Gli adolescenti in crisi o provenienti da famiglie difficili trovano l’affetto sui social grazie ai “genitori digitali”, che si fingono “mamma” e “papà” dei loro follower
Un numero crescente di ragazzi e adolescenti cinesi in cerca dell’affetto di una famiglia hanno trovato una nuova casa su internet, grazie a un gruppo di volontari che dai social media rivestono il ruolo di genitori digitali. Su Douyin, la versione cinese di TikTok, Diang Xiuping e Pan Huqian, sono una coppia cinquantenne il cui account @Henverfenxiangrichang (“Condividere la vita con una figlia”, ndr) vanta 1,2 milioni di follower. I due si comportano come genitori ideali, offrendo sostegno e consigli a giovani e adolescenti in difficoltà.
Le emozioni nell’era di internet
La storia è riportata dal South China Morning Post che descrive anche una serie di video, in cui la coppia sorridente condivide le attività quotidiane, augurando ai propri sostenitori – che chiamano affettuosamente “figlie e figli” – serenità e salute. I video pubblici simulano il sostegno dei genitori con discorsi incoraggianti, regali a sorpresa e finti trasferimenti di denaro. In un’occasione, incontrando una ragazza che vive distante, la sorprendono presentandosi in un centro commerciale con una giacca e un ukulele rosa.
Chi sono i follower
Sul loro account ricevono le confidenze e gli sfoghi di ragazzi e ragazze che li chiamano mamma e papà, ansiosi di ascoltare ciò che un genitore “vero” dovrebbe dire in queste circostanze. Alcuni raccontano casi di violenza domestica e di incomprensione o quanto siano depressi. Una studentessa universitaria vittima di violenza domestica, ad esempio, ha commentato positivamente i video sostenendo che le abbiano offerto il supporto emotivo che a lei era mancato.
Lo specchio dei tempi
Xiuping e Huquian sono solo un esempio, ma gli account di genitori digitali si stanno moltiplicando. Molti esperti però esprimono preoccupazioni per i potenziali rischi di questa tendenza. Yu Zehao, uno psicoterapeuta di Wuhan, sostiene che i genitori digitali possono offrire conforto agli adolescenti in crisi, ma possono anche danneggiare il loro senso della realtà. Quello che è certo è che portano allo scoperto la crisi familiare che sta attraversando il paese e la mancanza di un’assistenza psicologica adeguata. Le piattaforme digitali spopolano in una Cina sempre più tecnologica, diventando il luogo dove si realizza il bisogno umano di intimità all’interno di una società iperindividualizzata e ipercompetitiva, come sta diventando quella cinese.
Le mancanze di una società
La popolarità dei “genitori digitali” riflette la disparità tra le famiglie della classe media urbana e quelle rurali in Cina, facendo sì che molti bambini si sentano trascurati a causa della mancanza di risorse e di tempo da parte dei genitori. Addirittura 1 bambino su 5 nelle campagne vede i genitori, emigrati nelle grandi città, poche volte l’anno e i media riportano casi di suicidi e abusi. Le limitate risorse del paese per la salute mentale e la cultura incentrata sulla famiglia contribuiscono poi ad aumentare le aspettative dei figli sul sostegno finanziario dei genitori.
Un futuro senza abusi
Secondo un rapporto Unicef del 2018, il 26,6% dei bambini cinesi sotto i 18 anni è vittima di abusi fisici, il 19,6% di abusi psicologici e il 26% di abbandono da parte dei genitori. Per abolire le pratiche violente – in collaborazione con il Governo – il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ha lanciato una campagna educativa per una “genitorialità positiva”. Ha poi contribuito alla progettazione di prodotti di intelligenza artificiale per bambini. A settembre scorso il Consiglio di Stato ha approvato il Regolamento sulla protezione online dei minori stabilendo meccanismi di prevenzione in risposta al cyberbullismo e alla violenza online.
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