Negli ultimi tre decenni il corpo sacerdotale in Italia si è ridotto del 16%, ed è sempre più anziano. Anche i fedeli sono in calo, e debbono abituarsi alla scomparsa della figura del parroco, e a risentirne sono tutte le attività parrocchiane, comprese l’oratorio e le attività sociali.
I dati arrivano dall’Istituto centrale per il Sostentamento del Clero, e mostrano come in trent’anni un terzo delle 25.610 parrocchie italiane sono passate da un unico pastore a una gestione collegiale di più preti occupati in più parrocchie, oppure a un unico parroco condiviso con altre parrocchie.
Coloro che restano più disorientati da queste novità sono soprattutto gli anziani, che hanno maggiori difficoltà a trovare il sacerdote e, a volte, anche a recarsi alla Messa che viene celebrata in chiese più distanti dalla loro abitazione e con minor scelta di orario.
I parroci oggi hanno un’età media di 62 anni, e operando un confronto con il 1990 risulta che i preti con più di 70 anni erano il 22,1%: oggi sono il 36%. Questa situazione è avvertita molto più il Nord e in parte il Centro rispetto a il Sud e le Isole, e – anzi – in varie regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata) ci sono più clero e vocazioni del passato.
Da diversi anni le diocesi stanno cercando di mettere a riparo questa situazione, sia con l’arrivo di seminaristi da altre nazioni, che sperimentando, come accade a Milano, le unità pastorali mettendo insieme alcune parrocchie e ponendole sotto la responsabilità di un unico parroco.
Questo comporta una grande mole di lavoro per il parroco, che ha quindi maggiori difficoltà all’ascolto dei parrocchiani. In Vaticano, in questi giorni al Sinodo per l’Amazzonia, si discute sulla possibilità di ordinare in zone remote dei «viri probati», uomini anziani e sposati di «provata fede» per rimediare alla carenza del clero, aprire il sacerdozio alle donne e dare maggior spazio e responsabilità ai laici. Anche perché più del 20% degli italiani dichiara di andare in chiesa con una certa regolarità, e il numero sale tra i praticanti discontinui o irregolari. Inoltre la maggioranza continua a rivolgersi alla Chiesa per i “riti di passaggio” (dal battesimo al funerale) e il 60% dei giovani tra i 18 e 29 anni dichiara di aver frequentato l’oratorio, da sempre luogo dove fare sport o dove svolgere impegni associativi o di svago.
SINTESI DI: In 30 anni “spariti” seimila sacerdoti. In Italia i preti sono sempre più vecchi, Domenico Agasso, La Stampa, 14-10-2019
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