Secondo le stime di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, gli abitanti del vecchio continente continuano a diminuire.
La forte diminuzione è dipesa dall’uscita del Regno unito che, dal primo febbraio del corrente anno, ha fatto scendere a 27 il numero degli Stati aderenti.
L’uscita dell’isola britannica ha generato una flessione del 12,8 per cento sul totale dei Cittadini europei.
Sempre secondo Eurostat, l’Unione europea conterebbe 448 milioni di abitanti contro i 513.5 milioni precedenti e deve, inoltre, confrontarsi con un ricambio naturale che risulta negativo fin dal 2012. Un andamento che nel 2019 ha registrato più decessi (4.7 milioni) rispetto alle nascite (4.2 milioni). L’immigrazione, ovviamente quella regolare, sta portando un aumento della popolazione.
Interessante è l’approfondimento di Eurostat sugli Stati con maggiore popolazione, sulle Nazioni dove la popolazione è aumentata maggiormente, sui Paesi dove nascono più figli (non l’Italia, fanalino di coda), sugli Stati più “giovani” e più “anziani”, dati che non possono trovare spazio in questo articolo, ma che è possibile visionare entrando in internet, digitando Eurostat.
Questi dati hanno aperto una porta, una riflessione sul passato, allorquando l’Europa ci fu presentata come un grande libero mercato di 500 milioni di Consumatori. Una opportunità che non ha dispiegato, in questi trascorsi anni, tutta la sua potenzialità.
Da allora di acqua sotto i fiumi ne è passata molta e con essa molte situazioni sono mutate o non sono mutate affatto.
Immigrazione non regolare, mal gestita dall’Unione, crisi dei mercati finanziari, permanenza di politiche fiscali di vantaggio, egoismi nazionali ed altro che sarebbe noioso elencare, non hanno portato l’Unione ai livelli che la parola stessa impone e che sono, soprattutto, nei suoi principi fondanti.
L’unica certezza che abbiamo è l’euro, quale moneta unica.
La pandemia, che all’inizio era stata sottovalutata da molti Paesi europei, pare abbia portato, lo vedremo nei prossimi mesi, anni, un rinnovato spirito di collaborazione e solidarietà. Da l’avversità, una opportunità.
Vedremo se il futuro ci darà finalmente un Europa a tutto tondo ed a 27 velocità.
E nel frattempo Tommaso, pragmaticamente, ripete che non ci crede fintantoché non ci ficca il naso.
E sulla stessa modulazione di frequenza del pensiero del Signor Tommaso viaggiano, sicuramente, tutti gli Italiani/Europei che hanno una certa età.
Giorgio Sartori – Presidente 50&Più Verona
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