Telefonano a casa delle persone, presentandosi come la Croce Rossa del paese. Fanno leva sulla paura, e su quell’esame che, oggi, è diventato lo spartiacque tra chi ha contratto il Coronavirus e chi, al momento, ne è ancora al riparo. «Il servizio dei tamponi in questo periodo va a rilento – dice una voce dall’altra parte della cornetta -. Noi possiamo venire a fare il test a domicilio, in cambio di un’offerta libera». E senza aspettare una risposta, incalza con una nuova richiesta: «Intanto, ci può dire quanti siete in famiglia e a che ora vi troviamo di solito a casa?».
Ecco, questo è solo l’ultimo dei tentativi di truffa – quello dei tamponi – messi a segno in questo periodo così delicato. Siamo nell’hinterland torinese, a Moncalieri, nel cuore di una delle Regioni rosse in cui è stata divisa l’Italia a seguito dell’ultimo Dpcm.
La Croce Rossa mette in guardia i cittadini dalla truffa dei tamponi
I truffatori sono tornati all’attacco, approfittando del riacutizzarsi delle criticità legate al Covid. E se, lo scorso marzo, tentavano di raggirare le persone spacciandosi per infermieri delle Asl, ora ci provano camuffandosi in volontari della Croce Rossa.
Ed è stata la stessa associazione cittadina a lanciare l’allarme, precisando la sua estraneità ai fatti. A parlare è Serena Gaeta, una volontaria che ha visto anche sua suocera subire questo tentativo di raggiro: «Quello che mi dà più fastidio è il fatto che utilizzano il nostro simbolo per arrivare alla truffa», racconta la donna.
Sono varie le persone, pensionati soprattutto, ad aver ricevuto telefonate simili negli ultimi giorni. E non solo via etere. Alcuni hanno persino respinto chi si è presentato direttamente sull’uscio di casa, chiedendo di accedere al domicilio con la stessa scusa. Qualche denuncia analoga, nel frattempo, è arrivata anche ai carabinieri.
La Croce Rossa di Moncalieri ha così deciso di diramare un avviso, per mettere in guardia i concittadini: «Noi non andiamo a fare tamponi a domicilio, e men che meno chiediamo soldi per i servizi che facciamo, figurarci le offerte libere», afferma Serena Gaeta. «Facciamo soltanto volontariato, cercando di aiutare chi ha difficoltà quotidiane», conclude.
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