Per salutare l’uscita di una nuova antologia dedicata al poeta, tanti nomi importanti della letteratura italiana lo ricorderanno dal 9 all’11 agosto nel borgo natale di Melicuccà.
L’uscita del volume “Poesie scelte 1932-1960” è l’occasione per festeggiare Lorenzo Calogero, una delle voci poetiche più originali del Novecento Italiano. A Melicuccà, il paese in provincia di Reggio Calabria dove Calogero nacque nel 1910, si terrà dal 9 all’11 agosto una ricca kermesse incentrata sull’analisi e la valorizzazione dell’opera del “poeta solitario”.
Da studente di medicina a poeta accostato a Rimbaud
Al centro della manifestazione a Melicuccà c’è la pubblicazione dell’antologia, edita da Lyriks Edizioni e curata da Nino Cannatà: la più completa ricostruzione della produzione poetica di Lorenzo Calogero, impreziosita dalla copertina del maestro Emilio Isgrò, dalla prefazione di Aldo Nove e dalle traduzioni in inglese di John Taylor.
La parabola esistenziale, e letteraria, di Calogero rivive interamente: dall’apprendistato a Napoli, dove era studente di medicina, alla pubblicazione negli anni Trenta di “Poco suono”, la prima raccolta in versi; dalla pausa ventennale al ritorno, a metà degli anni Cinquanta, con una poesia più densa e visionaria. Il giovane Calogero, snobbato dagli editori, è suggestivamente accostato a Rimbaud: “Mandai lettere d’amore/ ai cieli, ai venti ai mari,/ a tutte le dilagate/ forme dell’universo./ Essi mi risposero/ in una rugiadosa/ lentezza d’amore/ per cui riposai/ su le arse cime frastagliate loro/ come su una selva di vento./ Mi nacque un figlio dell’oceano”. Quello più maturo viene interpretato da Leonardo Sinisgalli (uno dei primi colleghi a riconoscerne la grandezza) alla luce della “memorabile epigrafe” di Paul Klee: “Non posso essere afferrato. Sono vicino al cuore della creazione più di quanto sia possibile e tuttavia non tanto quanto vorrei”.
La solitudine come costante di viaggio
La solitudine, un po’ scelta e un po’ imposta, è la costante del viaggio terreno di Calogero, e con la solitudine la tensione all’infinito, la forza di visioni sempre più estreme, fissate in ultimo nelle tregue dallo stordimento o perfino in costanza dello stesso. La malattia mentale, vera o presunta, si affaccia nella sua vita; la solitudine lo inghiotte in una morte improvvisa e anonima il 25 marzo del 1961, nel paese natale. Da allora aumentano gli attestati di stima da parte del mondo letterario e sono sempre più i seguaci della sua poesia inclassificabile. Un flusso d’onda che ipnotizza anche quando è più oscuro, in cui danzano il sogno e la memoria, la “lugubre vocazione ad esistere” e la ricerca della luce, il pensiero della morte che rinnova il suo contorto legame con l’amore: “… La morte – oh sì – la morte m’innamora/ e la vorrei condurre a quel sito/ in cui ella come amata amante/ mi ama ancora…”.
Una kermesse ricca di nomi importanti per ricordare Lorenzo Calogero
Dopo l’approdo oltreoceano con “A orchid Shining in the hand”, una raccolta di versioni in inglese dei versi di Calogero realizzata da John Taylor e pubblicata dalle prestigiose Chelsea Editions di New York, la festa a Melicuccà è un ulteriore passo sulla via della valorizzazione e della divulgazione dell’opera del poeta calabrese.
Fortemente voluta da Nino Cannatà e Lyriks Edizioni, da anni promotori della riscoperta di Calogero, la kermesse raccoglie nomi di prim’ordine del panorama letterario italiano: Aldo Nove, Vivian Lamarque, Tiziano Scarpa, Nicola Crocetti, Franca Mancinelli, Vittorino Curci e Gilda Policastro, tra i tanti. Recital, dibattiti, letture e momenti musicali scandiranno la tre giorni estiva, che culminerà l’11 agosto alle 18.30, in piazza Tocco, con la prima presentazione del volume “Lorenzo Calogero. Un’orchidea ora splende nella mano, poesie scelte 1932-1960”.
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