La Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale, si pronuncia dopo il via libera del Senato all’aumento delle accise sul gasolio. Nel nostro Paese il traffico veicolare incide per il 23% sull’inquinamento con costi sociali fino a 34 miliardi di euro all’anno. I veicoli a motore generano 232 tonnellate di PM10 in atmosfera
Passato il via libera della commissione Finanze del Senato al decreto legislativo accise che aumenta l’imposta sul gasolio. Si tratterebbe in questo caso di un riallineamento, fanno sapere, nel rispetto delle indicazioni di Bruxelles per penalizzare fiscalmente i carburanti più inquinanti. Con l’occasione anche la Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale, si è espressa sui costi dell’inquinamento in termini non solo di salute.
34 miliardi di euro all’anno: il costo nascosto del traffico veicolare
“In Italia il traffico veicolare contribuisce alle emissioni totali di gas serra nella misura del 23% (di cui il 60% circa attribuibile alle sole autovetture), alle emissioni di ossidi di azoto per circa il 50% e alle emissioni di particolato per circa il 13%, con costi sociali stimabili in 34 miliardi di euro annui”. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), commentando le novità in ambito ambientale che porteranno ad un riallineamento delle accise sui carburanti.
Respiriamo veleno: l’impatto devastante delle auto sull’ambiente e sulla salute
“I veicoli a motore endotermico, alimentati da combustibili fossili, sono responsabili della produzione di 190 tonnellate di PM2.5 e 232 tonnellate di PM10 all’anno, a cui si aggiungono le emissioni di anidride carbonica, di ossidi di azoto e di tante altre sostanze tossico nocive prodotte soprattutto dai motori a gasolio – afferma il presidente Alessandro Miani -. Sul fronte sanitario, con un decremento di PM2.5 di 10 microgrammi al metro cubo (media annuale) ci si aspetterebbe una diminuzione della mortalità generale del 7%, del 26% quella per eventi coronarici, del 10% per malattie cardiovascolari e respiratorie e del 9% per tumori polmonari. Proprio per questo l’Italia deve impegnarsi a favorire i trasporti sostenibili non solo tassando di più chi inquina, ma anche migliorando le infrastrutture, incrementando la rete ferroviaria, metropolitana e di trasporto pubblico locale, e offrendo ai cittadini valide alternative all’uso delle autovetture private”.
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