In questa data scatterà la prima finestra utile per la liquidazione degli assegni di pensione anticipata. Ecco cosa c’è da sapere per poter uscire prima dal mondo del lavoro con questa nuova “formula”.
Dal prossimo 2 aprile potranno essere pagate le prime pensioni con la nuova “quota 102”. Introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 in sostituzione di “quota 100”, la nuova “formula” permette di andare in pensione prima con almeno 64 anni di età e 38 anni di contributi versati. Ecco le cose più importanti da sapere per poter usufruire di questa pensione anticipata, alla luce delle istruzioni fornite dall’Inps.
I requisiti per la pensione anticipata
Per poter accedere alla pensione anticipata con quota 102 occorre aver raggiunto i requisiti di età (64 anni) e di anzianità contributiva (38 anni) entro il prossimo 31 dicembre 2022. Ma la pensione anticipata può essere richiesta anche successivamente a questa data. In ogni caso, la prima “finestra” utile per andare in pensione con quota 102 cade il prossimo 2 aprile. Infatti, ai sensi di quanto previsto dal decreto legge n.4/2019 – che ha introdotto il sistema di quota 100 – una volta maturati i requisiti occorre attendere almeno 3 mesi per la decorrenza del trattamento pensionistico.
Quali lavoratori possono accedere a quota 102?
Il diritto alla pensione anticipata può essere maturato da tutti gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive gestite dall’Inps; dagli iscritti alla Gestione separata; dai dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, della Scuola e dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica; dai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo.
Quota 102 è invece preclusa al personale militare delle Forze armate, delle Forze di polizia e di Polizia penitenziaria, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della Guardia di finanza.
Attenzione alla cumulabilità di contributi e redditi
Per maturare i requisiti, si possono sommare per intero i contributi versati o accreditati presso due o più forme di assicurazione obbligatoria gestite dall’Inps. Invece non si può andare in pensione anticipata con quota 102 se si percepiscono redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli da lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5.000 euro lordi annui. Il requisito anagrafico per quota 102 è inoltre “bloccato”, ovvero non adeguato agli incrementi legati alla speranza di vita previsti dalla legge (decreto legge n. 78/2010).
Non tutte le pensioni anticipate decorreranno da aprile
Non tutti gli aventi diritto potranno andare in pensione con quota 102 già da aprile. Ci sono infatti discipline diverse a seconda del datore di lavoro, pubblico o privato, e della Gestione previdenziale di riferimento. I primi ad andare in pensione saranno i lavoratori privati e autonomi, che dovranno attendere 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti. Pertanto, la pensione verrà liquidata dal 2 aprile ai pensionati a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria Inps (AGO) e dal 1° maggio a chi è a carico di una Gestione diversa. Ci vorranno invece 6 mesi dalla maturazione dei requisiti per i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni: il primo assegno decorrerà dal 2 luglio 2022 se a carico dell’AGO, dal 1° agosto se a carico di una Gestione diversa.
Cosa succede se si percepisce un assegno di in validità
L’assegno ordinario di invalidità non può essere trasformato in pensione di anzianità o anticipata. Quindi, attenzione: per ottenere la pensione con quota 102 bisognerà rinunciare all’assegno di invalidità per mancata conferma o a seguito di revisione per motivi sanitari.
Altri scivoli pensionistici possono contribuire a raggiungere quota 102
Gli assegni straordinario di sostegno al reddito a carico di Fondi di solidarietà, o altri scivoli di accompagnamento alla pensione anticipata in base ad accordi sindacali di ricambio generazionale, possono contribuire al raggiungimento dei requisiti di quota 102. L’assegno straordinario deve essere erogato anche nei 3 mesi successivi alla maturazione del diritto a quota 102; ciò in attesa che si apra la finestra di decorrenza della pensione anticipata. Mentre il versamento della contribuzione correlata è dovuto fino al raggiungimento dei requisiti minimi richiesti. L’assegno straordinario non può comunque essere erogato oltre il 31 marzo 2023.
Non cambia nulla per il pagamento di TFR o TFS ai lavoratori pubblici
Per i neo-pensionati che hanno lavorato nelle Pubbliche Amministrazioni o in Enti di ricerca quota 102 non incide sui termini di pagamento del Trattamento di Fine Rapporto o Servizio. Quindi, ai sensi delle norme in vigore, riceveranno la somma dopo 12 mesi dal raggiungimento del requisito anagrafico utile alla pensione di vecchiaia; ovvero dopo 24 mesi dal conseguimento teorico del requisito contributivo per la pensione anticipata. Se però, nel corso di questi ultimi 2 anni, il pensionato dovesse raggiungere l’età prevista per la pensione di vecchiaia, il periodo di attesa si ridurrà a quello più favorevole di 12 mesi a partire dal raggiungimento dell’ultimo requisito.
Trascorsi i 12 o 24 mesi previsti, non cambia neppure il successivo intervallo temporale di tre mesi concesso per legge all’Inps per provvedere al pagamento della prestazione previdenziale. Infine, si può sempre accedere all’anticipo finanziario del TFS/TFR previsto dall’articolo 23 del decreto legge n. 4/2019.
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