“RGS4”. Dietro questa sigla, difficilmente decifrabile, si nasconde una scoperta che potrebbe cambiare la vita di molte persone affette da una malattia inguaribile.
RGS4 – acronimo del ben più complesso Regulator of G protein signaling 4 – è infatti una proteina che ha un ruolo chiave nella percezione del dolore cronico. L’hanno individuata per la prima volta i ricercatori della Icahn School of Medicine di Mount Sinai a New York che ne hanno descritto le proprietà sul Journal of Neuroscience. La speranza è che si possa trovare il modo di metterla fuori uso impedendole così di sviluppare un’eccessiva e duratura sensazione dolorosa.
Ma attenuare le sofferenze prolungate non è affatto facile. Il passaggio del dolore dalla fase acuta a quella cronica è associato a una serie di cambiamenti nell’attività dei neuroni che non sono stati ancora del tutto compresi. Di conseguenza, non è ancora stata individuata una terapia capace di offrire un sollievo definitivo dai sintomi delle malattie croniche.
I farmaci più efficaci sono senza dubbio gli oppiacei, ma usarli a lungo può dare dipendenza e per risolvere un problema si rischia di farne insorgere un altro. Lo sanno bene negli Stati Uniti dove un uso troppo disinvolto di morfina e simili in veste di antidolorifici ha provocato un’epidemia di overdosi da farmaci responsabile, secondo il Washington Post, di oltre 400mila morti. Ossicodone e fentanyl, i due principali oppioidi prescritti dai medici americani come analgesici, hanno reso i pazienti schiavi delle terapie facendo scattare l’allarme per un fenomeno che il presidente Donald Trump non ha fatto fatica definire “un’emergenza sanitaria nazionale”.
Trovare un modo alternativo più sicuro di gestire il dolore cronico è quindi diventata una priorità per i neuroscienziati.
«C’è una necessità imminente di farmaci efficienti per la terapia del dolore cronico», dichiarano gli autori dello studio. La scoperta di RGS4 potrebbe proprio aprire la strada a nuove terapie. Che questa proteina abbia infatti un ruolo chiave nel mantenere stabile il dolore è stato dimostrato da un esperimento sui topi.
I ricercatori, ricorrendo a tecniche di ingegneria genetica, hanno disattivato la RGS4, osservando che in sua assenza i sintomi del dolore cronico negli animali si attenuava notevolmente. I topi privati della proteina erano meno sensibili agli stimoli dolorosi provocati da lesioni nervose. Si potrebbe quindi pensare di sviluppare farmaci capaci di inibire la proteina RGS4 per ridurre il dolore cronico.
«La nostra ricerca dimostra che l’azione della proteina RGS4 contribuisce al passaggio dalle condizioni di dolore acuto a quello cronico e al mantenimento prolungato dello stato di sofferenza. Questa proteina potrebbe diventare il bersaglio di nuovi farmaci antidolorifici», ha dichiarato Venetia Zachariou, a capo dello studio.
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