Stop alle discriminazioni basate sull’età; migliori servizi di cura e assistenza a lungo termine; spazio alla partecipazione attiva alla vita sociale degli anziani. Sono le linee guida che hanno ispirato le iniziative e le campagne della rete europea AGE Platform Europe nel 2021.
Uguaglianza, cura, partecipazione. Sono le tre parole chiave che hanno guidato l’impegno di AGE Platform Europe nel 2021, sintetizzato nel rapporto annuale. A venti anni dalla sua nascita, un’occasione per fare il punto sulle attività della rete europea delle principali organizzazioni attive nella tutela degli over 50, di cui fa parte per l’Italia anche l’Associazione 50&Più.
A sostegno dell’uguaglianza generazionale
Fra le attività più importanti sostenute da AGE, la presentazione alla Commissione Europea di una Strategia per l’uguaglianza generazionale (Age Equality Strategy) finalizzata ad assicurare la parità di condizioni a tutti, a tutte le età e in pratica. Così come un contributo costante al dibattito pubblico sull’impatto dell’invecchiamento in Europa, a partire dal Libro Verde sull’invecchiamento demografico (Green Paper on ageing) pubblicato dalla Commissione Europea. Inoltre, il 2021 ha visto AGE in prima linea nel sostegno ad una nuova Convezione delle Nazioni Unite sui diritti degli anziani, in particolare attraverso due campagne di mobilitazione europea: #EULeadsTheRally e #LeadWithUs.
Stop all’ageismo sul lavoro!
Numerosi i temi sociali ed economici su cui si sono concentrate le iniziative della rete a tutela degli anziani. Fra questi, particolarmente significativo l’impegno per combattere la discriminazione basata sull’età nei luoghi di lavoro. Per AGE formare una nuova generazione di ricercatori e di attivisti “anti-ageismo” è fondamentale per individuare e sostenere politiche efficaci che combattano pregiudizi e stereotipi a tutti i livelli.
Linguaggio dell’odio e abusi negano l’uguaglianza agli anziani
La pandemia – evidenzia ancora il rapporto annuale AGE – ha purtroppo accentuato diverse forme di odio contro le persone anziane, che conducono all’esclusione, all’abuso, alla violenza anche di genere. “All’UE abbiamo chiesto maggior consapevolezza su questo fenomeno odioso – evidenzia AGE – e di estendere la lista dei crimini anche a quelli ispirati dall’età”.
Diversi ma uguali: al fianco delle donne e dei disabili
Fondamentali anche le mobilitazioni per valorizzare la disabilità, anche con l’uso della tecnologia, e il ruolo delle donne anziane. Quando i servizi di cura per l’infanzia e gli adulti sono stati limitati dal Covid – segnala il rapporto AGE – , sono state soprattutto le donne a colmare il vuoto. Inoltre, la maggior parte dei professionisti della sanità e della salute in prima linea nell’emergenza sanitaria è donna.
I servizi finanziari per le persone anziane: sono davvero accessibili?
Insieme all’organizzazione non governativa “Finance Watch”, AGE ha promosso la prima indagine europea sull’accesso delle persone anziane ai servizi finanziari. Dall’analisi è emerso come l’età, la digitalizzazione e la povertà rappresentino le principali barriere per l’accesso degli anziani a servizi e strumenti finanziari, da quelli basilari come pagamenti e gestione dei conti corrente a quelli più complessi come le assicurazioni.
Verso una nuova visione delle cure a lungo termine
“Il rapido invecchiamento della popolazione europea e le drammatiche conseguenze della pandemia sui servizi residenziali e di cura delle persone anziane – sottolinea AGE – rendono urgente ripensare i modelli di cura a lungo termine e di sostegno all’invecchiamento attivo”. Ed infatti, “cura” è la seconda parola chiave dell’impegno della rete europea per la tutela dei senior.
“Occorre una nuova visione della cura dell’anziano – si legge nel rapporto – basata sulla realizzazione concreta dei diritti all’autonomia e all’indipendenza”. Una visione di cui AGE si è fatta portavoce presso le istituzioni europee. Grazie a questa mobilitazione, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato lo scorso settembre, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, una “Strategia Europea sulla Cura” (European Care Strategy) che sarà sviluppata nella prima metà di quest’anno.
I progetti per il “Decennio dell’invecchiamento attivo” proclamato dall’ONU
A gennaio 2021 le Nazioni Unite hanno lanciato ufficialmente il Decennio dell’invecchiamento attivo (2021-2030). Un’iniziativa che AGE ha sostenuto fin dall’inizio attraverso diversi progetti di ricerca nelle quattro aree di intervento raccomandate dall’ONU:
- Cambiare il nostro modo di pensare, sentire e agire quando si parla di età e di invecchiamento. Per questo obiettivo AGE ha raccolto e raccontato le storie di persone anziane e con disabilità.
- Sviluppare comunità che sappiano valorizzare le abilità delle persone anziane. In questa direzione vanno progetti di ricerca e di realizzazione di alloggi per anziani certificati che offrano la possibilità di vivere in autonomia.
- Rendere le cure primarie e i servizi per la persona a misura degli anziani. AGE sostiene in particolare progetti di sviluppo di strumenti digitali per rafforzare le relazioni e la cooperazione fra cittadini, pazienti e operatori sanitari
- Assicurare agli anziani che ne hanno bisogno l’accesso alle cure a lungo termine. In questo senso la rete si è fatta promotrice di iniziative per le cure palliative e per contrastare la carenza di proteine nell’alimentazione dei senior.
Oltre il Covid: sostenere la partecipazione attiva delle persone anziane
“Rilanciare la partecipazione delle persone anziane è un fattore chiave per affrontare il cambiamento demografico”. Una convinzione confermata anche dagli esiti dell’indagine “AGE Barometer 2021” dedicata in particolare alla formazione continua, al volontariato e allo scambio generazionale. I risultati dimostrano che le persone anziane sono una parte vibrante delle nostre società, cruciali nelle iniziative di solidarietà, fucina di esperienze e competenze anche dopo il pensionamento. Ma questo ruolo non viene riconosciuto dalle politiche pubbliche, soprattutto quando sono più vulnerabili.
Anziani a rischio esclusione sociale: serve una maggior equità pensionistica
La partecipazione attiva implica l’indipendenza economica. Purtroppo, un’analisi condotta da AGE evidenzia la crescente diffusione della povertà e dell’esclusione sociale fra gli anziani; un problema accentuato dalla pandemia e dal cambiamento demografico. Inoltre, persiste negli stati europei un divario di genere anche a livello pensionistico. Infine, è urgente affrontare il tema della sostenibilità sociale degli attuali sistemi previdenziali.
Quando di parla di partecipazione, conta anche la formazione digitale
Per partecipare conta anche la formazione individuale. Per questo AGE sostiene la diffusione di una cultura dell’apprendimento permanente; soprattutto dopo che il Covid-19 ha dato un colpo d’acceleratore alla digitalizzazione della nostra società coinvolgendo un numero crescente di persone di tutte le età. Ma una digitalizzazione così veloce ha anche evidenziato come sia notevole il numero di persone che non hanno ancora accesso ai servizi digitali essenziali. Fra i progetti di AGE contro il divario digitale legato all’età, la collaborazione con la Banca Centrale Europea per promuovere l’accesso al credito; il sostegno alla diffusione di strumenti e buone pratiche digitali. In una realtà in cui i confini fra reale e virtuale sono sempre più flessibili e tutto può diventare “smart”, con il progetto “Maturolife” AGE ha contribuito anche allo sviluppo e al collaudo di divani “intelligenti”, scarpe e maglie pensati per agevolare l’autonomia degli anziani.
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