Nei primi sei mesi di quest’anno le assunzioni a tempo indeterminato sono leggermente diminuite rispetto al 2022. Parallelamente crescono i contratti a termine e le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato. In calo anche licenziamenti e dimissioni. A dirlo è l’Inps che con l’ultima rilevazione di giugno 2023 fotografa un mercato del lavoro in crescita.
Nel primo semestre del 2023 le nuove assunzioni nel mondo del lavoro sono state 4 milioni e 287mila. Calano dell’1% rispetto al periodo corrispondente del 2022. È quanto emerge dai dati – aggiornati a giugno – dell’Osservatorio sul Precariato che l’Inps ha pubblicato lo scorso 21 settembre.
Esaminando nel dettaglio i dati Inps, le assunzioni a termine registrano i valori più alti: 1.835.972, l’1% in più rispetto al 2022. Seguono i contratti a tempo indeterminato – 729.050 – in calo del 6%, e gli stagionali che, con 644.421 nuove assunzioni, crescono del 2%. Ci sono poi i rapporti di somministrazione – 510.644 – che registrano un -9% e i contratti intermittenti – 392.455 – aumentati del 3%; infine gli apprendistati – 174.898 – il 4% in meno rispetto al 2022.
Con 17.779 unità sale del 12% il numero dei lavoratori impiegati con CPO – Contratti di Prestazione Occasionale; si riducono del 2% i lavoratori pagati con LF – Libretto di Famiglia – che scendono a 10.451 unità.
Crescono poi del 5% le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine. Nei primi sei mesi hanno riguardato 400.730 rapporti di lavoro. Sono in netto calo invece gli apprendisti che, finito il periodo di formazione, firmano un contratto stabile. “Solo” 49.719, il 19% in meno rispetto al 2022.
Diminuiscono licenziamenti e dimissioni, aumentano le risoluzioni consensuali
Le rilevazioni Inps registrano anche una riduzione delle cessazioni dei rapporti di lavoro. Durante i primi sei mesi del 2023 sono state 3.286.132, il 3% in meno rispetto all’anno scorso. Calano quelle dei rapporti stabili – 866.106 (-8%) -, dei contratti di somministrazione – 463.354 (-7%) – e degli apprendistati – 103.619 (-6%). Crescono invece le cessazioni che riguardano i rapporti a termine – 1.261.628 (+ 1%) -, i contratti intermittenti – 315.854 (+4%) – e gli stagionali – 275.571 (+3%).
L’Inps ci offre anche il dettaglio delle motivazioni: in calo i licenziamenti di natura economica (-18%), disciplinari (-12%) e le dimissioni (-3%) mentre aumentano le risoluzioni consensuali (+3%).
In calo i contratti attivati tramite agevolazioni
Seguendo il trend del 2022, la Decontribuzione Sud si conferma l’incentivo più usato: ha riguardato 777.615 rapporti di lavoro, di cui 716.509 assunzioni.
Nonostante ciò, i contratti attivati attraverso agevolazioni sono in calo del 7%. La flessione riguarda in particolare l’utilizzo di Esonero Giovani – 71.650 rapporti – e Incentivo Donne – 49.538 rapporti. Questi sono esoneri contributivi totali, concessi dalla Commissione europea a sostegno dell’economia durante l’emergenza Covid fino al 30 giugno 2022. Solo il 19 giugno scorso la Commissione europea ha esteso l’operatività di questi incentivi anche alle assunzioni e trasformazioni di lavoro effettuate dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023.
Il mercato del lavoro cresce, soprattutto grazie ai contratti a tempo indeterminato
Nonostante alcuni rallentamenti rispetto al 2022, nel 2023 il mercato di lavoro continua a crescere. La differenza tra assunzioni e cessazioni degli ultimi 12 mesi – il cosiddetto saldo annualizzato – rilevata a giugno 2023 è positiva ed è pari a 459.000 posti di lavoro.
Al netto delle cessazioni, crescono quindi le consistenze di tutte le tipologie contrattuali: al primo posto ci sono gli indeterminati, con +367.400 unità; seguono gli intermittenti (+29.711), i tempi determinati (+28.693), gli apprendistati (+27.694), gli stagionali (+11.970). Saldo negativo solo per le somministrazioni (-6.853).
Infine, l’Inps ci fornisce un dettaglio anche sui settori che trainano la crescita del mercato, prendendo come riferimento temporale l’intervallo che va dal 2019 al 2023: il contributo maggiore è dato dai settori delle costruzioni e del terziario professionale, in particolare il segmento della consulenza informatica. Nell’ultimo anno il settore Alloggio e ristorazione ha registrato la crescita più importante.
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