Fino a che le condizioni di salute lo consentono, non c’è un limite di età per smettere di guidare. In alcuni casi possono subentrare limitazioni che permettono la guida a determinate condizioni, come solo in alcune ore del giorno, su determinate strade o su percorsi ridotti. Ciò che conta è garantire la sicurezza di tutti.
La vita media è aumentata e così anche l’età degli automobilisti, in Italia come nel resto d’Europa. In futuro gli anziani alla guida occuperanno un posto sempre più importante nel trasporto su strada, basti pensare che ad oggi l’età media alla guida, nel nostro Paese, è di 54 anni. Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i patentati in Italia sono circa 39 milioni, la stragrande maggioranza (22,5 milioni) ha un’età che va dai 45 agli oltre 65 anni, in particolare gli over 65 sono circa 7.500.000. Non pochi nemmeno gli over 90 che sarebbero ben 60.000. Purtroppo, da qualche anno i dati statistici sugli incidenti stradali vedono un aumento significato degli anziani coinvolti. In attesa del rapporto annuale di Aci e Istat, solitamente in uscita nel mese di luglio, in prossimità delle vacanze estive, i dati attualmente disponibili confermano una tendenza preoccupante con ben il 45% dei feriti gravi tra gli ultrasettantenni nel 2017 e un aumento delle vittime del 12,9% sul 2016. Per rendere meglio l’idea a livello europeo nel 2010 la percentuale delle vittime over 65 era del 18% mentre nel 2017 è schizzata al 26%.
È previsto un limite di età per smettere di guidare?
«Una persona a 85 anni può mantenere intatte tutte le capacità alla guida rispetto a una persona più giovane – sottolinea Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria -. Piuttosto, il problema vero è quello di indagare a fondo la condizione di salute della persona nei vari ambiti, come il grado di mobilità, l’aspetto cognitivo, gli organi di senso. Un’indagine approfondita sulle capacità di guida in sicurezza, senza però alcun preconcetto legato all’età». A parte la breve parentesi nel 2011/ 2012 della norma che prevedeva per gli over 80 le visite presso le commissioni mediche locali, provocando notevoli disagi per i cittadini tanto da essere ben presto abolita, grazie anche all’intervento di 50&Più, per i patentati più maturi il rinnovo della patente avviene come per tutte le altre fasce di età. «Anche se la visita dovesse durare pochi minuti, il medico è in grado di accorgersi se la persona manifesta delle difficoltà e, in questo caso, si rimanda alla Commissione medica locale». A maggior tutela dell’anziano e degli automobilisti in generale: «La visita per il rinnovo della patente dovrebbe essere più approfondita per tutti, indipendentemente dall’età – afferma Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza stradale dell’Emilia Romagna -. A nostro parere dovrebbe esserci un collegamento tra il medico di base, che conosce le nostre problematicità fisiche, e il rinnovo della patente. Oggi è sufficiente una autocertificazione per auto-dichiarare, appunto, il proprio stato di salute. Inoltre, riteniamo siano necessari corsi di aggiornamento su quelle che sono le novità della strada per chi la patente l’ha conseguita decenni prima. È questa una proposta che abbiamo inviato alla Commissione Trasporti».
Il progetto europeo “ElderSafe” per una guida sicura
Alcuni Stati europei, come la Germania, non prevedono procedure di rinnovo della patente basate sull’età e sono in prima linea sul tema della sicurezza stradale. Un argomento centrale in seno a tutta l’Unione Europea che, visti i buoni risultati ottenuti nel 2001-2010, ha rilanciato l’obiettivo del dimezzamento del numero di vittime della strada entro il 2020, un risultato che, purtroppo, nonostante il calo dei sinistri, non sarà raggiunto. Per il futuro, comunque, sono previste nuove misure a partire dalle autovetture che dovranno essere dotate di sistemi avanzati di assistenza alla guida. L’esposizione agli incidenti stradali degli anziani e i programmi di prevenzione sono stati illustrati nel documento Rischi e contromisure per il traffico stradale per anziani in Europa (Progetto: ElderSafe), finanziato dalla Commissione Europea. Tra gli interventi per consentire una guida sicura il più a lungo possibile, si può ricorrere a delle restrizioni nel rinnovo della patente, soddisfacendo allo stesso tempo le esigenze di sicurezza e mobilità degli anziani. Nel documento si precisa che la decisione sulla cessazione della guida o sulle restrizioni «non dovrebbe essere basata sull’età o sulla diagnosi di una particolare malattia, ma su un giudizio delle capacità e abilità necessarie per guidare in sicurezza». Il rinnovo della patente con delle limitazioni, quando necessarie, sono delle formule intermedie che: «Consentono – aggiunge Trabucchi – all’anziano di guidare in determinate circostanze, come in particolari ore della giornata, solo su strade urbane e non sull’autostrada, ad esempio. Permettono, quindi, all’anziano di guidare e conservare la propria autonomia». Il mancato rinnovo della patente, infatti, potrebbe essere una misura eccessiva con conseguenze molto pesanti sulla persona stessa. E i famigliari non sempre sono di aiuto. «La preoccupazione dei familiari, figli, nipoti, coniuge è legittima – prosegue Trabucchi -, ma non deve essere a priori collegata all’età. Se la persona ha ottenuto la possibilità di continuare a guidare è come tutti gli automobilisti. Che senso ha limitarlo? Spesso lo stereotipo basato sull’età arriva dai famigliari stessi: è vecchio e allora non può più guidare». Quando, però, insorgono delle problematiche concrete al rinnovo della patente, ci si può rivolgere ad alcune associazioni o enti che offrono servizi di trasporto dedicati ai senior.
“Liberi di guidare sempre”: i corsi di aggiornamento sulla guida
Tra gli orientamenti del progetto ElderSafe della Commissione Europea c’è anche quello di prevedere a livello locale una formazione volontaria e un’autovalutazione degli automobilisti più maturi. Come appunto la possibilità di partecipare a corsi di aggiornamento. Una possibilità che in Emilia Romagna c’è ed è stata avviata proprio dall’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza stradale. Il progetto si chiama “Liberi di guidare sempre” e si rivolge agli over 65. «Il coinvolgimento negli incidenti stradali degli over 60 o meglio di chi ha un’età tra i 70 e i 75 nella nostra regione, come nel resto d’Italia, è molto alto, rappresenta il 36,8%», chiarisce Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio. «Abbiamo ben 780mila persone con la patente B che hanno superato il 70° anno di età. L’attenzione quindi è doverosa: considerato che si tratta anche di persone che hanno conseguito la patente 50 anni fa, un corso sull’evoluzione delle regole del Codice della Strada ci è sembrato opportuno. In più, parliamo anche di persone che spesso si prendono cura di nipoti e familiari o che sono impegnate nel sociale e, quindi, la possibilità di guidare ha un importante significato di autonomia. E guidare in sicurezza è fondamentale». I corsi sono partiti a fine 2017. «Abbiamo iniziato con Bologna e, a seguire, con undici comuni della Romagna. Andiamo avanti per provincia di anno in anno. I corsi sono gratuiti e volontari. Prevedono sia un aggiornamento teorico sia uno pratico. La polizia locale o i carabinieri illustrano le variazioni al Codice della Strada avvenute negli ultimi 50 anni. La cartellonistica che vedevamo 50 anni fa è molto cambiata, oggi le variazioni sono ben 62». Poi, sempre gratuitamente, con le autoscuole del luogo con le quali è stata fatta una convenzione si passa alla guida. «Ad esempio, si fanno delle prove su come imboccare bene una rotonda. Sembra una stupidaggine, ma è proprio qui che accadono parecchi incidenti. Quindi, anche un’educazione a quella che è la più grossa variazione strutturale delle strade di oggi. Dopo il corso rilasciamo un attestato di partecipazione». Non c’è una valutazione né tanto meno una sospensione della patente, cosa che inizialmente ai potenziali interessati ha suscitato non poche perplessità. «Vogliamo solo aggiornare le persone sulle nuove norme della strada, a tutela degli anziani e di tutti gli utenti della strada». Un’iniziativa che andrebbe replicata.
L’inchiesta di 50&Più continua con:
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