Ogni persona nasce, vive e invecchia in un ambiente, protettivo o nemico, a seconda degli eventi e della capacità di costruire legami o abbandoni. Però, gli umani sono sempre creature sociali. Nel suo ultimo webinar, il Professor Marco Trabucchi ha parlato proprio di relazioni, di come gestirle e imparare a coltivarle.
Gli studiosi hanno rilevato che le persone, nelle ore di veglia, per l’80% del loro tempo vivono a contatto con altri. È compito – non sempre facile – di ciascuno investire su questo tempo per costruire relazioni positive, in qualsiasi ambiente di vita.
Il motore che ci spinge a coltivare le relazioni
Prima ancora di entrare nei particolari sul come costruire relazioni positive ed efficaci all’interno della famiglia, dell’ambiente di lavoro e negli altri diversi tempi della nostra esistenza, è bene essere convinti che la comunità alla quale apparteniamo può andare incontro a crisi, momenti di grave riduzione del proprio “respiro”, ma che, alla fine, sopravvive perché è composta da una rete fitta di relazioni. Se di questo siamo convinti, allora qualsiasi problema relazionale che può angosciarci o renderci incerti deve passare in una posizione secondaria. Respiriamo la stessa aria, la stessa atmosfera e quindi dobbiamo impegnarci perché il respiro condiviso si arricchisca di vicinanza personale, della gioia di un contatto e di uno sguardo. Le relazioni rendono ciascuno più sereno, arricchiscono il senso della vita, ci fanno sentire più sicuri. Alla fine, ci sentiamo anche più sani, anzi, come ha dimostrato la letteratura scientifica a livello internazionale, siamo oggettivamente più sani.
La capacità di costruire legami è ritenuta indispensabile da molte persone, però, tanti sono anche quelli che ritengono inutile spendere del tempo per percorrere un po’ di strada insieme a famigliari, amici, conoscenti, vicini di casa e di lavoro. Per questi non è convincente (e quindi inutile) un approccio di tipo morale, sull’opportunità umana di costruire insieme il mondo del futuro. Serve, invece, molto di più un approccio “utilitaristico” che cerca di spiegare i vantaggi concreti delle relazioni: questo può essere un primo passo, cui poi segue un convincimento profondo.
Le relazioni positive e la salute
Tra questi “vantaggi” concreti possiamo elencarne schematicamente alcuni punti. Ad esempio, la possibilità di una vita più lunga: stare insieme in modo reciprocamente significativo è una condizione che garantisce una maggiore durata della vita. Secondo vari studi, le relazioni positive esercitano un effetto almeno paragonabile a quello del controllo della pressione arteriosa. Qualcuno potrebbe scandalizzarsi per questa affermazione, anche se è largamente confermata da studi epidemiologici. L’errore, però, sarebbe di porre in alternativa le due condizioni. Mentre è ben chiaro, invece, che chi vive una vita aperta al contatto con gli altri poi è anche più disponibile a controllare la propria salute. Al contrario, si è dimostrato che la persona priva di relazioni rischia un effetto negativo sulla salute pari a quello che potrebbe essere causato dal fumare 15 sigarette al giorno. In generale, quindi, se una persona sviluppa buoni rapporti all’interno della famiglia e della propria cerchia amicale sarà più attenta e disponibile a seguire i consigli che le vengono dati rispetto all’attività fisica, a magiare in modo sano, a seguire le eventuali indicazioni di un medico.
Il rapporto con il partner
In questa prospettiva gioca un ruolo rilevante la relazione tra coniugi, quando è vissuta come un arricchimento e non come una costrizione. Anche a questo proposito si è dimostrato che, ad esempio, dopo un intervento di chirurgia cardiaca, la presenza di un coniuge affettivamente attento aumenta di tre volte la capacità di sopravvivenza rispetto invece a chi vive da single. Gli effetti di questo legame benefico non sono ancora del tutto chiari: un ruolo importante è quello degli ormoni dello stress, come il cortisolo, che si producono in modo ridotto quando la persona trova nel partner un appoggio. Se davvero, allora, la relazione permette di guardare con maggiore serenità e relativa tranquillità al futuro, è necessario che ogni persona, ad ogni età, si ponga seriamente l’interrogativo per capire se è in grado di costruire e di coltivare le relazioni positive per il ben vivere.
Un utile vademecum
Di seguito elenco alcuni atteggiamenti di fondo che devono caratterizzare la persona che vuole correre il “rischio” di istaurare relazioni significative.
- Essere generosi con sé stessi e con gli altri. La relazione (e la sua qualità) non si misura con il bilancino del farmacista. Va, invece, valutata nei tempi lunghi, quando anche eventuali possibili cadute temporanee del tono relazionale sono dimenticate;
- Essere sempre attenti all’altro, con la curiosità di chi vuole trovare punti di appoggio per una relazione significativa. Talvolta non bisogna perdersi d’animo, perché la relazione richiede una reciproca conoscenza, che si raggiunge solo con tempo e costanza;
- Non cercare di vedere subito i vantaggi di un rapporto amicale. Il bilancio va fatto con calma e senza fretta;
- Saper perdonare il partner in famiglia e fuori per eventuali momenti di disattenzione. La relazione non è mai possesso, è sempre paziente, capace di attendere. La tolleranza permette di costruire relazioni solide, fondate sulla reciproca capacità di superare le crisi;
- Talvolta la relazione non richiede parole, ma solo ascolto. Essere disponibili a dedicare tempo senza interrompere le considerazioni del nostro partner;
- La relazione deve essere sempre gentile, perché la gentilezza esprime in modo comprensibile il desiderio di costruire un rapporto. La gentilezza non è mai noiosa, ripetitiva, pesante, ma sempre leggera, come deve essere una relazione vissuta con gioia da entrambe le parti;
- La relazione, infine, deve essere inquieta, mai soddisfatta del livello raggiunto nel contatto con l’altro. Sempre attenta alle crisi, ma soprattutto sempre pronta a mettersi a disposizione per cambiare e migliorare.
È possibile rivedere la registrazione del webinar “In famiglia e fuori: coltivare le relazioni a tutte le età per preservare la salute” collegandosi al seguente link.
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