Il Social Housing in Italia fatica a trovare i suoi spazi: è quanto emerge da un’indagine portata avanti dal Politecnico di Milano, dalla quale emerge che qui, nel Belpaese, il fenomeno continua a rimanere un po’ in sordina, celando gran parte delle sue potenzialità.
Secondo il Rapporto Oppal, l’Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale, a cura del Politecnico di Milano, su 110 Comuni interpellati soltanto 11 hanno indicato la presenza sul proprio territorio di almeno una struttura di residenzialità sociale, vale a dire in grado di accogliere particolari categorie di persone. Dal report è emerso che soltanto 16 municipalità hanno in programma di realizzare residenze tematiche, il 78% sarebbe intenzionato a sviluppare progetti simili in futuro, a patto che si utilizzino fondi pubblici per finanziarli (73%).
In senso letterale il Social Housing potrebbe essere definito un progetto finalizzato ad assicurare e tutelare il diritto all’abitazione. Sarebbe riduttivo, però, definirlo come un’edilizia residenziale popolare mirata a famiglie in difficoltà economica. Perché il Social Housing è un fenomeno molto più complesso, che prevede pratiche sostenibili per l’abitare creando un impatto positivo non soltanto per gli abitanti, ma anche per il quartiere e la città. Si tratta di abitazioni nuove, efficienti dal punto di vista energico, oppure ristrutturate in modo da essere funzionali.
Erroneamente si tende a pensare che il problema dell’alloggio interessi soltanto le fasce deboli della popolazione, mentre in realtà riguarda anche una gran fetta di persone che, potendo fare riferimento su un solo reddito, hanno difficoltà nell’accedere al mercato abitativo.
Ci sono famiglie che non sono abbastanza “ricche” da potersi permettere una casa a prezzo di mercato, ma neppure così “povere” da avere accesso all’edilizia popolare. Ci sono lavoratori assunti a tempo determinato, ai quali non vengono concessi mutuo o crediti agevolati, ci sono studenti fuori sede che faticano a mantenere l’affitto, ci sono migranti tagliati fuori da prezzi distanti rispetto alle possibilità delle loro tasche. E ci sono anche anziani per i quali assume una grande importanza l’idea di poter vivere in un complesso residenziale a loro dedicato.
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