguaggi di programmazione moderni che sono intrinsecamente più efficienti e meno energivori; 2) ottimizzare l’architettura dell’informazione e i contenuti: riprogettare completamente la struttura del sito per una navigazione più intuitiva e efficiente, focalizzata sulla conversione; 3) allinearsi completamente con le best practice SEO: costruire il sito con una solida base SEO, migliorando la visibilità organica senza compromettere l’efficienza; 4) adottare un design responsivo all’avanguardia: creare un’interfaccia che si adatti perfettamente a tutti i dispositivi, ottimizzando il caricamento delle risorse per ciascuna piattaforma; 5) garantire una perfetta integrazione con i sistemi di analytics e marketing: implementare strumenti di monitoraggio e analisi in modo nativo; 6) integrare le più recenti pratiche di sicurezza web fin dall’inizio; 7) facilitare la manutenzione futura: un codice pulito e ben strutturato fin dall’inizio rende più semplici e meno impattanti gli aggiornamenti futuri.
«Investire in un nuovo sito web sostenibile – conclude il CEO di Spider 4 Web – significa non solo adottare un approccio responsabile verso l’ambiente, ma anche costruire una piattaforma digitale più potente, efficiente e pronta per il futuro».
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