Il turismo in Italia ha superato i livelli pre-pandemia. Nel 2023, gli arrivi sono stati oltre 134 milioni e le presenze 451 milioni, rispettivamente il 2,3% e il 3,3% in più rispetto al 2019
I dati sono stati elaborati dal gruppo di lavoro inter-istituzionale sul turismo “Alloggiati web”, che si è costituito lo scorso anno nell’ambito del protocollo d’intesa “Sviluppo e valorizzazione dell’informazione statistica sul turismo”.
Turismo ai livelli pre-pandemia: le regioni
A livello territoriale il maggior numero di presenze lo scorso anno si è registrato nel Nord-Est con 177 milioni (39,2% del totale nazionale). La regione più gettonata è stata il Veneto, seguita dal Trentino Alto Adige, dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio.
In termini di variazioni rispetto al 2022, il maggiore incremento è stato registrato da Lazio (+25,3%), Lombardia (16,8%), Sicilia (+13,9%), Campania (+13,3%) e Valle d’Aosta (+11%).
Rispetto al 2019, le Regioni che hanno aumentato di più le presenze turistiche, con incrementi superiori al 10%, sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia. In sette invece non hanno superato i livelli pre-pandemia: Molise, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Campania, Basilicata e Calabria.
Gli alloggi
Il settore alberghiero ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze. In Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Val d’Aosta e nelle due provincie autonome di Trento e Bolzano si arriva al 70%.
Provenienza dei turisti
L’Italia ha conquistato il quarto posto tra le destinazioni mondiali per numero di arrivi internazionali. I turisti provenienti dall’estero tornano a prevalere per la prima volta dal 2019, e raggiungono il 52,4% a livello nazionale, con picchi del 70,6% per la provincia di Bolzano, del 69,3% per il Veneto, il 64,2% per il Lazio e il 62% per la Lombardia. Al Sud, fatta eccezione per la Campania, prevalgono ancora i turisti italiani.
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